40-Nate

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Tre giorni dopo…

<<Sei sicuro di poter saltare gli allenamenti?>> Mi domanda infilandosi la cintura di sicurezza.

<<Reb, non me ne frega un cazzo degli allenamenti.>> Le dico mettendo in moto.

<<Okay…>> Mormora poco convinta.

<<Va tutto bene?>> La guardo di sottecchi appena mi accorgo che continua ad agitarsi.

<<Si… è solo che…>> Si stringe nelle spalle e guarda fuori dal finestrino.

<<Ehi, puoi dirmelo…>> Mantengo il volante con una mano e con l’altra le accarezzo la sua.

<<Mi sembra di rivivere quello che ho passato…>> Mi dice con gli occhi lucidi.

<<Piccola, vieni qui>> le avvolgo un braccio intorno alle spalle e la stringo sul mio petto.

<<Lo rimpiangerò per il resto della mia vita di non esserci stato>> aggiungo accarezzandole la guancia umida.

Dopo circa un’ora, raggiungiamo la clinica dove si trova la dottoressa che deve visitare Rebecca.
<<Vuoi entrare anche tu?>> Mi domanda incerta quando arriva il suo turno.

<<Se a te sta bene…>> Le dico sollevando la testa dal cellulare.

<<Rebecca, ti vedo in gran forma>> le dice la dottoressa appena la vede entrare prima di guardare me alle sue spalle.

<<Lui è…>>

<<Il papà di Noah>> risponde a bruciapelo Rebecca lasciandomi a bocca aperta, sentire questa parola per la prima volta mi fa rimpiangere ogni singolo minuto degli ultimi cinque mesi.

<<Piacere di conoscerti, io ho seguito Rebecca a NY>> mi allunga una mano per presentarsi.

<<Veniamo a noi, Rebecca dagli esami risulta tutto nella norma, a parte il problema che già sai…>> Lascia in sospeso la frase, non sapendo se continuare davanti a me.

<<Problema?>> Domando a Rebecca.

<<Posso?>> Chiede la dottoressa a Rebecca e lei annuisce debolmente.
<<Rebecca ha la sindrome dell’ovaio policistico, che rende più difficile…>>

<<Restare incinta>> concludo io la frase, conoscendo piuttosto bene quello di cui mi sta parlando.

<<Ma non vuol dire che non possa succedere, è difficile ma non è escluso...>>

<<Noi non…>>
Prova a dire Rebecca, ma la interrompo alzando una mano perché voglio saperne di più.

<<Continui>>

<<Dicevo, se ci siete riusciti una volta, sono sicura che ci riuscirete anche una seconda volta…>>
Dopo averci spiegato tutto nei minimi dettagli, la dottoressa ci saluta e usciamo fuori senza parlarci.

<<Era per questo che non volevi che venissi?>> Domando a Rebecca infilandomi una sigaretta in bocca appena usciamo dalla clinica.

<<Sono problemi miei, non ti riguardano.>>

<<Reb, non farmi girare i coglioni>> sputo il fumo verso l’alto e la raggiungo in due falcate.

<<Nate, sono rotta…>> Mi dice tirando su con il naso, lancio la sigaretta a terra e avvolgo il suo viso perfetto nelle mie mani.

<<Piccola, non hai niente che non va, può succedere a tutti.>>

<<Ho paura di non riuscire a…>>

Broken Glass - III -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora