Sguardo

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"Posso sapere perché sei così agitata? Dobbiamo solo passare una normale serata con gli altri ragazzi" mi domanda Stella, poco prima di andare in camera di Angela.

Non so perché sono nervosa, vorrei saperlo anch'io.

"Non lo so Ste, sarà un po' di ansia per la prossima puntata" provo a dare una spiegazione sia a lei che a me stessa.

"Almeno per stasera prova a distrarti, potrebbe essere divertente" mi risponde, cercando di tirarmi su di morale.

Annuisco in risposta, in effetti ha ragione, potrebbe essere divertente.

"E non pensare neanche a quel coglione di Holy, ti prego" aggiunge qualche secondo dopo.

In verità ci sto pensando anche troppo poco, alcune volte dimentico addirittura tutto l'accaduto.
Decido però di tenere questi pensieri per me, almeno per il momento.

"Andiamo?" le chiedo.
Siamo in ritardo di 15 minuti rispetto all'orario concordato e questo mi provoca anche maggiore agitazione se possibile.

Strano, di solito sono perennemente in ritardo e non mi faccio alcun tipo di problema se il ritardo non supera i 45 minuti.

Arriviamo davanti alla porta della camera e dopo un attimo di indecisione Stella decide di bussare.
Da fuori si sente un vociare continuo e delle risate.

Ad aprire la porta è Dustin, che ci saluta con la sua pronuncia particolare ma molto divertente. È sempre così solare.

Passo lo sguardo su tutti i presenti, giusto per capire con chi passerò la serata.
Vedo subito Mida salutarmi e farmi un grande sorriso. Al suo fianco Matthew, intento a sistemarsi gli anelli.
Dustin li raggiunge per sedersi sullo stesso letto.

Poco distante il mio sguardo incontra Marisol e Petit, a cui rivolgo un'espressione interrogativa.
Ormai da qualche giorno sono sempre attaccati, sembra esserci del tenero.
Più tardi toccherà a Marisol rispondere all'interrogatorio solitamente riservato a me.

Infine mi fermo a guardare Vale e Angela.
Angela ha sulle gambe una chitarra, i suoi occhi sono puntati sull'amica al suo fianco.
Amica? Chissà.

Perché vorrei guardasse me?

Valentina le si avvicina per dirle qualcosa all'orecchio.
Poi sembra accorgersi di noi e ci invita a sederci accanto a loro.
Angela invece ancora non ci ha degnate di uno sguardo.

Si tratta di educazione, ecco perché vorrei che mi guardasse.

Nonostante la maleducazione di Angela la serata sta procedendo nel migliore dei modi, stiamo canticchiando insieme qualche canzone mentre lei si occupa del sottofondo con la chitarra.
Il mio sguardo finisce inevitabilmente sulle mani di Angela che si muovono abilmente sulla sua chitarra acustica.
Lo fa sembrare così facile.
Io nonostante i mille tentativi di imparare a suonarla non ci sono mai riuscita.
Ne sono sempre stata incantata, e ora vorrei non smettesse mai di suonare.
Maleducata ma molto brava, devo riconoscerglielo.

Questo mio momento di pace viene bruscamente interrotto da Petit, a cui viene una pessima idea;

"Giochiamo a obbligo o verità raga?" dice il ragazzo.

No. Obbligo o verità no. Vi prego.

"Obbligo o verità? Raga vi prego, non abbiamo più 12 anni" provo a dire io.

"Ha ragione Sarah, il prossimo gioco quale sarà? Gli scherzi telefonici?" mi appoggia Mida.

Lo ringrazio mandandogli un bacio volante.

ORIGAMI (sajolie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora