Capitolo Tre

246 9 0
                                    

Non riusciva a smettere di sorridere. Doveva sembrare un'idiota, lo sapeva, ma non poteva farci niente. Assolutamente niente.

Nel primo pomeriggio lei e Gabry erano a arrivati a Brackley, si erano seduti ad un grande tavolo insieme a Toto Wolff, avvocati e amministratori vari di Mercedes e avevano discusso del suo futuro nella casa automobilistica. Si era parlato anche di sponsor, il brand di moda con cui Mercedes vantava una proficua collaborazione aveva infatti acconsentito a comprenderla nell'accordo. Riguardo alla sponsorizzazione erano anche già stati presi accordi con la Trident, sua scuderia in Formula 2, e lei non poteva essere più felice di così. Sistemati e rinegoziati alcuni punti del contratto e verificato che ogni suo dato e documento, compresa la sua superlicenza nuova di pacca, fossero regolamentari, aveva finalmente potuto mettere la sua firma. Era fatta. Aveva ufficialmente fatto il suo ingresso in Formula 1.

La portarono a fare un giro per la sede, presentandola ai membri dello staff, agli ingegneri e soprattutto a George Russell e Lewis Hamilton. Era così emozionata nel poterli finalmente conoscere. C'era anche Mick Schumacher che, insieme a lei, avrebbe svolto il compito di terzo pilota e collaudatore. L'annuncio ufficiale del suo ingresso in squadra sarebbe stato dato dopo la presentazione della nuova macchina per la stagione, i due eventi avrebbero rischiato di sovrapporsi nell'attenzione mediatica le avevano detto, e lei non si era opposta. Non le interessavano entrate in pompa magna, e nemmeno la visibilità mediatica, ma avrebbe fatto tutto il necessario se significava avvicinarsi al suo sogno. Le avevano anche ricordato che avrebbe dovuto presenziare a tutti i Gp della stagione al contrario di Mick, impegnato nel campionato del WEC, e non solo a quelli in concomitanza con la F2, oltre ovviamente a svolgere test drive e sessioni straordinarie. Sarebbe stato impegnativo, molto, eppure non riusciva a smettere di sorridere. La settimana successiva si sarebbe trasferita nel Regno Unito per cominciare il lavoro con la squadra. Certo, era atipico che un pilota cominciasse così tardi a rapportarsi con il team, ma lei era atipica in quel mondo e si sarebbe fatta in quattro per compensare il tempo perso. Le avrebbero anche affiancato un trainer tutto suo, finalmente, e, sebbene la prospettiva dell'allenamento faceva storcere il naso alla sua pantofolaia interiore, sapeva che le sue prestazioni fisiche sarebbero notevolmente migliorate.

«Le prossime settimane saranno intense, sei pronta?»

«Si, spero.»

Aveva ragione, le settimane successive non sarebbero state per niente una passeggiata. Si sarebbe dovuta dividere tra Regno Unito e Italia, non poteva certo trascurare il lavoro con il suo team di F2, allenarsi duramente, fare sedute al simulatore e rapportarsi con gli ingegneri. Avrebbe rinunciato ad ogni forma di vita sociale: Gabry, i membri dei team e il suo allenatore sarebbero stati i suoi unici contatti umani.

Si aspettava che le settimane seguenti sarebbero state frenetiche, ma non sospettava che sarebbero state così sfiancanti. Sveglia all'alba tutti i giorni per allenarsi, poi sessioni interminabili al simulatore, riunioni e briefing altrettanto infiniti con tecnici, meccanici e ingegneri, e ancora esercizi di coordinazione e concentrazione, controlli medici e di nuovo allenamento. Senza contare i voli e gli impegni straordinari, come gli shooting fotografici e gli eventi con gli sponsor. Arrivava a sera esausta desiderando solamente dormire dopo una doccia calda e una cena leggera. Questa era la sua vita ora e, sebbene la sfiancasse fisicamente, la amava alla follia. Max Verstappen e l'avventura di quella notte sembravano ormai un ricordo lontanissimo, anzi, era sicura che fosse successo veramente? Probabilmente no.

Venne presentata la nuova auto per la stagione. Era pazzesca. Le linee, i dettagli, ogni curva di quella creatura di metallo e carbonio gridava potenza e velocità e lei non vedeva l'ora di poterla guidare, ma prima avrebbe dovuto fare il suo "debutto in società", il suo ingresso in squadra andava annunciato prima che iniziassero i test. Il tutto avvenne in perfetto stile Mercedes ed ebbe una risonanza che non si aspettava. I suoi follower sui social non erano certo pochi, negli anni era riuscita anche lei a farsi conoscere ed apprezzare nel Motorsport, ma dopo l'annuncio crebbero esponenzialmente, e persino alcuni piloti F1 cominciarono a seguirla. Da non crederci.

Tutto quello che voglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora