Capitolo Ventotto

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Las Vegas era piena di cose divertenti da fare e così i giorni passarono in fretta. Nel frattempo la città si era trasformata ora che il weekend di gara era cominciato. Quel giovedì era prevista una conferenza stampa con Mercedes e quello sarebbe stato il suo primo evento pubblico da quando la notizia del suo ingaggio era stata annunciata, così era arrivata al paddock sentendosi carica ed emozionata.

«Vedrai che andrà alla grande» la aveva incoraggiata Max, ma ora che si trovava davanti a pubblico, giornalisti e microfoni, non si sentiva più così tanto sicura. La stampa ci era sempre andata giù piuttosto pesante con lei.

«Toto, cosa vi ha spinti a volere ingaggiare Andrea per l'anno prossimo?»

«La stessa cosa che ci ha convinto all'inizio di questa stagione a prenderla come pilota di riserva, il suo talento. Abbiamo intuito le sue potenzialità e in questa stagione ci ha dimostrato di averne ancora di più di quanto avessimo previsto.»

«Quanto ha contribuito il successo durante il GP di Città del Messico?»

«Per noi è stata sicuramente una conferma di tante cose e siamo rimasti positivamente colpiti dalla performance di Andrea, nonché dal suo comportamento nei confronti del team.»

«Avete stipulato un contratto da tre anni, dovete avere molta fiducia nel suo talento...»

Alle sue orecchie quello suonava come un "siete davvero sicuri?" Cosa che la irritò non poco.

«Si, assolutamente. Come ho già detto Andrea si è dimostrata un pilota formidabile in questa stagione e noi siamo contenti di averla a bordo.»

«Andrea, come ti senti a riguardo?»

Finalmente qualcuno che si degnava di chiederle qualcosa.

«Sono al settimo cielo. Sono davvero grata a Mercedes per questa opportunità e per aver creduto in me. Farò del mio meglio per essere all'altezza delle aspettative.»

«Credi che riuscirai ad essere abbastanza competitiva? I tuoi avversari sono tutti uomini e tu sei..»

«Una donna?» interruppe la giornalista. 

Le sembrava veramente assurdo che una domanda del genere provenisse da qualcuno del suo stesso sesso che invece avrebbe dovuto sostenerla.

«Grazie per averlo notato, credevo che nessuno se ne fosse accorto fino ad adesso» continuò con sarcasmo. 

Valutò però che non fosse il modo ideale di continuare la conversazione.

«Sono consapevole dei limiti e delle differenze che il mio corpo ha rispetto a quello dei miei avversari, così come ne conosco anche i vantaggi. Dovrò prepararmi e allenarmi duramente e con il team Mercedes il lavoro da fare sarà moltissimo, ma è tutta la vita che gareggio contro uomini e me la sono sempre cavata alla grande, in Formula Uno non sarà diverso.»

«Non pensi che la tua relazione con Max possa condizionarti e influire negativamente?»

Davvero? Nel rispondere non si degnò di nascondere la propria irritazione.

«Assolutamente no, e mi sembra che entrambi lo abbiamo già dimostrato in pista. Molti piloti sono grandi amici, ma sul tracciato competono duramente, non vedo perchè per noi dovrebbe essere differente.»

«Non sarebbe stato meglio per te entrare in RedBull? Sappiamo che hai ricevuto un'offerta anche da parte loro.»

La faccia tosta di certi giornalisti non smetteva mai di sorprenderla. Neanche Toto sembrava aver gradito la domanda.

«Si, ho ricevuto un'offerta da parte di RedBull, e anche di altre scuderie se è per questo, tutte molto generose, ma credo di aver fatto la scelta migliore. Con Mercedes quest'anno è stato intrapreso un percorso volto al futuro, l'intero team, dalla direzione agli ingegneri, mi ha supportata e ha avuto fiducia in me, anche quando nessun altro voleva farlo, quindi a loro va la mia lealtà» e rivolse uno sguardo a Toto, che annuì compiaciuto. «E poi» aggiunse sorridendo tornando a guardare il pubblico di giornalisti «il mio obbiettivo è vincere un mondiale, non aiutare Max a portarne a casa un'altro.»

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