Mi sentivo come in uno di quei momenti da Wattpad, dove il desiderio si può tagliare con il coltello.Uno di quei momenti da batticuore, dove l'unica cosa che vorresti è solo sfogare quel desiderio.
E sarà il chiaro di luna o la sua vicinanza, ma non ci sto capendo più niente.
Lo guardo, sperando di leggere nei suoi occhi il colpevole dei suoi tormenti, ma quel marrone intenso non sembra voler svelare nessun segreto.
Sento le sue mani ancora saldamente aggrappate ai miei fianchi, come se quel contatto gli impedisse di toccare il fondo. Per me, invece, è come tornare in superficie dopo giorni in apnea.
Il mio cuore batte all'impazzata, come sotto un sortilegio che mi impedisce di mantenere il controllo della situazione.
"Domani hai la partita... dovresti tornare a casa..." mormoro, cercando di sembrare il più contenuta possibile.
"Non voglio," mormora, strofinando il pollice sui miei fianchi in movimenti lenti e circolari, come se volesse farmi impazzire. Ma ho bisogno di sapere cos'ha, cosa fa sembrare quegli occhi così stanchi.
"Perché?" mormoro, dopo attimi di silenzio.
"Non c'è sempre un perché, gioiellino..."
"Ne sono consapevole, ma qui c'è, qui c'è un motivo... perché non vuoi tornare a casa, Jack?" rispondo, portando una mano al suo viso e accarezzandogli lo zigomo con il pollice.
Lo sento perdersi in quel contatto, premendo il viso contro la mia mano in cerca di quella dolce sensazione che solo l'affetto può dare, una sensazione che sembra mancargli da molto.
"Io sono a casa, Moon. Sono a casa qui con te, adesso."
Lo guardo e quasi mi commuovo alle sue parole. Mossa da un impulso improvviso, lo abbraccio.
Lo abbraccio perché ne ha bisogno,
lo abbraccio perché ne ho bisogno,
lo abbraccio perché le sue braccia mi mancavano.Lo abbraccio perché mi ha lasciato da sola, ma non posso far a meno di perdonarlo. Perché non credo nel "felice e contenti" e a mala pena credo nel vero amore, ma è mentre lo guardo negli occhi che spero che non mi abbandoni di nuovo.
Sento le sue mani affondare nei miei capelli, tremando leggermente al contatto.
"Cosa ti tormenta, Jack?" chiedo, e una parte di me sa già che non riceverò una vera risposta."Shh, non rovinare questo momento."
Lo sento mormorare più come una supplica che come una semplice richiesta e capisco. Capisco che non è pronto a parlarne, capisco che fare la testarda non servirebbe a niente.
Ma capisco anche che con quel semplice contatto lo sto aiutando, perché il calore che emana il suo petto mi fa capire che ho appena alleviato un peso che portava da tanto.
Non so come finiamo stesi sulle coperte, a guardare le costellazioni sopra di noi.
"Qual era la tua assurda teoria?" mi chiede, e sento una nota di presa in giro nella sua voce.
"Non è assurda!" sbotto di tutta risposta."Credo che siamo come stelle... e che prima o poi troveremo la nostra costellazione."
Ci sono secondi di silenzio in cui mi sento a disagio, pensando di aver detto la cosa più stupida del mondo. E se scoppiasse a ridere, lo capirei.
"Ha ragione, è stupido," mormoro.
"No, non lo è..."
Sento la sua mano raggiungere la mia e stringerla, strofinando il pollice sul dorso.
Poi mi tira a sé, facendomi appoggiare sul suo petto. Sento il suo battito leggermente accelerato e il suo respiro sui capelli, mentre il sonno mi invade, facendo diventare le palpebre pensanti.
E così mi addormento al chiaro di luna che filtra dalla finestra sul tetto della casetta.
Mi addormento tra le sue braccia accoglienti.
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Don't Leave Me Again
Romance"non credo nel "felice e contenti" a mala pena credo nel vero amore ma è mentre lo guardo ngli occhi che spero che non mi abbandoni di nuovo" Moon Black è una ragazza forte con piccole debolezze. Odia il suo nome, ma non sa ancora il suo significato...