27-Angelica

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L’ enorme parcheggio della nostra villa si sta popolando di auto così costose che la maggior parte della popolazione non può permettersi neanche con dieci anni di lavoro. Ma no nel mio mondo, dove tutto ciò è assolutamente normale. Queste persone non hanno la minima idea di cosa significhi guadagnare meno di duemila dollari al mese e, cercare di arrivare a fine mese. Considerato che duemila dollari, li spendono per una bottiglia di vino al ristorante. Ho iniziato a ragionare diversamente da loro, nel momento in cui ho conosciuto Marcus e la sua famiglia, perché lui a differenza mia, ha avuto il coraggio di presentarmi i suoi dopo circa tre mesi che ci frequentavamo. Sua mamma insegna alla St. Julien e suo padre ha una piccola impresa edile, non se la passano male rispetto a tanti altri, ma di certo non navigano nell’oro.

<<Signorina, i suoi la stanno aspettando.>> Mi dice la governante che incrocio nel corridoio.
<<Ho mal di testa, mi sono appisolata.>> Le mento spudoratamente, ma lei lo sa, infatti non crede ad una sola parola.

I miei genitori sono seduti l’uno accanto all’altro a capotavola, mio padre indossa un elegante abito blu e mia mamma un vestito di seta celeste, sono impeccabili come sempre. Alla lunga tavolata, siedono le persone più influenti della California, tutti miliardari con la puzza sotto il naso, che guardano gli inservienti come se fossero insetti insignificanti.

<<Guardi dove mette i piedi, mi ha versato il vino sulla mia pochette!>> Una donna bionda con il naso aquilino richiama in modo molto sgarbato un povero ragazzo del catering.

<<Mi sc-su, non ricapiterà>> si scusa con la snob che è seduta davanti a me.

<<Me lo auguro per te, altrimenti sarà l’ultimo giorno che lavorerai in questo catering.>> Ribatte stizzita lei.

<<Le chieda subito scusa.>> Le dico guardandola negli occhi.

<<Angelica>> mi richiama tra i denti mia mamma.

<<Mia figlia sta scherzando.>> Mia mamma si pulisce le labbra con il tovagliolo di cotone pregiato.

<<Io me ne vado, non ho intenzione di restare qui un minuto in più!>> Mi alzo da tavola attirando le attenzioni di tutto il tavolo.

<<Scusatela, mia figlia sta vivendo la sua fase della ribellione. Ma non ci siamo passati tutti?>> Mio padre prova a riprendere in mano la situazione, mettendomi in ridicolo.

<<Quando sarà a capo della tua azienda, vedrai che cambierà.>> Se la ride uno dei commensali,
Davanti a questo affronto, lancio il tovagliolo sul tavolo e scappo via.

Mi metto alla guida della mia porche rossa e guido fino alla birreria che di solito frequentano Marcus e Brian, sperando di trovarli lì.
<<Bambolina, che ci fai qui?>> Marcus mi cinge i fianchi da dietro e mi stampa un bacio sul collo.

<<Avevo bisogno di distrarmi un po’.>> Gli dico alzandomi sulle punte per baciarlo.

<<Vuoi restare qui o andiamo via?>> Marcus indossa una camicia a quadri e una t-shirt bianca così aderente che sembra gridare “scopami”.

<<Vieni con me>> gli afferro il polso e lo trascino in bagno.

<<Ehi… che ti prende?>> Mi domanda confuso dal mio atteggiamento.

<<Non ne posso più di comportarmi sempre come una principessa.>> Gli avvolgo le braccia intorno al collo.

<<Quindi vuoi farlo in un bagno pubblico per mostrare a tutto il mondo il tuo cambiamento?>> Mi prende in giro strizzandomi i fianchi.

<<Smettila di trattarmi con i guanti!>>

<<Bambolina, entra qui>> mi spinge in uno dei bagni liberi, richiude la porta alle spalle e mi spinge con la schiena contro la parete alle mie spalle.

<<Ora iniziamo a ragionare…>>

<<Stai attenta che ti casca la corona…>> Mi prende in giro e lo spingo via facendolo ridere.

<<Voglio proprio vedere cosa vuoi fare in veste di cattiva ragazza…>> Mi punzecchia incastrando i suoi occhi verdi nei miei.

<<Vediamo se ridi ancora…>> Mi inginocchio davanti a lui e gli sbottono i jeans.

<<Okay… questa non me l’aspettavo>> mi dice con voce roca abbassando la testa per guardarmi, è palesemente sconvolto, dal momento che è la prima volta che lo faccio.

Gli abbasso i boxer bianchi e gli tiro fuori l’erezione, non mi aspettavo di trovarlo già pronto.

<<Muoviti, perché mi sa che vengo prima che tu lo prenda in bocca…>> Spinge i fianchi in avanti e mi ritrovo ad aprire la bocca per accogliere tutta la sua erezione in bocca, appena la mia lingua sfiora la punta, sento Marcus irrigidirsi e con la mano mi afferra la nuca per spingermi più in profondità la sua erezione.

<<Mi piace questa nuova versione di te>> sussurra roco.

Nel frattempo continuo a succhiarlo, non credevo mi piacesse così tanto farlo, inizio a succhiarlo sempre di più, fino a quando non sento Marcus ringhiare e, allontanarsi dalla mia bocca prima di venire.

<<Non eri pronta, è la tua prima volta…>> Mi dice quando lo guardo sbattendo gli occhi.

<<Vuoi dirmi cosa ti prende?>> Mi domanda tirando su la zip dei pantaloni.

<<Non voglio più vivere in quel posto, sto impazzendo.>>

<<Vuoi dormire da me?>> Mi avvolge un palmo caldo intorno alla mia guancia.

<<Speravo lo dicessi>> gli dico sorridendo felice.

<<Lo sai che se fosse per me, ti terrei sempre nel mio letto.>> Mi bacia sulla fronte e mi guarda intensamente negli occhi, lasciandomi senza fiato.

Broken Glass - III -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora