time travel

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Era tutto così assurdo, surreale.

Si era ritrovato in quella scuola, che lui non aveva mai visto prima in vita sua ma nonostante ciò, era tutto così familiare.

Le persone, i professori, addirittura i motorini parcheggiati fuori sembravano conosciuti.

Era stato tutto troppo veloce, porta aperta, occhi chiusi e respiro mozzato e si risvegliò lì, in mezzo a un corridoio affollato di studenti - con abiti vintage, a detta sua - e senza sapere come tornare indietro.

Vide in lontananza due ragazzi con un viso estremamente familiare, che non appena si girarono nella sua direzione, fecero perdere il senno a Jacopo, non credendo ai suoi occhi: Erano Manuel e Simone, i suoi genitori.

E non erano soli, vi era di fianco a loro anche zio Matteo e zia Laura, che si tenevano per mano e sorridevano, innamorati.

Non fece in tempo a realizzare che un ragazzo dai capelli biondo cenere e una ragazza con occhi azzurri
- quasi inquietanti - si avvicinarono e unirono le loro bocche con quelle dei suoi "genitori".

Non seppe nemmeno perché, ma le sue gambe si mossero nella loro direzione e in men che non si dica si ritrovò davanti a loro, unendosi in quella conversazione.

"Ciao! La preside vi vuole parlare. Insieme" disse velocemente, inventandosi quella scusa senza senso che lasciò perplessi i due ragazzi.

"Uhm, perché?" chiese Simone, non sapendo bene cosa pensare.

Jacopo non rispose, ma li spinse verso la direzione dell'ufficio, aspettò qualche secondo e poi iniziò a seguirli.

Quando constatò che erano effettivamente entrati nell'aula - e della donna non vi era ombra - li chiuse a chiave nella stanza, non sapendo bene cosa fare.

Inutile dire che i due ebbero tutto il tempo per parlare e chiarire i conti lasciati in sospeso...

Testa Tra Le NuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora