Capitolo Venticinque

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«Andrea, posso entrare?»

Era Gabry.

«Si entra pure.»

Non appena mise piede nella piccola stanza che le avevano riservato per cambiarsi, il suo migliore amico la abbracciò forte. Non riuscì a trattenersi dal ridacchiare, sembrava che oggi tutti volessero abbracciarla.

«Sei stata incredibile Andrea! Davvero fantastica!»

«Grazie Gabry. Io... Io non riesco ancora a crederci, è stato pazzesco. »

«Lo è stato davvero!»

«Spero tanto che questo serva a farmi avere un posto per l'anno prossimo. Dio Gabry, non hai idea di quanto io lo desideri...»

«Credo proprio che lo otterrai.»

«Come fai a dirlo?»

«Andrea, io ero nel box. Ho visto le loro facce, ho osservato le loro espressioni e soprattutto ho sentito quello che avevano da dire. E poi metà del team già ti adora. Vedrai che dopo oggi non aspetteranno la tua vittoria nel mondiale, hanno capito quanto vali e Toto non è uno da lasciarsi sfuggire un talento come il tuo, non quando sta per perdere Lewis.»

«Speriamo tu abbia ragione.»

«Io ho sempre ragione. Ora andiamo, stanno per salire sul podio e penso che dovremmo proprio festeggiare con il team.»

«Si, andiamo!»




«Andrea?!»

«Andrea, cosa ci fai ancora qui?»

«Cosa?»

Max si mise a ridacchiare.

«Ti ho chiesto cosa ci fai ancora qui.»

«Oh... Ti sembrerà sciocco, ma non voglio che oggi finisca» disse senza distogliere lo sguardo dal tracciato davanti a lei. 

Una volta finiti i festeggiamenti e i briefing con il team, mentre il paddock iniziava ad essere smantellato, si era rifugiata a bordo pista, lo sguardo rivolto verso i semafori spenti e la mente intenta a rivivere ogni secondo di quei due giorni appena passati.

«Non lo trovo sciocco» disse Max mettendosi di fianco a lei, spalla contro spalla.

«Tutto questo weekend è stato incredibile per me, surreale. Non mi sarei mai aspettata un'occasione del genere e ho paura che, andando via, si riveli solo un sogno, una fantasia. Ma finché rimango qui, è ancora tutto reale...»

«Ma è reale Andrea, qui, come lì fuori. Tutto quello che è successo questo weekend è vero, non è frutto della tua immaginazione. E tu sei stata fenomenale.»

«Davvero?» chiese voltandosi a guardarlo.

«Hai davvero bisogno che io te lo dica?» fece lui sollevando un sopracciglio.

Si mise a ridacchiare.

«No, hai ragione. Me la sono cavata alla grande, però sai, è comunque bello sentirselo dire.»

«Allora te lo dirò tutte le volte che desideri. Non scherzavo oggi, mi hai davvero dato del filo da torcere. E da quello che ho visto e sentito, anche a Charles e Lando.»

«Sono pazza se dico che è stato divertente? Certo, è stata tosta, e avevo il terrore di mandare tutto all'aria e distruggere la macchina, ma Dio che soddisfazione è stata riuscire a tenerti testa per tutti quei giri! E poi vedere Charles fare quell'errore... E la cosa migliore è che so che nessuno di voi si è risparmiato.»

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