BAMBOLE

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Pov Nina
mi svegliai nel cuore della notte, beh non prpprio, saranno state le quattro, con un rumore. Vidi Lily, che era nel letto davanti al mio, che guardava la porta! Allora pensai quel film non ci ha fatto bene, per niente
-Lily- sussurrai, lei si girò di scatto
-dimmi che lo hai sentito anche tu?!- mi disse
-Sì, veniva dall'alto credo!- ci guardammo intorno, e di nuovo quel rumore, sembrava un ululat, oppure un lamento pensai. Ci fu un momento di silenzio, poi si sentì un botto e tutte le altre si svegliarono. Ci scambiammo occhiate preoccupate, poi vedemmo la porta spalancarsi
-state bene? Cos' è successo?- i ragazzi entrarono muniti di torce e facce preoccupate
-si, si, siamo bene!- rispose Annabeth
-che cos' era quel rumore?!- chiese Ian
-non lo sappiamo!- disse Lily
-ma secondo noi- io e lei ci guardammo -viene dall'alto!-
-dall'alto?!- chiese Roberto -ma siamo all'ultimo piano!-
-questo lo crefiamo noi!- disse Gea. Noi ci alzammo di letti e seguimmo i ragazzi in corridoio. Avevano iniziato ad illuminare il soffitto in cerca di qualcosa
-là, guardate!- disse Riccardo
-è ... una maniglia ?!- disse Michele
-pare di sì- rispose Greta. Sam si avvicinò, tirò la maniglia verso il basso e bam scese una scaletta di legno a tutta velocità. Tutti ci scambiammo delle occhiate. Michele, munito di un enorme torcia salì il primo gradino
-ma che fai!- gli dirre Annabeth!-
-vado a vedere, tanto non ci sarà. Nulla di strano, mal che vada troveremo mummie o robe del genere!- rise lui
-non sei mica Indiana Jones!- lo rimproverò lei. Alla fine salimmo tutti. Era un posto alquanto inquietante. C'era un avecchia scrivania scura con su vari libri, molti teli, una grande libreria e molti, molti scatoloni. Stavamo girando per cercare il luogo da cui era venuto il rumore.
-ecco!- gridò Andrea -la finestra si è aperta e ha fatto cadeee quegli scatoloni. Eravano andati tutti a vedere tranne Beth che stava guardando in direzione della libreria. Aveva un aria terrorizzata, gli occhi blu erano lucidi e sbarrati dironte a quella cosa!
-che c'è?- chiese Greta avvicinandosi alla cugina. L'altra senza rispondere indicò un punto fra i lobri. Anche la bionda assunse l'espressione della cugina
-ma cosa avete visto?- Riccardo si avvicinò per guardare -cosa c'è di cosi terrificante!- la ragazza allora disse con un fil di voce
-quella- allumhando un braccio indicò una bambola. C'era una bambola di ceramica seduta su una mensola della libreria. Aveva pelle come la carta, riccioli d'oro, occhi gialli e un sorriso a dir poco demoniaco
-no, io devo andare via!- disse lei non togliendo lo sguardo da quella
-Beth è solo una bambola!- disse Roberto
-no, no, tu ... voi lo sapete -disse indicando i due biondi -voi lo sapete che c'è una cosa sola al mondo che mi terrorizza oltre ai ragni! Una, e in questo momento è lì che mi fissa, e io non...- disse iniziando a piangere -nin ce la faccio!- Riccardo che era lì, la abbracciò cercando di calmarla. L'aveva fatto altre volte, lei ce lo aveva detto, e ci ha anche detto che era colpa di Riccardo e Roberto se aveva il terrore delle bambole!-
-chiudete bene le finestre, ce ne andiamo!- disse Michele. Tornammo in camera, i ragazzi si accertarono che sia noi che Beth stessimo bene e spensero la luce. Non so per quanto lei fosse rimasta fissa a guardare il soffitto, ma so a cosa stava pensando.
Erano in campeggio lei e i due fratelli. Lei aveva solo sette anni, loro e altri erano attorno al fuoco a raccontarsi storie di paura quando arrivò la storia di Mery, la bambola assassina. Leinnon aveva paura della storia, ma le venne quando Riccardo e un suo amico maledirono la bambola. Lei avendo paura che questa potesse diventare come Mary la buttò a terra rompendola, poi la sotterrò. Di notte si svegliò e la sua bambola era di nuovo sul suo comodino dove la teneva sempre, solo che Riccardo e Roberto l'havevano modificata facendola diventare molto più terrificante di quello che era! Lei prese un tale spavento che non volle più usare le mambole che non erano Berbie, solo l'anno dopo allo stesso campeggio le hanno raccontato che erano stati loro, ma nonostante questo la paura la perseguitava ancora.
Questo fu il mio ultimo pensiero prima di addormantarmi cercando di levarmi dalla mante qiegli occhi demoniaci. Il giorno seguente ci svegliammo abbastanza tardi, non avevamo più sentito rumori e quello che era successo la notte scorsa era solo un ricordo. Ci alzammo per andare a far colazione, Gea stava aprendo la porta quando urlò e richiuse sbattendo la porta
-cosa c'è!- le chiedemmo
-era lì-
-cosa era lì-
-la bambola, quella di ieri sera!- disse lei cercando di calmarsi. Stava per riaprire quando i ragazzi abbussarono e spalancarono la porta
-cos' è successo?- chiese pronto Michele. Tutte guardammo la rossa che disse
-niente, non è successo niente!-. Scendemmo e facemmo colazione, dopo ci cambiammo ed io entrai in bagno. Non appena chiusi la porta mi voltai, era lì, la bambola dell'altra sera era lì, con i suioi soliti occhi gialli e il sortiso che le arricvava sulle guance. L'ansia cominciò a salire e allora uscii di corsa dal bagno. Andrea che era lì mi vide e chiese
-che hai!?!-
-è li dentro!-
-cosa?-
Io non parlai e gli indicai il bagno, lui aprì e ri chiuse immediatamente. Quando si girò aveva un espressione terrificata sul volto.
-Sam!- gridò lui -perché ha sempre maledettamente ragione!- poi si disse fra se e se preoccupato. Il ragazzo corse di sopra chiedendo il motivo per cui lo aveva chiamato
-avevi ragione, sulla bambola, è lì dentro!- Il biondo aprì la porta, ma quando la richiuse disse
-ma state bene?! Lì dentro non ce nulla!- poi rise e scese nuovamente le scale
-lì dentro, ... lei c'era, ... tu l'hai vista!- dissi io
-si, c'era!- stavamo per riaprire quando dal piano di sotto sentimmo un grido, Greta. Allora corremmo giù a controllare. Lei era in mezzo alla cucina che guardava il frigo. Riccardo era lì, guardò dentro e vedemmo di nuovo quella. Stava per prenderla quando Sam gridò dalla veranda
-e questa cosa ci fa qua?!- noi corremmo da lui, ma prima che potessimo dire altro sentimmo delle grida. Tutti stavolta salimmo erano Giulia e Annabeth
-è in camera, è nella nostra camera!- disse Giulia, però quando Sam aprì la porta la bambola era sparita. Controllammo ogni singolo angolo in casa, anche in soffitta, ma niente, quella era sparita. Arrivò presto l'ora di pranzo, volevamo mangiare degli hamburger, ma quando Ian cercò il coltello da macellaio, come lo chiamavamo (usavamo sempre quello perché era l'unico che tagliava), ma quello era sparito. Ci scambiammo delle occhiate sospettose e spaventate. Senza il coltello decidemmo di mangiare solo gli hamburger. Il resto della giornata passò alla svelta. Nessuno era più salito o andato in veranda da questa mattina. Stavamo tutti o in sala o in cucina. Non usavamo nemmeno la sala da pranzo per paura di trovarla la. Quella sera decidemmo di dormire in sala tutti insieme, ma ci servivano dellw coperte e i pigiami, così prendemmo scope, padelle, forchette, mattarelli e chi più ne ha più ne metta. Io avevo una basto ne lungo che una volta era appatrenuto alla paletta del portasporco e un coltello che non tagliava molto bene. Salimmo tutti ammucchiati. I ragazzi ci scaricarono in camera nostra. Non c'era traccia della bambola posseduta quindi ci cambiammo e prendemmo coperte e cuscini. Aspettammo che i ragazzi ci venissero a prendere per scendere. Poco dopo bussarono alla porta e sempre armati scendemmo. Scese le scale Sam e Michele, che erano i primi si bloccarono. Tutti noi guardammo davanti. Difronte a noi c'era la bambola con in mano il nostro coltello. Era proprio davanti alla porta, aveva chiuso l'unica via per uscire bello! Allora tutti ci mettemmo ad urlare quando questa di scatto alzò un braccio sollevando il coltello. Però presto quell'urlo per i ragazzi divennero risate incontrollabili
-ma che avete da ridere?!- chiese Lily. Loro non risposero e continuarono a ridere
-allora ci volete dire che cazzo avete da ridere!- gridò la rossa
-scherzetto!- Disse Sam. la nosyra faccia da spaventata/arrabbiata divenne confusa
-vi abbiamo fatto uno scherzo!- continuò Michele
-in soffitta c'erano due scatole piene di quelle bambole, così ne abbiamo.messe un po in giro, e mentre voi correvate a destra e siniztra noi le toglievamo.- spiegò Ian ridendo. Roberto poi andò a raccogliere la bambola, le leve il coltello dal braccio e mostrò.
-sulla schiena hanno una manopola che, come i timer, fa il conto alla rovescia. Quando questo arriva a zero alza il braccio si alza.-
-vo avete fatto tutto questo solo per spaventarci?!!!- disse Annabeth su tutte le furie. I ragazzi annuirono e ripresero a ridere. Ci prendemmo nuovamente copert e cuscino e tornammo a dormire in camera.

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