"Manuel non hai idea di quanto sia bello Simone".
E Manuel non ne poteva più di sentire il suo amico parlare di questo Simone, che lui sapeva essere il figlio del loro professore di Filosofia e che frequentava un'altra scuola. Era felice che il suo amico si sentisse a suo agio a parlare con lui dei ragazzi che gli piacevano e quelli che frequentava, ma dopo due mesi in cui non faceva altro che parlare di questo Simone, lui non ce la faceva più.
"Daje Francè, famo così. Matteo lo conosce, no?"
Il ragazzo davanti a lui lo guardò un attimo confuso ma poi annuì, ricordandosi che Matteo l'anno prima frequentava la sua scuola ed era in classe con lui.
"Bene, allora gli chiediamo di invitarlo alla sua festa di compleanno sabato così te lo puoi rimorchia".
La sera del compleanno di Matteo, Manuel non fece altro che tranquillizzare il suo amico che sarebbe andato tutto bene.
"Frà, stai tranquillo. Se va male poi me chiami e io te vengo a salvà".
E fu così che, dopo una chiacchierata estremamente imbarazzante e piena di small talk, Francesco si rese conto che lui e Simone non avevano nulla in comune e che quella era una semplice cotta per un ragazzo che trovava bellissimo, e di nascosto, mandò un messaggio a Manuel chiedendogli di "venire a salvarlo".
Manuel in men che non si dica si diresse verso i due ragazzi e rimase a dir poco ammaliato dalla bellezza di quel ragazzo, che indossava una camicia vedo non vedo e aveva un po' di matita sugli occhi, che li faceva sembrare ancora più grandi.
Manuel lo fissò per qualche istante e improvvisamente iniziò a sentire una sensazione di calore in tutto il suo corpo, realizzando che sì, Simone era bellissimo proprio come diceva Francesco.
In quel momento Manuel iniziò a credere che i colpi di fulmine esistevano davvero e lui ne aveva appena avuto uno.
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Testa Tra Le Nuvole
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