Capitolo 1

1.1K 61 52
                                    

Potresti pensare che ho una vita perfetta. Potresti giurare che la mia vita è piena di felicità.

Se guardi la mano di Mert Kurt appoggiata sulla mia schiena, potresti dire, pieno di invidia, che vivo una vita piena di amore e sensualità.

Si potrebbe dire che ogni passo che faccio con le scarpe eccessivamente costose mi porta alla realizzazione, quando in realtà mi conduce nella nebbia dell'infelicità.
Questo non lo sa nessuno, nemmeno i miei genitori, quelli che ad ogni costo mi hanno voluto al fianco di colui che erediterà il miliardario Umut Kurt.

Per tutta la vita ho voluto rendere orgoglioso chi mi ha dato la vita, scegliendo sempre la direzione che loro volevano per me. Sono consapevole che questa concezione mi è stata inculcata nella mente da loro, ma non posso cambiare le cose. Ad ogni modo, ho l'impressione che per quanto mi sforzi di accontentarli non sarà mai abbastanza. Non posso che provare e riprovare a trovare in tutto questo un briciolo, per quanto piccolo, di soddisfazione personale. Qualcosa, una scintilla, che sarà in grado di darmi abbastanza forza per svegliarmi la mattina con la speranza che "oggi andrà bene".

Guardando Mert, i suoi capelli scuri, pettinati all'indietro, lunghi fino all'immancabile colletto della camicia, gli occhi così azzurri che hai l'impressione che siano trasparenti, con il naso piccolo e leggermente a punta, con gli zigomi pronunciati e il mento rotondo, diresti che l'amore arriva con lui. Ebbene, posso dirvi con la mano sul cuore che non è così. Almeno no nel mio caso.
Il mio naso si allungherebbe come Pinocchio se dicessi che non è un bell'uomo ma il mio cuore è abbastanza difettoso da avere un vicolo cieco quando si tratta di innamorarmi di lui. Lo sa? Oh no, assolutamente no. Tutto quello che c'è dentro di me resta lì, nascosto, celato da un caldo sorriso che ogni tanto offro.
Vorrei, ovviamente, vorrei poterlo amare, ma a parte il bene non sono riuscita a cambiare nulla in questi cinque mesi da quando stiamo insieme. È diventato per me una persona essenziale, ma che allo stesso tempo può essere del tutto assente. Lo so, mi sto contraddicendo, ma è esattamente quello che penso. Forse perché, nel mio animo, so che senza di lui il piccolo apprezzamento scomparirebbe che ho dai miei genitori.

Camminiamo sul marciapiede che conduce all'enorme, lussuoso e incredibilmente elegante edificio dove si svolgerà la grandiosa festa di fidanzamento.

La mia festa di fidanzamento.

Ad ogni passo che faccio mi sento come se stessi affondando con i miei tacchi.

La guardia del corpo, un massiccio uomo di colore, vestito con un abito più nero di lui e una camicia bianca, con uno sguardo glaciale, ci fa da scudo tra i giornalisti, scortandoci verso l'edificio.

L'edificio, anche se recentemente ristrutturato, conserva un'aria regale, quindi ho l'impressione di partecipare ad un ballo di tanti anni fa, con principi e principesse. Il suo colore, giallo paglierino, con piccoli intagli bianchi rinforza questa impressione.
Un giornalista più audace quasi mi salta davanti mentre grida una domanda sul matrimonio imminente, ma la guardia del corpo è abbastanza vigile da fargli cambiare idea in tempo.

Stringo la borsetta rossa in cui ho infilato il telefono, sentendomi come se soffocassi. Ho sempre odiato le attenzioni e negli ultimi cinque mesi, da quando esco con Mert sono aumentate considerevolmente.

Dopo tutto questo interminabile convoglio arriviamo all'interno, e nonostante abbia già visto la location questa mattina, quando sono stata costretta a venire a vedere il risultato dei preparativi, sono ancora senza fiato. Non volevo che fosse pomposo, quindi i tavoli sono coperti da tovaglie color champagne, e ci sono vasi di rose bianche ovunque.

Gli unici che sono già arrivati ​​sono i miei genitori. Tra una decina di minuti arriveranno gli ospiti e con questo pensiero aumentano anche le mie emozioni.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora