colpo di fulmine III

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Manuel, il lunedì seguente uscì un'ora prima di scuola per andare ad aspettare Simone al liceo che frequentava

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Manuel, il lunedì seguente uscì un'ora prima di scuola per andare ad aspettare Simone al liceo che frequentava.
Pensò essere una mossa un po' azzardata, ma tanto che aveva da perdere?

Si posizionò davanti all'uscita dieci minuti prima della fine delle lezioni, aspettando con ansia il momento in cui avrebbe finalmente rivisto Simone.

Non appena senti il rumore della campanella, a Manuel si chiuse lo stomaco e iniziò a sentire una sensazione di nausea.

Pensò di andare via, ché non se la sentiva di restare e parlare con quel ragazzo che trovava bellissimo e che lo rendeva estremamente nervoso, e lui nervoso non lo era mai.

Nel momento in cui si stava per rimettere il casco e saltare in sella alla sua moto, lo vide uscire e i due si scambiarono uno sguardo che sembrò durare un secolo.

A quel punto, Manuel prese coraggio e si avviò nella direzione del corvino.
"Ciao! non so se te ricordi di me dall'altra sera..." disse Manuel un po' esitante, sperando di non fare una figura di merda enorme.

"Sì, sei quello che è venuto in soccorso a Francesco, giusto?" ridacchiò Simone e Manuel sgranò gli occhi, rendendosi conto che la figura di merda l'aveva fatta eccome visto che il minore si era accorto che
Francesco lo aveva chiamato.

"Ehm no, cioè si ma-" iniziò Manuel e Simone scoppiò in una fragorosa risata vedendo il maggiore in difficoltà.

"Tranquillo, ci hai fatto solo un favore" aggiunse poi Simone.

"Tu non vieni in questa scuola, giusto? Sei qua per caso o...?" chiese Simone con un sorriso furbo, capendo le intenzioni dietro alla presenza di Manuel in un posto che non aveva mai frequentato prima.

"Io ehm ecco te volevo rivede..." disse Manuel con le guance che gli andavano a fuoco e gli occhi che non riuscivano a mantenere un contatto con quelli grandi e
profondi di Simone.

"Ah sì?" sorrise Simone in modo provocante e incrociò le braccia al petto.

"Sì... Ti va di mangiare qualcosa 'nsieme?" chiese Manuel esitante, ché in quel momento si sentiva andare a fuoco e non riusciva a fare un pensiero di senso compiuto davanti a tanta bellezza.

"Volentieri, ma prima mi devi dire il tuo nome" ridacchiò Simone.

"Manuel! sono Manuel" rispose velocemente il maggiore.

"okay Manuel, io sono Simone, ma questo immagino tu lo sappia già".

I due si diressero insieme verso la pizzeria d'asporto preferita di Manuel, passando il pomeriggio insieme

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