Kessie's pov"Ogni risultato inizia con la decisione di provarci." – Gail Devers.
Mi girai di scatto verso il tonfo...gli aveva tirato un pugno.
Aveva tirato un pugno,
James aveva tirato un pugno a Marcus.E questo confermava solo i miei timori e le mie credenze sbagliate; i ragazzi sanno essere troppo violenti per me.
E dentro me quella vocina continuava a ripetere quanto fosse sbagliato questo ragionamento mentre salutavo la ragazza che si era appena presentata.
Era un dialogo già impostato, qualcosa di robotico che la mia bocca diceva senza che il cervello ragionasse, perché l'unica cosa a cui potevo pensare era Parker.
James Parker.
Ed il mio cervello iniziò a raggruppare le poche informazioni che aveva, mentre mi separavo da Moon per entrare in classe.
Cercavo la soluzione al problema che mi si era appena posto davanti; lui sapeva, sapeva chi fosse lo sporco mostro da cui aveva ereditato, per mia fortuna, solo il cognome.
E questo per via del suo di cognome;
Parker.Ed ora ho perso l'ora di italiano a pensare a questo, dio lo odio ancora di più.
Prendo il telefono guardando le notifiche per vedere se Moon mi ha scritto dove ci incontriamo per pranzare insieme.
Ed eccola, puntuale, come un orologio;
"amore mio devo andare a recuperare una cosa in palestra, ci vediamo lì?"Una cosa quanto ci scommettiamo che sta andando da jack?
Però non mi disturba perché se c'è Jack c'è James, ed io avrò la possibilità di mettere in chiaro le cose.
Perché mi rifiuto di aver la vita appesa ad un filo per via di un uomo.
Mi dirigo verso la palestra con passo svelto, non ho tempo da perdere per un ragazzino con problemi di rabbia, e di sicuro noi due non dobbiamo averne niente a che fare.
Aspetto che gli allenamenti finiscano e mentre piano piano i ragazzi escono dagli spogliatoi intravedo Moon parlare con Jack, molto probabilmente stanno organizzando una di quelle loro uscite ""segrete"".
"Sono proprio impossibili eh?"
quasi non salto in aria quando sento la voce di james.Mi giro incrociando le braccia al petto cercando di sembrare meno ridicola possibile.
"Senti Parker, so cosa sai." lui mi guarda confuso, cerca pure di fare il finto tonto?.
"Senti non fare quella faccia da "non so di cosa stai parlando" perché sappiamo entrambi di cosa sto parlando, quindi arriviamo al punto:
tu osa parlarne con qualcuno e..""Principessa non so di cosa tu stia parlando, ma se il tuo intento è minacciarmi tu e il tuo metro e un tappo potete anche andare"
Lo guardo irritata, dio ma chi si crede?!
"Non chiamarmi principessa!" dico alzando il tono della voce
"Oh e come pensi di impedirmelo?" dice in modo provocatorio si abbassa in modo da essere vicino al mio viso.
Resto ferma dove sono, non indietreggio non mi muovo, so cosa vuole fare e non sta funzionando.
"Mi dispiace playboy, ma questa tua tecnica di approccio è datata. L'unica cosa che posso volere da uno come te..."
Lo guardo dalla testa ai piedi per poi riguardarlo negli occhi
"...È il silenzio. E se passa anche solo un informazione ci rimetterai la moto."
Dico con tono fermo, non so quello che faccio, ma lui questo non lo deve capire.
Faccio per andarmene, prima che possa rendersi conto di quanto sono ridicola.
"Non mi hai detto il tuo nome" mi dice da dietro di me
"Che importa? non ci ricederemo."
ribatto senza fermarmi"Non ci contare principessa"
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Don't Leave Me Again
Romance"non credo nel "felice e contenti" a mala pena credo nel vero amore ma è mentre lo guardo ngli occhi che spero che non mi abbandoni di nuovo" Moon Black è una ragazza forte con piccole debolezze. Odia il suo nome, ma non sa ancora il suo significato...