ORIGAMI (sajolie)

Cucina

Sono in cucina con Marisol;
A lei è venuta voglia di fare una torta e io ho deciso di farle compagnia.

Il mio contributo consiste nello stare seduta sul tavolo con le gambe a penzoloni, guardandola incuriosita mentre lei si concentra per ottenere un buon risultato.

"Le cose con Petit come vanno?" le chiedo interessata.

Ormai sono una coppia ufficiale da un po' di tempo, li trovo carini insieme.

"Benissimo, sono davvero felice con lui" mi risponde con un grande sorriso.

Si è proprio innamorata.

"Tu invece? Sei riuscita a fare un po' di chiarezza in quella testolina?" mi chiede poi.

"No Mari, sono in un completo casino" le dico sinceramente, sospirando.

"Che buon profumo"

È la voce di Angela, sta entrando adesso in cucina insieme a Valentina.

"Grazie Ange, avevo voglia di preparare una torta" le risponde Mari.

"Immaginavo non fosse opera di Sarah, in quel caso avrei visto del fumo uscire dalla cucina" puntualizza subito Angela.

Certo che non perde proprio occasione.

"Angela, tesoro, forse dovresti cambiare un po' repertorio. Battute di questo tipo non fanno più ridere" le dico io non riuscendo a trattenermi.

È più forte di me, non riesco a non rispondere alle sue provocazioni.

"Non faranno ridere, ma danno fastidio a te. È questo il mio obiettivo" mi dice in modo ovvio.

Alzo gli occhi al cielo, è insopportabile.

Marisol e Valentina iniziano a ridere del nostro battibecco.
Si, immagino che da esterna anch'io riderei.

"Non vi stancate proprio mai voi due eh" ci dice infatti Valentina, continuando a ridere.

"Impossibile stancarsi, le sue reazioni sono sempre così divertenti" conferma Angela.

"Io qui ho quasi finito, due minuti e la metto nel forno" mi informa Mari.

"Mari, quando hai finito vieni con me? Secondo me le due piccioncine hanno bisogno di privacy" interviene subito Vale, per poi fare un occhiolino ad Angela.

Cosa sta succedendo? Si sono messe d'accordo?

"Sono d'accordo con te" le risponde Marisol.

Neanche lei è dalla mia parte? È un complotto contro di me?

In risposta io le lancio un'occhiata, che lei coglie perfettamente.

Nonostante questo se ne vanno, lasciandomi sola con Angela.
Stronze.

Lei mi si avvicina, mettendosi esattamente davanti a me, poi accorcia ancora di più la distanza tra noi e divarica leggermente le mie gambe, per potersi mettere in mezzo.

Con il senno di poi sedersi sul tavolo non è stata per niente una buona idea.

"Ciao" mi dice semplicemente, con un sorriso sul volto.

"Ah non mi hai salutata prima quando hai fatto quella battuta pessima sul mandare a fuoco la cucina?" le rispondo provando con tutte le mie forze a rimanerle indifferente.

"Volevo salutarti meglio, mi è concesso?"

Decido di non risponderle a questa domanda, che sembra più retorica che altro.
Lei ha capito perfettamente che effetto mi fa averla così vicina.