Atto IV

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Violet's Pov
Guardai la collana illuminarsi e la posai a terra, mentre da essa appariva una figura dagli occhi color nocciola. Mi guardava mentre smettevo di muovere le mani e finivo di pronunciare l'incantesimo per sigillare la porta e impedire ad Hunter Harris di entrare.

"Non sarà un po' pericoloso?" domandai, vagando per la stanza mentre guardavo l'illusione del principe Carter Joshua Turner che mi osservava con attenzione.

I capelli biondi e rasati si erano leggermente allungati dall'ultima volta che l'avevo visto, il volto era riposato e gli occhi color nocciola brillavano di una strana luce. Indossava la divisa grigia con i bordi e le decorazioni viola e sul petto c'era lo stemma della famiglia reale, che Carter esibiva con fierezza.

"No, questo metodo è sicuro" rispose con audacia, incrociando le braccia all'altezza del petto.

"Come fai a sapere che non ci stanno spiando?" mi fermai per guardare i suoi occhi color nocciola.

Carter portò un braccio davanti per permettermi di vedere che cosa aveva in mano. Ridussi gli occhi in due fessure per vedere il piccolo oggetto verde che luccicava. Dentro l'oggetto sembrava che ci fosse del fumo bianco che si muoveva in modo lento e tortuoso.

"Con questo vedo tutto. Chiamiamolo una sorta di regalo prima della vittoria" il suo sorriso si ampliò e i suoi occhi iniziarono a luccicare di una luce diversa, più cattiva e trionfante.

"Magia nera" dissi in un sussurro, guardando quella biglia verde in vetro, che anche a distanza di miglia mi dava i brividi.

Dove aveva preso quell'oggetto? Che qualche mago gliel'avesse dato? Ma chi mai rinuncerebbe al proprio luos per darlo a un sangue blu? Noi maghi odiavamo la monarchia, poiché questa aveva distrutto, razziato e schiacciato per secoli chiunque avesse della magia nel proprio corpo. Anche se ora i maghi potevano vivere in pace, nessuno dimenticava quanto avessero sofferto. Per cui mi veniva difficile pensare che qualcuno voleva aiutare la monarchia in un piano di vendetta.

Per i Deprived la biglia nella mano di Carter era un oggetto qualsiasi, che usavano i bambini per giocare tra di loro. Invece per noi maghi, era qualcosa di magico che apparteneva chiaramente a un mago potente che usava la magia maledetta. Una magia potente e pericolosa. Gli luos erano oggetti che appartenevano ai maghi per aiutarli ad ampliare il loro potere. Se i luos erano usati in modo sbagliato diventavano pericolosi e non si riusciva più a controllarli.

Si dice che in un tempo c'era stato un mago che aveva usato un luos su una bambina. Il gesto causò una conseguenza inevitabile. Si dice che il mago abbia aperto un altro mondo, un mondo popolato dalle anime più oscure mai esistite sulla Terra.

"Non dirmi che non la usi anche tu" alzai lentamente lo sguardo sul principe Carter che non smetteva di sorridere.

Intuì che lui sapeva qualcosa su di me, qualcosa che non mi avrebbe mai detto di sapere. Qualcosa sui miei poteri e sul modo in cui li usavo.

"Prediligo usarla solo nei momenti opportuni" risposi in modo vago e scostante.

"Capisco. Adesso dimmi, come sta andando?" Turner rimise la biglia nella tasca dei suoi pantaloni grigi.

Lasciò cadere l'argomento magia e feci una smorfia quando passammo all'argomento faccia da rospo, "quel tipo non mi piace. Si insospettirà dopo due secondi" avevo visto, sentito e parlato abbastanza con Hunter Harris per capire che era troppo intelligente per non comprendere che stavo nascondendo qualcosa.

"Allora fai in modo che non accada. Vuoi che ti ricordi cosa c'è in ballo?" domandò inclinando il capo d'un lato e per un momento posai lo sguardo sul palmo della sua mano dove c'era il marchio che simboleggiava il nostro patto.

SOLDATI DI CRISTALLO.                          IL LABIRINTO DI HEGROVE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora