« Myrea... »
Sentii il mio nome echeggiare nell'oscurità. Lo sentii vivido e pieno di passione tra le note rauche della sua voce. Sentii graffiare la mia pelle al suo passaggio come se fosse una fustigazione. La sua voce fece vibrare il mio corpo dal terrore. Un terrore che entrò dentro di me e che mi prese in ostaggio. Un terrore dolce e sfacciato che mi fece ansimare pur non vedendo da dove provenisse la sua voce. Strinsi le palpebre cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante quando finalmente lo vidi davanti a me. Il letto immenso che ci accoglieva, era ricoperto da lenzuola in raso color porpora e ne ero adagiata quasi come se fossi schiava. Lui mi sorrise per metà mettendo in risalto una fossetta che preannunciava le sue intenzioni. Si abbassò sulle mie labbra sfiorandole con le sue ripetendo nuovamente il mio nome.
« Myrea... »
La mia voce sembrava avesse avuto una battuta d'arresto. Come se l'avessi ingoiata insieme alla poca saliva esistente nella mia bocca. Mi limitai ad ansimare mentre la sua lingua scendeva lungo la mia gola. Il calore umido ed eccitante della sua saliva, finalmente mi diede il dono della parola chiamandolo in una supplica.
« Etienne... », mugugnai contorcendomi mentre la sua lingua si posava sui miei capezzoli.
Un calore prepotente invase il mio viso come il resto del mio corpo. Ogni mio movimento era frenato dalle sue mani che stringevano i miei polsi. Lo sentii succhiare ogni capezzolo con avidità e senza delicatezza. Un dolore che si irradiava alla mia spina dorsale fino al mio pube scalpitante. Sentii ogni fibra del mio corpo opporsi a quella infuocata tortura. Lo volevo dentro di me più di ogni altra cosa al mondo.
« Mi vuoi dentro di te, vero? Mia piccola e innocente Myrea. »
« Si... » ansimai guardandolo. I suoi occhi erano come miele fuso e mi sfidavano e deviare lo sguardo. Continuò la sua discesa fermandosi davanti al monte di venere. Lo guardai aspettando la sua lingua penetrare dentro di me. Aspettavo quella croce e delizia come se fosse l'ultimo mio desiderio prima di morire.
Lungo quel viaggio sulla mia pelle, slegò le mie mani dalle sue dandomi la possibilità di toccarlo. Si posò su di me leccando ogni singola parte del mio intimo facendomi sobbalzare. Strinsi le sue mani le mie dita tra I suoi capelli corvini mordendosi il labbro inferiore e gemendo di piacere. La sua lingua entrava ed usciva creando un connubio perfetto. Sentii il piacere crescere velocemente dentro di me. Un piacere che mi avrebbe portata alla pazzia ben presto se non mi fossi stata distratta da una figura che si muoveva nell'oscurità. Scrutai quell'oscurità impaurita ed eccitata chiedendomi chi fosse quell'ombra che ci osservava da lontano. La poca luce che filtrava da quel buio straziante, si posò sui suoi capelli biondo cenere e sugli occhi azzurro mare. La sua figura si fece sempre più nitida davanti ai miei occhi riscoprendo in lui Julien a torso nudo. Anche lui si avvicinò verso di me, ma rimanendo a ridosso del letto. Il suo torace scolpito catturò la mia attenzione come il tintinnio della sua cintura nera in pelle che si apriva con colpi decisi davanti a me. Osservai ogni suo gesto tra gli spasmi del mio corpo prigioniero di Etienne e della sua lingua dentro di me. Mi ritrovai la sua erezione davanti alla bocca senza rendermene conto mentre i suoi pantaloni neri cadevano come pioggia sul pavimento.
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Otto Secondi
RomanceMyrea Santamaria è una ragazza ambiziosa e intraprendente che lavora da più di un anno come articolista per una casa editrice di nicchia proprio come aveva sempre sognato.Tutto però si sgretola, il giorno in cui il suo capo muore lasciando la redazi...