42-Thomas

395 33 4
                                    

Sono ventiquattro ore che non tocco cibo e non faccio che bere, la notizia di mio padre mi ha totalmente stravolto. Ho sempre avuto un forte legame con lui, è sempre stato presente nella mia vita, non mancava ad una sola mia partita, quando il lavoro glielo consentiva.
Quando l'anno scorso si è trasferito dall'altra parte del paese, ci sono rimasto di merda. Da quel momento non l'ho più rivisto e non ho mai più risposto ad una sola sua chiamata, ora tutto ciò mi sta distruggendo.

<<Thomas, ce la fai?>> Mi domanda Nate che lancia un rapido sguardo a Teresa che scuote la testa preoccupata.

<<Sto beniss-imo...>> Biascico alzandomi dal letto della camera dell'hotel in cui alloggiamo, Nate ha dormito con me, mentre Teresa con Rebecca.

<<Infilati due cazzo di dita in bocca e vomita>> mi dice Nate con la delicatezza che ci accomuna, indicando il bagno.

<<Vaffanculo.>> Mi alzo barcollando e guardo il mio riflesso distrutto allo specchio, ho gli occhi gonfi e i capelli sono un disastro.

<<Perché non ti chiudi i bottoni della camicia?>> Mi consiglia Teresa con un tono di voce che si usa quando hai paura di dire la cosa sbagliata.

Il problema è che ha fottutamente ragione.

<<Non rompere i coglioni, Tessy.>> Le dico guardandola attraverso lo specchio.

<<Thomas>> mi ammonisce Nate indicando gli occhi umidi di Teresa.

<<Siete pronti?>> Ci domanda Rebecca entrando nella nostra camera.

<<Ma come cazzo ti sei vestita?>> Le chiedo alzando la voce.
Indossa una camicia bianca mezza sbottonata con una cravatta sottile e una minigonna nera con le pieghe.

<<Ti sei visto tu?>> Mi domanda con quel tono gelido che usa da due giorni.

<<Questi due mi fanno venire il mal di testa>> brontola Teresa indicando me e mia sorella.

<<Ed è solo l'inizio>> aggiunge Nate guardando Rebecca con una mano in faccia.

<<Se non te ne frega un cazzo, perché sei venuta?>>

<<Convenevoli, senso del dovere… mettila come cazzo vuoi!>> Mi dice prima di sbattere la porta alle sue spalle. Ci guardiamo tutti e tre con la bocca spalancata.

<<Perché ho l'impressione che quella a stare peggio sia lei e non tu?>> Mi domanda preoccupata la mia ragazza.

<<Non è una tua impressione>> risponde Nate guardando la porta.

<<Andiamo a questo cazzo di funerale.>> Apro la porta ed esco fuori anche io.

Mia sorella è seduta su una panchina da sola e sta fumando una cazzo di sigaretta.

<<Ti sei messa anche a fumare?>> Le chiedo avvicinandomi.

<<Ho iniziato oggi, problemi?>>

<<Stai fumando?>> Le domanda confuso Nate.

<<Ma si può fumare in santa pace?>> Sbotta sputando il fumo verso l'alto come una cazzo di diva.

<<Tienila lontano da me altrimenti oggi la ammazzo>> dico a Nate.

Una macchina blu si ferma davanti a noi, Brian spalanca la porta e ci raggiunge.
<<Mostriciattolo, per caso devi partecipare al Comicon?>> Domanda guardando Rebecca dalla testa ai piedi.

<<Fanculo, fratellino.>> Rebecca gli fa una smorfia e gli mostra il dito medio.

<<E tu come cazzo ti sei ridotto?>> Indica me con il capo.

<<Se hai finito con i complimenti, io direi di andare.>> Sbotto lanciando la sigaretta a terra.

<<Sarà una lunga giornata>> mormora Brian, prendendomi sotto braccio.

Broken Glass - III -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora