Moon's pov
Si dice che dopo la tempesta ci sia la quiete, che prima o poi i tuoni cessano e regna il silenzio, ma mi trovo in un mare in burrasca e l'unico raggio di sole che vedevo lo evito da una settimana.
Convinta che evitare di pronunciare il suo nome farà cessare il desiderio che cresce nel mio cuore.
Mi sento una stupida, ho già un ragazzo fantastico e con lui sta andando tutto bene.
Giusto l'altro giorno siamo stati sul divano a guardare un film, io appoggiata al petto di Marcus con le sue mani che mi accarezzano i capelli...
Amo quel tocco... ma non è quello di lui che mi manca.
Amo quel contatto fisico con il suo petto... ma il cuore che sento battere non è quello di Jack.
Com'è possibile che mi manca così tanto una persona con cui non parlo? Non ci scambio nemmeno uno sguardo, eppure è come se sentissi la sua assenza.
Non ha molto senso, eppure è così.
Se vivi nella tempesta non ti manca il sole, no? Cioè, non dovresti abituarti ai tuoni e ai lampi? Oppure cerchi il sole?
Forse una persona normale lo cercherebbe, forse qualcun altro cercherebbe quella luce che lo porterebbe alla salvezza...
Ma io no, io senza la tempesta non vivo, perché mi sono abituata all'assenza di quella felicità, di quel raggio di sole che ti fa credere che non naufragherai, che in qualche modo la tua bussola riprenderà a puntare il nord e che raggiungerai quella quiete.
Mi sono abituata a quel caos... ma si può trovare la pace nel caos?
Il telefono squilla, risvegliandomi. Che ore sono? Per quanto ho dormito?
Rispondo, mormorando un "Pronto? Con chi parlo?"
C'è un secondo di silenzio in cui penso seriamente di attaccare, poi risponde.
"Scusami, tu sei la ragazza di Marcus?" mi chiede una voce familiare e completamente sconosciuta allo stesso tempo.
"Sì, perché?"
"Dovresti venire alla confraternita..." e senza darmi ulteriori spiegazioni attacca.
Ovvio, perché è normale chiamare qualcuno alle tre di notte per dirgli di venire a una stupida festa.
Ma la curiosità mi invade il petto e prende il timone del mio corpo.
Infilo le mie amate scarpe da ginnastica e mi sistemo la gonna di jeans che indosso sotto la maglietta a maniche lunghe blu che lascia le spalle scoperte.
Arrivata alla confraternita, dopo aver camminato per quasi un'ora, c'è un gran trambusto e quella che sembra una festa per la vittoria della squadra di football.
Entro nella confraternita e mi guardo in giro cercando Marcus con lo sguardo. Quando non lo trovo, penso che magari sta al piano di sopra nella sua stanza ad aspettarmi... visto che sono stata chiamata... quindi vado alla ricerca della stanza 25.
Salgo le scale fino al piano di sopra, quello degli alloggi.
Finalmente arrivo alla 25 e busso. La voce scocciata di Marcus si sente dall'altra parte... apre la porta.
"Dio, che c'è?-" si blocca quando mi guarda e io mi congelo alla vista di lui in boxer e, sul letto, una rossa che si copre con le coperte.
Non riesco a sentirlo parlare, ma molto probabilmente posso immaginare le sue patetiche scuse:
"Non è come sembra..." o magari sarà più creativo "È lei che mi ha baciato" o altre scuse penose che mi fanno salire la nausea.Ma il colmo lo raggiunge quando lo sento pronunciare un
"Moon, posso spiegare, io ti amo."Gli tiro uno schiaffo... ma fammi il piacere...non sa neanche il significato di un 'ti amo'.
Vorrei urlare, vorrei fargli un occhio nero, ma le troppe emozioni tutte insieme mi portano a voler solo scoppiare a piangere.
Quindi me ne vado prima che mi possa vedere in lacrime.
Non riesco a sentire niente... solo il battito del mio cuore accelerato e la vista sfocata quando, automaticamente, mi fiondo in una figura familiare... nella sua figura.
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Don't Leave Me Again
Любовные романы"non credo nel "felice e contenti" a mala pena credo nel vero amore ma è mentre lo guardo ngli occhi che spero che non mi abbandoni di nuovo" Moon Black è una ragazza forte con piccole debolezze. Odia il suo nome, ma non sa ancora il suo significato...