Paura

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La guardo uscire a dir poco infastidita nel giardino.

Vorrei raggiungerla e dirle che oggi l'ho ignorata non perché mi sia stancata di lei, ma perché le sue parole mi hanno fatto male.
Pensavo di piacerle davvero e sapere che in realtà per lei è stato probabilmente un passatempo mi ha ferita al punto da non voler cercare neanche spiegazioni.

Vorrei raggiungerla e dirle che per me non è un gioco, non lo è mai stato.

Però non faccio niente di tutto ciò, rimango seduta al mio posto, accanto a Holy, mentre sento lo sguardo di Valentina cercare spiegazioni.

Quando finiamo la cena la maggior parte dei ragazzi si alza, Holy compreso.

A questo punto rimango sola con Valentina, che a quanto pare non aspettava altro che rimanere sola con me per parlarmi;

"Hai cambiato idea?" mi chiede.

"No, aver passato una giornata più vicina a Holy non mi sembra abbastanza per accusarmi di chissà cosa" rispondo abbastanza irritata.

Ora devo passare io nel torto dopo quello che ha detto Angela?

"Non ho detto questo, ma forse dovresti parlare con Angela invece che ignorarla"

Non ho voglia di ascoltarla mentre difende Angela nonostante tutto, quindi me ne vado anch'io alzandomi da tavola.

Arrivo nella mia stanza e mi butto sul letto, è stata una giornata di merda.

Nemmeno 10 minuti dopo, il mio momento di pace viene bruscamente interrotto da qualcuno che spalanca la porta.

"Dobbiamo parlare" è la voce di Angela.

"Non ti hanno insegnato a bussare?" le domando ironica, ma comunque infastidita.

"A te non hanno insegnato a dire le cose in faccia?" ricambia lei con la stessa moneta.

"Ma senti chi parla" le dico non riuscendo a trattenermi.

"Cosa intendi scusa?" mi chiede con evidente confusione.

"Nulla, lascia perdere"

Non indaga oltre, ma insiste sul punto di partenza;

"Vieni in giardino, dobbiamo parlare"

Sbuffo, ma mi alzo e la seguo verso l'esterno.

Quando arriviamo ad una delle panchine del giardino lei si siede, mentre io rimango in piedi guardandola.

"Quindi?" le dico incentivandola a iniziare un discorso.

"Forse dovresti essere tu a dirmi qualcosa, non pensi?" mi risponde come se fosse ovvio.

Non capisco a cosa si riferisca, ma a mio parere è lei a dovere delle spiegazioni a me.

"No, non credo proprio" le dico con convinzione.

"Holy? Davvero Sarah? Di nuovo lui?" mi chiede con un tono infastidito.

Quindi è questo il problema.

"Non so che film tu ti sia fatta, ma non è successo niente di quello che pensi. Semplicemente ero giù di morale, lui l'ha capito e mi è stato vicino. Non ti devo nessuna spiegazione" le spiego con estrema tranquillità.

"Peccato che ti muore dietro. La sera prima baciavi me e poi la mattina dopo ti vedo attaccata a lui, oltre ad avermi ignorata tutto il giorno"

Sentire queste parole uscire dalla sua bocca mi provoca una risata che non riesco a trattenere;

ORIGAMI (sajolie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora