Pov AndreaOrmai mi ero stufato di fare il servetto a quelle barbie dai capelli biondi platino e la pelle nera come il carbone, soprattutto perché ho iniziato a detestare il capo. Lei si chiama Jessica, è alta un metro e ottanta, ha gli occhi azzurri e i capelli lunghi e dritti, ovviamente biondi, mi continuava a chiamare "bambino" solo perché ero più piccolo degli altri, e da quando lei mi ha iniziato a chiamare così i miei amici, da perfetti stronzi quali sono, hanno fatto lo stesso. Era la mattina di domenica, fuori c'era un vento di bufera ed il mare era mosso, c'era un vero tempaccio la fuori, ma non posso dire che in casa stessimo meglio. Tutti se ne andavano per casa muti con espressione arrabbiata, triste o non so cos'altro. nessuno fiatava, non c'erano più di due persone nella stessa stanza, un silenzio spettarle era rotto solamente dai passi furtivi dei miei amici. Ma quelli messi peggio di tutti erano mia sorella e Ian, appena si trovavano nella stessa stanza lei lo guardava male e lui abbassava gli occhi rosso come un pomodoro, insomma, qualcosa doveva pur essere successo,o no?
-Hey Gea!- la salutai quando ci trovammo nella stanza da soli -Alloooooora, che hai fatto ieri con Ian?
-Niente, perché?
-Perché siete strani, insomma, non avrete solo mangiato pizza sdraiati sul divano vero?
-Si invece...o no...o si...può darsi insomma!
-daiiii, puoi dirlo al tuo fratellino adorato!- lei mi guardò male come se mi volesse fulminare e poi alzando la voce disse
-NON NE VOGLIO PARLARE OK!!- io la guardai più seriamente e le dico mettendole una mano sul ginocchio
-non sarò di sicuro la persona più adatta con cui parlare, ma sono sempre tuo fratello no?!- allora lei alza lo sguardo e mi fissa negli occhi, i suoi sono pieni di rabbia, ma rossi, allora io(da bravo ragazzo quale sono) pensai subito male -che cazzo ti ha fatto
-no! non mi ha fatto niente di male!- disse lei un po' arrossita -...però...-
-però cosa? ...dai dimmelo!- lei mi guardò scoccata, ma alla fine disse
-ok! ...allora, visto che eravamo soli siamo andati al mare, ci stavamo divertendo un casino, poi siamo andati su una scogliera, era quasi sera e lui mi ha baciata! allora io me ne sono andata lasciandolo in mezzo al nulla, ... poi non so come sia tornato a casa visto che avrebbe dovuto nuotare per almeno mezz'ora!-
allora io la guardai e cercai di trattenere le risate, ma non ci riuscii, allora Gea vedendomi mi cominciò a tirare cuscinate e gridò
-E' UNA COSA SERIA!!!!!!!! NON C'E' NIENTE DA RIDERE!!!!!!!!!!!-
Allora io smisi e chiesi leggermente ingenuamente
-ma che male c'è?!?- allora lei divenne verde dalla rabbia
-C'è... tu mi chiedi CHE MALE C'E'!!!!!! Tutti uguali siete voi, TUTTI UGUALI!!! Perché pensate che una ragazza non possa avere un amico senza che tutti pensino che sia il suo fidanzato o che le piaccia!!!! E' una cosa ingiusta-
io la guardai un po' intimorito, ma lei poi continuò
-ok tu non sei davvero la persona più giusta con cui parlare, in ogni caso tu non dovrai raccontare a nessuno, NESSUNO, quello che ti ho detto capito!!!- disse mettendomi il dito sulla gola, allora io annuii e la lasciai sola. Andai in cucina dove l'atmosfera era più allegra, c'erano Riccardo, Sam e Roberto che stavano mangiando delle piadine prosciutto formaggio e patatine scaldate con il forno microonde
-Ciao Andrea, vuoi una piadina?- chiese Sam, io mi limitai a scuotere a destra e sinistra la testa e a sedermi vicino a loro. ok ora dovevo dirglielo, io odiavo avere dei segreti, non li riuscivo a mantenere, appena sapevo qualcosa di imbarazzante o personale lo dovevo dire a tutti, sono una cattiva persona, dovevo dirglielo, ma non potevo, cioè non potevo, ma dovevo, non riuscii a trattenermi e dissi
-ragazzi, vi devo dire una cosa, ma dovete giurare di non dirla a nessuno!- i ragazzi mi guardarono incuriositi -ok sapete che ieri Gea e Ian sono rimasti da soli tutto il giorno!?! Beh Gea mi ha detto che Ian, quando la sera erano sulla scogliera, l'ha baciata!
I ragazzi allora si guardarono negli occhi increduli, alla fine Riccardo disse
-Ian e Gea! Noo davvero!-
-ma mi pare ovvio no!- rispose Sam -erano soli, sulla spiaggia, al tramonto, ... mi pare una cosa ovvia no! Poi, da quel discorso, ci mettemmo a parlare delle cose ovvie. Dopo diversi minuti Sam si alzò e salì le scalePov Nina
Sam entrò nella nostra stanza, eravamo ognuna nei propri letti, tranne Gea che credo fosse ancora giù di sotto. Allora lui entra con un enorme sorriso in volto e dice a bassa voce
-facciamo un gioco! Dico una cosa nell'orecchio ad Annabeth e voi fate il passaparola ok, ma questa cosa non la deve sapere nessuno!- poi senza che noi fiatassimo andò vicino ad Annabeth e le disse una cosa all'orecchio, lei fece una faccia sconcertata e divertita al tempo stesso, allora lo disse a Giuli, Giulia a Lily e così via.
Io fui l'ultima, Greta si avvicinò al mio orecchio eccitata
-ieri Ian ha baciato Gea!-
Quando sentii quella frase sbiancai e pensai, quel brutto stronzo di Ian, resta solo con una ragazza per un giorno e già la bacia, e pensare che mi piaceva! Allora andai facendo finta di ridere in bagno, mi stavo deprimendo davanti allo specchio, quando la porta di casa si spalancò ed entrò una signora dalla faccia simpatica e rotondetta, ian le disse qualcosa e le mostrò pa cucina, allora quella cominciò a prendere degli ingredienti e a cucinare.
Io allora scesi e chiesi ai ragazzi senza mai incrociare lo sguardo di Ian
-ma chi è lei?-
Ma prima che qualcuno mi potesse rispondere quella signora mi stringeva la mano e disse
-io sono Laila, i vostri genitori mi hanno assunta per farvi da mangiare!- poi tornò subito al lavoro, allora me ne andai.
Passai difronte al salotto e vidi Gea che stava fissando il vuoto, le volevo parlare, le dovevo parlare di quello che era successo fra lei e Ian, stavo per avvicinarmi quando dalla cucina suona una campanella e una voce grida
-è pronta pa cena ragazzi!- Allora tutti si sedettero all'enorme tavolo sotto la verando difronte alla cucina. La cuoca salutò e uscì di casa.Pov Gea
A tavola non volava una mosca, tutti mi fissavano per un secondo e poi ridevano abbassando lo sguardo, si beh tutti tranne Ian che non osava volarsi verso di me, io allora dissi per rompere il ghiaccio
-allora ragazzi, ... che avete fatto di bello ieri?- questa mia frase provocò una risata generale, allora io curiosa chiesi -perché state ridendo?- nessuno però rispose, ma tutti si limitarono a fissare Ian. Allora io guardai mio fratello che stava pian piano diventando rosso come i suoi capelli, allora io chiamai Andrea e ci spostammo appena dentro casa dietro la porta vetri, non un buon posto per parlare senza farsi vedere, e gli chiesi
-perché tutti ci guardavano ridendo?-
-a chi guardavano?-
-non fare il cretino Andrea lo sai benisdimo chi Ian e io!-
-...aa... d-davvero non ho notato!-
-sputa il rospo!-
-ok... forse, ...forse potrei averlo detto ai ragazzi, ...che...potrebbero averlo detto alle ragazze!- dusse lui mortificato
-Andrea ma che cazzo hai fatto! Ti avevo detto di non durlo a nessuno!- urlai io, poi senza aspettare una sua risposta, corsi in camera sbattendomi la porta alle spalle.

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SUMMER
Storie d'amoreQuesta è la storia di come dodici ragazzi, hanno passato l'estate fra divertimenti, giochi, rivalità, amicizie e ... amore. -------------------------------------- --tratto dal capitolo "Ti amo"-- -Gea dimmi quello che pensi- dissi poggiandole una m...