'desiderio'

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Mi faccio accompagnare da Marcus verso la mensa, anche se ogni passo mi pesa. La sensazione delle sue dita intrecciate alle mie dovrebbe farmi sentire al sicuro, ma oggi mi sembra solo un peso, un promemoria di quanto tutto stia diventando complicato.

Lui chiacchiera e sorride, come se il piccolo episodio di stamattina fosse stato sufficiente a rimettere tutto a posto. Io annuisco distrattamente, cercando di seguire i suoi discorsi sulle prossime partite, le tattiche, gli allenamenti... Ma la mia mente è altrove, ancora in bilico tra i ricordi dell'estate e la recente conversazione con Jack.

Quando arriviamo al nostro tavolo, Kessie ci aspetta già, occupando uno dei posti con la sua solita tranquillità. Alza gli occhi dal libro e mi lancia un'occhiata curiosa, studiandomi come fa sempre, capace di notare anche il minimo cambiamento nei miei occhi.

"Tutto bene?" chiede, mentre Marcus prende posto accanto a me, ancora sorridendo.

"Sì, sì," le rispondo, cercando di sembrare naturale. Ma Kessie non si lascia ingannare. Mi guarda per qualche istante, e io so che nella sua testa già scorre una serie di domande, supposizioni, intuizioni.

Francesco si unisce a noi poco dopo, con un vassoio traboccante di cibo e il suo solito buon umore. Mi guarda e mi rivolge un'occhiata interrogativa, anche lui percependo qualcosa di strano nell'aria. Si siede accanto a Kessie, e per un momento restiamo tutti in silenzio.

"Allora," inizia Francesco, rompendo l'imbarazzo, "oggi qualcuno ha qualcosa di interessante da raccontare?"

Kessie gli lancia un'occhiata complice. "Dipende da cosa intendi per interessante," risponde, continuando a sfogliare il suo libro.

Io abbasso lo sguardo sul mio piatto, cercando di evitare lo sguardo di Marcus. Ma sento le sue dita scivolare sul mio braccio, un gesto che, in altre circostanze, mi avrebbe fatto sentire desiderata, e invece oggi mi sembra un po' invadente.

Nel tentativo di sviare il discorso e calmare i miei pensieri, comincio a raccontare a Francesco della lezione di biologia, di come il professore abbia fatto confusione con un paio di slide, scatenando una serie di risate in classe.

Marcus sembra apprezzare il tentativo di leggerezza, e alla fine riesco persino a rilassarmi un po'. Ma quando il mio sguardo si posa in lontananza, e vedo Jack che ci osserva dalla porta della mensa, mi si stringe qualcosa dentro. Quegli occhi freddi, pieni di quel misto di sfida e disprezzo, mi lasciano confusa, come se stesse ancora cercando di dimostrare qualcosa... come se mi sfidasse a capire cosa nasconde davvero dietro quello sguardo.

Abbasso di nuovo lo sguardo e cerco di concentrarmi sul mio pranzo, anche se so bene che ormai la mia mente è altrove. Forse perché in fondo non ho mai smesso di chiedermi cosa ci fosse tra me e Jack... e cosa ci fosse davvero tra me e Marcus.

Don't Leave Me AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora