88- Jason

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Cinque anni dopo...

Mi guardo allo specchio e faccio fatica a credere che tra meno di un'ora avrò un cazzo di anello al dito, penso di aver dormito due ore al massimo. Sono leggermente terrorizzato, fortuna che con me ho Nate, Liam e Max.
<<Qualcuno tra un po' sarà in manette...>> Mi prende in giro Nate infilandosi una sigaretta in bocca.

Come non detto.

<<Come rassicurare uno sposo prima di entrare in chiesa.>> Liam gli strappa la sigaretta da mano per farne un tiro.

<<Ehi... non devi fumare.>> Nate gliela strappa subito da bocca.

<<Quando mi sono sposato io, ero tranquillissimo.>> Ci dice Max con la sua solita calma disarmante che innervosisce tutti.

Juliet, la figlia di tre anni di Max, apre la porta della nostra camera. <<Papà, mamma ti vuole>>

<<Non me lo dai un bacio?>> Le dice Nate indicando con l'indice la sua guancia e lei corre ad abbracciarlo.

<<Non capisco perché ti adorano tutti i bambini.>> Scuoto la testa sconvolto, è sempre stato il più scontroso di tutti noi.

<<I bambini sono la bocca della verità, non lo sai?>> Ribatte lui sistemandosi la camicia bianca nei pantaloni blu.

<<Tu e Reb avete fatto pace?>> Gli domando guardandomi allo specchio.

<<Ha dormito tutta la settimana a casa mia, la rompicoglioni.>> Si intromette Liam sistemandosi i capelli allo specchio.
Hanno litigato perché quando Nate era ad un convegno di cardiologia, una specializzanda ha risposto al suo cellulare e ha fatto la stronza con Rebecca, facendole credere che ci fosse qualcosa tra di loro.

<<Non cambiate mai>> lo prende in giro Max.
La porta si spalanca ed entra la wedding planner che ci invita ad uscire alla svelta.

<<Forza, amico>> Nate mi mette una mano sulla spalla, appena ci posizioniamo sull'altare.

Lui e Rebecca sono i nostri testimoni di nozze, infatti lei è posizionata dalla parte opposta.
In tutti questi anni, noi quattro non ci siamo mai separati, ne abbiamo fatte di vacanze pazze insieme a loro due. Per noi, Reb e Nate sono di famiglia, sono gli amici di una vita di cui non potremmo mai fare a meno. Non a caso, abbiamo scelto di restare tutti a Santa Barbara, per un breve periodo io e Grace ci siamo anche trasferiti a New York, ma ci mancavano troppo le nostre origini, quindi siamo ritornati e non siamo più andati via.

Summer e Cami percorrono la navata, prima che Grace faccia il suo ingresso.
Quando la vedo camminare sul tappeto di velluto bianco, ogni mia ansia sparisce e capisco di aver fatto la scelta giusta.
<<Sei stupenda, bambina>> le sussurro sollevando il velo che ricade sul viso
<<Anche tu, biondo del mio cuore...>> Mi dice facendomi l'occhiolino.

Broken Glass - III -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora