Capitolo 8

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Non posso credere che stia accadendo. Non posso credere che le mie mani si avvolgano attorno al suo collo e che le sue mani mi passino tra i capelli senza esitazione. Il fatto che le nostre labbra si tocchino nel modo più intimo, in un luogo così pubblico, è semplicemente incredibile.
Non posso spiegarlo a parole, ma tutto quello che sento adesso mi fa desiderare sempre di più. Voglio strappargli i vestiti e non lasciarlo mai andare. Perché risveglia in me un altro lato che non immaginavo di avere. È una parte selvaggia, piena di desiderio. Sono curiosa di sapere se potrei diventare un amante ad un certo punto.
Scaccio questi pensieri come mosche e con riluttanza, interrompo il bacio. Ci vuole un po' prima che capisca cosa voglio fare, e solo allora me lo permette. Mi permette di liberarmi dal suo tocco per qualche istante. Il mio cuore non mi permetterà di spezzare il legame che sembra averci unito come due anime gemelle. Respiriamo velocemente, come se i nostri cuori non riuscissero più a tenere testa alle ondate di sensazioni. I suoi occhi sono stranamente luminosi, e dal modo in cui guarda le mie labbra socchiuse posso facilmente dire che si trattiene dal toccarle di nuovo.

<<Cosa mi hai fatto?>> domanda, usando un tono di voce rabbioso, come se ce l'avessi con se stesso. <<Quando ti ho lasciato andare ieri sera, io...mi sono odiato>>

Chiudo gli occhi, sopraffatta dopo aver sentito le sue parole. Non me lo aspettavo nemmeno tra un milione di anni.

<<Dovevi farlo. Proprio come devi farlo adesso>> dico quasi disperatamente, per convincere soprattutto me stessa.

Dio! È un estraneo per me! E allora perché mi fa provare questa forte emozione?
È amore a prima vista? una parte di me si chiede, ma poi mi viene voglia di schiaffeggiarmi anche solo per aver pensato una cosa del genere.

Non sei in un film, Demet! Probabilmente il ragazzo è sessualmente attratto da me, nient'altro. Un uomo come lui non poteva innamorarsi a prima vista. Tutte queste emozioni mi sono così sconosciute che non so come definirle, etichettarle o gestirle.

<<Probabilmente, anche se preferirei di no>> mi soffia queste parole in faccia, con tono confuso.

<<Non mi conosci>> sussurro contro le sue labbra prima di fare un passo indietro per mettere almeno un po' di distanza tra noi.

Lui resta immobile, il suo sguardo fisso su di me. Inclina la testa, come se cercasse di capire qualcosa. Ancora una volta mi chiedo quanto possa essere bello.

<<Ne so abbastanza per capire che mi desideri tanto quanto io voglio te>>
La mia anima prende le ali quando sento che mi vuole. E se mi guarda ancora così, giuro che impazzirò. Di rammarico però, perché quello che è successo stasera non permetterò mai più che accada.

<<Non ti desidero>> mento, con le labbra tremanti.

<<Sei sicura? Allora perché tremi, perché respiri affannosamente, perché hai lasciato che ti baciassi e ti stringessi a me come se non avessi mai voluto lasciarmi andare? Perché sei ancora qui?>> con ogni parola che dice si avvicina pericolosamente. <<Scommetto che sei eccitata>> mi mormora queste parole vicino all'orecchio, perché ormai era arrivato così vicino che gli è bastato chinarsi, sfiorando con le sue labbra il mio orecchio.

Parla in modo scurrile, ma che io sia dannata se il desiderio non diventa ancora più grande.
Devo fermare tutto questo, una volta per tutte.
Io non sono così, e poi sono fidanzata. Dannazione.

<<Hai torto!>> Dico con la massima fermezza che posso. Metto le mani sul suo petto e lo allontano di nuovo, scuotendo la testa più volte, ricevendo da parte sua...

Sta sorridendo? Sicuramente non mi crede.

Dovrei essere più persuasiva o dovrei semplicemente lasciar perdere? È chiaro che non verrò mai più qui, quindi non mi vedrà più, e tutto andrà perduto così all'improvviso come è iniziato. Troverà un'altra ragazza che susciti il ​​suo interesse.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora