72-Nate

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Una volta atterrati a New York, io e Brian raggiungiamo il notaio che procederà all'apertura del testamento lasciato dal padre di Rebecca. Entriamo in uno dei tanti grattacieli tutti uguali di questa città e saliamo fino al ventesimo piano.
La segretaria, dopo averci osservati da capo a piedi, ci lascia entrare.
<<Quanto sono belli questi due, sembrano usciti da un romanzo Wattpad>> bisbiglia l'altra alla sua collega.

<<Siamo qui per l'apertura del testamento>> taglio corto, sotto lo sguardo divertito di Brian.

<<Dopo avete impegni?>> Gli domanda la bionda fasciata da un tailleur blu.

<<Ci penserò...>> Brian appoggia un braccio sulla scrivania in legno e le ragazzine arrossiscono di botto.

<<Hai finito?>> Gli domando spazientito.

<<Tu, verrai?>> La collega con il caschetto nero, allunga la mano sulla mia.

<<No>> sposto la mano e lei mi guarda stizzita.

<<Che caratteraccio.>>

<<Voci di corridoio dicono che sia innamorato pazzo della sua ragazza, nonché mia sorella...>> Bisbiglia Brian portandosi una mano davanti alla bocca.

<<Tu ancora non ci credi che faccio sul serio, non è così?>> Incrocio le braccia al petto e lui ritorna su.

<<Non mi fido di te, Anderson.>>

<<Quando questa storia del cazzo finirà, ho intenzione di chiedere a Rebecca di andare a vivere insieme, questo può convincerti?>>
Le ragazze mi guardano spalancando la bocca.

<<Si prendono sempre i migliori...>> Esclama una delle due all'altra.

<<Non ci credo che tu voglia farlo davvero.>> Brian piega il volto di lato come per capire le mie reali intenzioni.

<<Non mi importa cosa cazzo credi tu, ma sappi che non sto scherzando.>> Mi avvio verso le sedie in legno posizionate con lo schienale contro la parete gialla.

<<Io ho solo paura che soffra di nuovo. Quella ragazza ha sofferto davvero tanto l'anno scorso, i genitori hanno divorziato, la mamma è una stronza manipolatrice, poi tu l'hai lasciata. Non capisco come faccia a stare ancora in piedi dopo tutto ciò che le è successo. Senza contare la mazzata finale, quando ha perso il bambino. Io non me lo dimenticherò mai il suo sguardo quando la dottoressa le ha passato l'ecografo sulla pancia e le ha detto che non c'era più battito. L'ho guardata negli occhi e ho avuto l'impressione come se si fosse spezzato qualcosa dentro di lei.>> Mi dice con gli occhi lucidi.

Queste parole mi fanno male da morire.

<<Questo pensiero mi tortura ogni santo giorno, neanche immagini il peso che mi porto dentro per non esserci stato, purtroppo non posso cambiare quello che è successo, dovrò conviverci a vita. Ma io la amo così tanto che non ho il minimo dubbio di voler passare la vita insieme a lei, altrimenti ti assicuro che non mi sarei avvicinato di nuovo.>>

Broken Glass - III -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora