Violet's Pov
Il piano era semplice. Stendere Hunter per qualche ora e poi fargli credere che si fosse addormentato infischiandosene della vendetta nei miei confronti.Lo anticipo già.
Il piano era andato a puttane nel momento in cui, senza prevederlo, Hunter Harris mi aveva attaccata al muro bloccandomi con le sue braccia muscolose. Lo guardai negli occhi, fissando il verde intenso ardere di rabbia.
Ero una maga, avevo i poteri dell'acqua e del fuoco, i più potenti di qualsiasi altro mago, allora perché non riuscivo a utilizzare una semplice magia per liberarmi di Harris? Ero completamente ipnotizzata dal verde dei suoi occhi e dal suo viso perfetto. La grotta mi stava indebolendo. Stavo ragionando poco e agendo ancora meno. Ero immobile come se fossi in un flusso temporale che mi impediva di muovermi. Quel flusso temporale era Hunter Harris.
Era lui che mi stava facendo bloccando? Era lui che mi faceva serrare le labbra e inchiodare le gambe alla roccia? Mi stava facendo un incantesimo o era la grotta ad avermi indebolita?
"Lilith, Lilith, Lilith" pronunciò il soprannome che mi aveva affibbiato tre volte, in modo lento e tortuoso.
"Non hai ancora capito con chi hai a che fare, vero?" in un solo istante la sua mano era stretta intorno alla mia gola.
Non stringeva così tanto da farmi male, voleva solo mettermi paura. Glielo leggevo negli occhi che voleva vendetta, ma non una vendetta così drastica da volermi uccidere. Non ancora perché gli servivo per vincere il gioco.
"Con un coglione" riuscì a dire, con voce strozzata, non perché mi stesse impedendo di parlare, ma perché era la mia bocca a essere troppo secca e impasta per riuscire a dire qualcosa.
Si abbassò alla mia altezza. Il leggero strato di barba solleticò la mia guancia, mentre il suo forte profumo mi avvolgeva. Con le labbra sfiorò il mio orecchio, mentre sentivo il suo fiato caldo sulla mia pelle. Non capì perché, ma tutte quelle sensazioni mi fecero chiudere gli occhi e schiudere le labbra.
"Con uno che se volesse riuscirebbe a farti male senza sfiorarti, ma non lo fa perché hai uno scopo" il suo tono di voce era affiliato e pungente, tanto ché mi fece tremare persino le ossa.
"Non osare mai più provocarmi" ordinò a denti stretti e sgranai gli occhi quando la sua presa, sulla mia gola, si fece più forte.
Nei suoi occhi verdi ci leggevo solo una cosa. Rabbia.
Fece un minimo di pressione e dopo, con uno scatto, mi lasciò andare. Tossì più e più volte, mentre gli occhi infuocati di Hunter erano puntati su di me, dall'altra parte della stanza. Non lo guardai mentre tossivo e mi toccavo la gola, proprio nel punto in cui aveva stretto.
Averlo lontano era come tornare nuovamente a respirare. Era come tornare a vivere.
Ero una maga, ero più forte e veloce di lui, allora perché da quando ero in questa grotta non riuscivo ad utilizzare a pieno le mie capacità? Soprattutto perché non ci riuscivo con un banale Deprived?
"Da ora si fa a modo mio. Stanotte usciremo di qui" prese parola, dopo lunghi minuti di silenzio passati in silenzio a fissarmi con occhi ardenti.
"Non abbiamo ancora trovato l'oggetto o una via d'uscita" deglutì più volte cercando di sciogliere il fastidio che si stava propagando nella mia gola.
Sapevo che sarebbe passato quasi subito visto che noi maghi guarivamo dieci volte più velocemente di un Deprived, ma non riuscivo ad ignorare il dolore temporaneo all'altezza della gola.
"Costringiamo il mago a parlare" propose e sciolsi finalmente la stretta intorno alla mia gola per concentrarmi sulla conversazione.
"È un mago, non una persona qualsiasi" scossi la testa pensando che un piano così banale non avrebbe mai funzionato.
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SOLDATI DI CRISTALLO. IL LABIRINTO DI HEGROVE.
FantasyI VOLUME DELLA TRILOGIA DELLA BREAKER OF DESTINY. (CONSIGLIO DI RISPETTARE L'ORDINE INDICATO IN ALTO PER CAPIRE MEGLIO LE DINAMICHE DELLA TRILOGIA.) TRAMA: In un mondo dove le persone sono fatte di cristallo ne esiste una che è fatta di fuoco e acqu...