SONO SOLO ANDREA

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Pov Giulia
Mi svegliai con un insolito profumo di dolce e il sole che passava attraverso le fessure delle persiane. Mi alzai e scesi in piagiama con una faccia assonnata. Vidi sulla penisola due piatti coperti, mi avvicinai; stavo per alzarne uno quando vidi spuntare dall'altro l'ato della penisola Andrea che aveva fra le mani un enorme vasetto di nutella.
-tada!!! Buongiorno!- disse
-cosa c'è sotto i piatti?-
-crepes, visto che tu ieri avevi voglia di nutella non mi sembrava molto carino vedere una ragazza mangiare la nutella a cucchiai, quindi ho preparato delle crepes e sono andato a comprare un altro vasetto di nutella. Prego!- disse lui porgendomi il vaso e un coltello
-e tu non la mangi?-
-l'ho gia preparata e farcita ed è sotto l'altro piatto, quindi si, la mangio anche io!-
Misi metà vasetto dentro la mia crepes, che sembrava più della povera pasta che stava affogando nella nutella.
-ma dove sono gli altri?-
-sono andati alle scogliere di porto mare, credo sia quello il posto, io non amo le scogliere quindi sono rimasto.- mentre diceva questo ci alzammo e andammo a sederci sul divano. Prima che io potessi parlare lui chiese
-allora...per ieri io n...-
-no, scusa non dovevo baciarti...-
-anche io ti ho baciata...-
-si, lo so, ma io ti ho baciato due volte, scusa...-
-no, scusa tu, non d...-
-non... non fa niente!- poi io aspettai un attimo e
-sai che ieri, quando ti ho baciato in corridoio, sapevi ancora di burro- dissi sorridendo
-davvero?- rise -magari perché qualcuno me ne aveva riempito la faccia!- iniziammo a ridere ed il discorso tornò sui nostri baci
-non possiamo continuare così! - disse ridendo Andrea
-intendi baciarci e poi tornare a fare gli amiconi?!- lui annui, sempre ridendo naturalmente -no infatti, ma sembra che in qualche modo io e te ci attraiamo e non possiamo farci niente- dissi sempre ridendo. Ma quando ci accorgemmo di quello che avevo appena detto ci bloccammo di colpo, ci voltammo l'uno infronte all'altra e ci guardammo per pochi secondi negli occhi prima di baciarci. Era un bacio molto MOLTO intenso. Man mano che si prolungava le cose diventavano sempre più movimentate. Io andai più verso di lui che mi prese per i fianchi e mi fece stendere. Ora ero letteralmente sdraiata sul divano con Andrea sopra di me che mi baciava. Nel frattempo la mia coscienza non la smetteva di dire 'qui finisce male', ma non la riuscivo ad ascoltarla. Intanto lui mi stava ancora baciando e io misi le mani al bordo della sua maglietta facendole salire sempre più in alto. Mentre lo facevo sentivo i suoi muscoli tirarsi per l'agitazione, intanto lui mi stava prendendo per i fianchi scoperti, per via dalla maglietta troppo corta, portandomi sempre pi verso di lui. Allora una visione mi fulminò, adesso è davvero troppo però! Ci staccammo contemporaneamente come se avessimo avuto lo stesso pensiero. Allora ci sedemmo uno accanto all'altro, ma abbastanza lontani da non sfiorarci nemmeno. Vidi lui riaccomodarsi la maglietta in un movimento nervoso e impacciato. Io guardavo dritto davanti a me, respiravo affannosamente, trattenni un attimo il respiro e sentii che anche Andrea stava facendo lo stesso. Con la coda dell'occhio vidi che aveva il gomito appoggiato al poggiolo del divano e con la mano si toccava la bocca, vidi che muoveva freneticamente la gamba su e giù e che la sua faccia si era tinta leggermente di rosso. Alla fine lui fece un respiro profondo e disse
-... beh ...-
-wow-
-si, ... wow-
-Sì!- confermai io. Allora presi un gran respiro e, sempre senza guardarlo, dissi tutto d'un fiato
-dobbiamo uscire o finiremo sempre così!- lui annui nervosamente e corremmo nelle parti opposte della casa. Io corsi in camera, mentre lui andò in cucina. Quando fui nella stanza aprii l'armadio in cerca di qualcosa di decente da mettere, perché sapevo, dato che me ne intendevo, che di sicuro avrei ribaciato quel ragazzo e che sarebbe successo molto presto, quindi voloevo essere presentabile. Guardai fuori dalla finestra e vidi che tirava molto vento e che verso il paese si stava formando un nuvolone scuro, quindi decisi di mettere i miei adorati blue jeans, all stars bianche, una canottiera rossa e un maglione leggero a righe bianche e blu. Poi corsi in bagno, mi truccai, mi pettinai e feci quello che dovevo fare, ma prima di uscire mi guardai nello specchio e feci un respiro profondo. Quando fui al piando di sotto vidi che lui mi stava aspettando alla porta. Uscimmo di casa, lasciammo le chiavi sotto la pianta all'ingresso e ci incamminammo. Lui senza guardarmi mi chiese
-dove vuoi andare?-
-in centro-
-ok- rispose lui. Vidi che era rosso in viso e sorrisi, allora vedendomi lui mi chiese
-perché ridi?-
-se te lo dico ti arrabbi!-
-non mi arrabbio!-
-perché sei rosso!- a quelle parole lui prese ancora più colore e io continuai -non è una brutta cosa, anzi, mi piace quando i ragazzi diventano rossi o piangono, perché di solito voi maschi siete 'io sono forte, io sono duro e non provo e mozioni', quindi mi piace che tu sia arrossito, e poi ho sorriso, non ho riso, perché è una cosa dolce e non c'è nulla da ridere!- finii io. Arrivammo in pazza in completo silenzio, quando fummo lì mi chiese
-hai fame, vuoi fare un aperitivo?- io annuii e vidi che stavolta mi aveva guardata in faccia, non negli occhi ma era lo stesso un passo avanti. Ci sedemmo in un piaccolo baretto che si chiamava 'da Rino', subito una cameriera venne a prendere i nostri ordini e se ne andò. Io lo guardai e chiese
-perché fai così, di cos' hai paura?!?-
-ho paura di quello che penserebbero gli altri, insomma... siamo così diversi, tu sei una bellissima ragazza sempre sicura di se e che non si vergogna mai di nulla, mentre io sono solo Andrea, il più piccolo dei ragazzi, che soffre le vertigini e non crede mai in se stesso!- disse lui abbassando lo sguardo. Nel frattempo era arrivato il nostro aperitivo analcolico dotato di olive, patatine, pizzette e una strana bevanda di cui non ho capito il nome.
-tu non devi preoccuparti degli altri! Io lo so che ti piaccio l'ho visto, perché se non ti piacessi ora staremmo ridendo e scherzando come se prima non fosse successo nulla, ma invece non è così- lui arrossì -e anche a me tu piaci, quindi non ti devi preoccupare degli altri, perché non lo dovranno sapere, o la mia reputazione verrà rovinata!- scherzai io, allora lui ridendo rispose
-non sia mai!- ridemmo e cominciammo a mangiare. Allora io guardando in alto dissi
-allora... non hai nulla da chiedermi?- lui diventò subito nervoso e mooolto sottovoce mi chiese
-vuoi metterti con me?-
-cosa? Non ho sentito!- dissi io avvicinandomi
-vuoi stare con me?- ripeté lui diventando ancora più rosso ma alzando leggetmente la voce
-scusa non ho sentito!- scherzai io andando sempre più vicino, allora lui rise e disse prima di baciarmi disse
-ah, ma sta zitta!- poi mi baciò. Era dolce, più dolce delle altre volte. Mentre ci stavamo baciando arrivò la cameriera con il conto, ma Andrea la cacciò via con un gesto della mano senza staccarsi da me. Dopo un po terminammo il bacio e io dissi
-non si cacciano via le cameriere mentre si sta baciando la propria ragazza!- scherzai io. Allora lui si alzò e andò verso il locale per pagare il conto, ma prima che potesse allontanarsi troppo chiese divertito
-allora sono meglio io o il bagninotuttomuscoli?- io risi e dissi
-mi avvalgo della facoltà di non rispondere!- allora lui rise ed entrò nel locale.

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