gemellanza III

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Simone era nervoso, come poche volte prima d'ora, perché lui e Jacopo si erano addentrati nel discorso "ragazze"

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Simone era nervoso, come poche volte prima d'ora, perché lui e Jacopo si erano addentrati nel discorso "ragazze".

Simone lo conosceva da poco e, nonostante la forte sintonia che c'era tra i due, davvero non sapeva come digli che a lui, delle ragazze, interessava meno di zero.

"Tu invece? C'hai la ragazza?" chiese Jacopo curioso, e Simone non pote fare altro che diventare rosso come un peperone.

"Guarda quanto sei rosso! Come se chiama? È bella? Me la fai conosce'?" continuò Jacopo entusiasta.

"lo... beh ecco"- sospirò imbarazzato Simone- "in realtà io sono gay".

Jacopo alzò le spalle con fare indifferente- "beh? che problema c'è? Quando me lo presenti?".

Simone scoppiò a ridere e Jacopo pochi istanti dopo lo seguì.

"Come facevi a saperlo? Ti ho detto che sono gay, non che sono fidanzato" Chiese Simone, arrossendo leggermente.

"Se vede da come hai sorriso anche solo pensando a lui" disse Jacopo dolcemente- "però lo voglio conoscere eh".




-



Simone e Manuel si diressero verso quel pub, che Jacopo continuava a definire "il migliore di tutta Roma", mano nella mano e con un sorriso a 32 denti sul volto.

Manuel era felice, non vedeva l'ora di incontrare finalmente Jacopo visto che Simone gli aveva parlato di lui per le 3 settimane precedenti e sembrava molto entusiasta a riguardo.

Appena arrivati, Jacopo li accolse venendogli in contro, con un sorriso stampato in faccia e una birra in mano.

"Tu devi esse' 'I famoso Manuel" disse Jacopo, esaminando Manuel dalla testa ai piedi.

"Sì so' io" sorrise timido il maggiore.

"Andiamo a sederci?" chiese Simone, un po' in imbarazzo per la situazione in cui si trovava.

I tre ragazzi parlarono tutta la sera, ridendo e scherzando soprattutto su Simone, che finiva sempre per avere le guance rosse e mormorare stronzo e
coglione al suo fidanzato.

"Ao regà, posso dì 'na cosa?" chiese Manuel, un po' alticcio dalle due birre che aveva consumato- "Certo che siete proprio uguali voi due eh".

Tutti e tre scoppiarono a ridere e da quel giorno diventarono inseparabili.

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