Capitolo 23

415 51 56
                                    

Al mattino, quando la luce entra nelle mie palpebre, decido che è ora di svegliarsi, anche se il mio cervello è insensibile.

<<Non sopporto il sole>> borbotto infastidita mentre cerco di coprire il mio viso.

<<È l'alba, il sole non è così forte e già ti lamenti>>

<<Mi da fastidio lo stesso>>

<<Se vuoi ti faccio cambiare subito idea, lasciando nella tua mente un'idea diversa>> sussurra al mio orecchio e quando i nostri sguardi si incontrano so già cosa succederà da qui a poco. Le nostre labbra si cercano disperatamente, dapprima in un bacio dolce,
ma non resta delicato a lungo. Animata dal desiderio e dal puro piacere, la sua mano si stringe forte sulla mia nuca, tra i miei capelli, mentre l'altra mi afferrava per la vita. Il nostro bacio diventa selvaggio, fuori controllo. Gemo quando mi morde le labbra una per una, lentamente, e il mio respiro tradisce i miei sentimenti.
Sorrido quando lui sorride soddisfatto alla mia reazione di puro piacere. Faccio scorrere le dita sul suo petto, desiderandolo per la centesima volta...
Non ho tempo per fare nulla perché lui ha infilato le mani sotto la mia maglietta bianca, scivolando sul mio ventre piatto. Chiudo gli occhi sotto il suo sguardo intenso e tremo quando afferra tra le mani il seno. Sibilo mentre gioca con i miei capezzoli, continuando a fissarmi intensamente, godendo ogni reazione che ottiene da me.

Decido di essere più audace, riuscendo a invertire le posizioni, trovandomi adesso sopra di lui, mentre la sua schiena tocca il soffice tappato bianco.

Il sole si innalza in modo maestoso, offrendoci un panorama davvero spettacolare.

<<Maledizione!>> impreco a voce alta dopo che il mio corpo si è schiantato. Apro all'istante gli occhi, realizzando di trovarmi spiaccicata sul pavimento.

<<Cosa è stato questo rumore?>> Can entra nella stanza, ridendo quando mi vede sul pavimento.

<<Ma che ridi, mi sono fatta male>> borbotto mentre mi alzo, rivolgendogli uno sguardo da rimprovero.

<<Almeno siamo in due>>

<<Anche tu sei caduto?>> chiedo con le sopracciglia alzate. Insomma, io non ho sentito niente.

<<No, però mi sono fatto male>>

<<Come, dove?>> chiedo appena lo raggiungo. Faccio scorrere gli occhi lungo il suo corpo, ma non noto niente che non va. Il suo busto è scoperto e leggermente bagno, proprio come i suoi capelli, mentre i fianchi sono avvolti da un asciugamano, segno che è appena uscito dalla doccia.

<<Il cobra>>

<<Eh?>> mugolo confusa.

<<Si è indurito così tanto da fare male>>

<<Ma di che stai parlando?>> continuo a non capire.

<<Per via dei tuoi ansimi il mio criceto si è trasformato in cobra>> nonostante la serietà che usa per parlare a me invece fa scoppiare a ridere quando finalmente ricordo a chi, o a cosa si riferisce.

<<Aspetta, quali...>> mi ammutolisco all'istante, sgranando gli occhi. Il sogno.

E che sogno, sussurra la mia vocina interiore.

<<Non mi dire che io, insomma, noi...>> mi blocco all'improvviso. Era solo un sogno, giusto? Eppure sembrava così...reale.

<<Noi cosa?>> chiede a bassa voce, avvicinandosi ancora di più a me. La fragranza del suo bagnoschiuma arriva alle mie narici, mandando in tilt il mio cervello.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora