Mi staccai immediatamente da lui, ansimando in cerca di aria. Com'era potuto accadere?! Più ci pensavo e più non riuscivo a rimanerci sconvolta. Seriamente... Che mi stava prendendo? Mi girai di scatto per l'imbarazzo e mi toccai leggermente le labbra. Ero paralizzata sul posto. Cosa dovevo fare? Non riuscivo a non pensare ad altro che a quello stupido bacio. Mi presi la testa tra le mani. Come avrei fatto a guardarlo negli occhi d'ora in poi? Non ci sarei mai riuscita. Cercai di dire qualcosa, ma le parole non uscivano.
Tartaglia: «I-io non... S-scusa...»
Argh! Questo complicava ancora di più il mio stato d'animo. Il modo in cui lo disse era così adorabile. Mi faceva sentire così in colpa. Arrossii violentemente e mi girai piano, cercando di guardarlo in viso, ma fallendo miseramente.
«N-non fa niente...»
Il silenzio calò tra di noi. Da quando era così imbarazzante stargli vicino? Come facevamo a parlarci? Com'era respirare quand'ero vicina a lui? Mi sentivo come se mi avessero svuotato la mente. Come se ogni banalità, ora non esistesse più. Come se mi avesse riscritta manualmente con dei codici solo suoi. Spostai indecisa lo sguardo sul suo viso, soffermandomi alle sue labbra rosee e dalla forma perfetta. Così invitanti da far male. Sentivo le guance andare a fuoco, ma non mi dava fastidio come avevo immaginato.
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POV. TARTAGLIA
__________________________________Come diamine era potuto accadere? Come avrei potuto spiegarle l'accaduto? Non riuscivo a non pensare a qualcosa che non fosse quel bacio. Ne volevo di più, ma cercavo di trattenermi. Il viso mi ardeva come fosse lava cocente per l'imbarazzo. Spostai, alcune volte, gli occhi su di lei, guardando altrove subito dopo. L'avevo sicuramente sconvolta dal modo in cui si teneva la testa. L'avevo probabilmente ferita. Una parte di me si sentiva davvero in colpa per l'accaduto, l'altra non vedeva l'ora di scatenarsi. Quasi fosse un mostro incatenato e pronto a liberarsi. Cercai di farfugliare qualcosa.
Tartaglia: «I-io non... S-scusa...»
Non riuscivo proprio a farmi venire in mente qualcosa di meglio né a formulare frasi di senso compiuto. La ragazza si girò piano verso di me. Il suo volto era così rosso che persi un battito. Era così carina, da lasciarmi senza fiato. Più la guardavo e più la immaginavo in modi che nemmeno lei comprenderebbe o penserebbe. Probabilmente non le piacerebbero nemmeno, dopo il modo in cui ha reagito poco fa. Potei notare il modo in cui cercava disperatamente di guardarmi, ma finendo sempre per guardare di lato. Diamine. Il mio cuore batteva così forte da far male. Non dava affatto fastidio come speravo. Il silenzio calò tra di noi. Da quando era così imbarazzante starle vicino? Come facevamo a parlarci? Com'era respirare quand'ero vicino a lei? Mi sentivo come se mi avessero svuotato anima e corpo. Come se ogni banalità, ora non esistesse più. Come se mi avesse riscritto manualmente con dei codici solo suoi che mi aveva impregnato addosso fin dal nostro primo incontro. Spostai pensieroso lo sguardo sul suo viso, soffermandomi, infine, alle sue labbra pallide ed invitanti. Dalla forma sottile e a forma di cuore. Sentivo le guance ardere. Era una sensazione magnifica. Per la prima volta mi sentii davvero vivo. Mi avvicinai a passo lento a lei. Non m'importava più se mi avrebbe odiato o meno, ne avevo bisogno. Avevo bisogno di continuare a sentirmi in quel modo. Sentivo quella parte di me prendere le redini del mio corpo, prendendola tra le mie braccia e baciandola di nuovo. Questa volta lasciando che questo nuovo me si scatenasse. La strinsi forte, chiusi gli occhi e mi godetti il bacio. Non sembrava le desse fastidio, ma non ricambiava nemmeno.
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POV. (T/N)
__________________________________La mia mente si vuotò completamente e i miei occhi si spalancarono quando mi baciò di nuovo. Non ricordavo nemmeno più come si respirasse. Come si muoveva il corpo? Sentivo di poter perdere i sensi da un momento all'altro. Le sue mani si spostarono all'interno della mia semi-gonna, sfiorandomi la parte interna della coscia, molto vicino alla zona intima. Mi sentii mancare e persi le forze che mi permettevano di reggermi in piedi. Sarei caduta miseramente al suolo, se le sue forti e muscolose braccia non mi avessero retta. Solo ora mi accorgevo dei suoi pettorali.
Tartaglia: «Stai bene?!»
Mi chiese una voce improvvisamente spaventata. Il mio cervello era talmente spento che non riuscivo nemmeno a ricordarmi dove ci trovassimo in quel momento. Affannai un "si" a labbra strette e mi tenni stretta alla sua camicia con una mano. Volevo dirgli che in realtà avevo solo dimenticato di respirare. Che non volevo che smettesse, ma le parole non uscivano. Mi limitai solo a guardare altrove per l'imbarazzo.
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POV. TARTAGLIA
__________________________________Le mie mani si spostarono all'interno della sua semi-gonna, sfiorandole la parte interna della coscia, molto vicino alla sua zona intima. Mi sentii come un ubriaco in cerca di altro alcool. Volevo averla in tutti i modi che stavo immaginando. All'improvviso il suo corpo si fece più pesante e sarebbe caduta miseramente al suolo, se non l'avessi sorretta io.
Tartaglia: «Stai bene?!»
Le chiesi spaventato. Avevo esagerato? L'avevo per sbaglio ferita nel mio attimo di debolezza? O era un modo per dirmi di smettere? Affannò un "si" a labbra strette e si tenne stretta alla mia camicia con una mano. Il mio sguardo finì sul suo seno, ma lo spostai quasi subito arrossendo. Dovevo contenermi. La fissai negli occhi aspettando di sapere altro, ma si limitò solo a guardare altrove.
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𝒀𝒐𝒖 𝑱𝒖𝒔𝒕 𝐒𝐞𝐞 𝐌𝐞... 𝑨𝒔 𝑨𝒏 𝑬𝒏𝒆𝒎𝒚? [𝑻𝑨𝑹𝑻𝑨𝑮𝑳𝑰𝑨 𝑿 𝑹𝑬𝑨𝑫𝑬𝑹]
FanficChe dire... Il titolo dice tutto owo! (Nel prologo si parla di come ha avuto inizio la storia, quindi leggetelo, mi raccomando uwu). Una cosa... Aspettatevi di tutto. P.S. - Seguirà solo l'Archon quest ed escluderà qualsiasi altra cosa presente in g...