Capitolo 21

412 54 62
                                    

Che cos'è la felicità?

Non mi sono mai posta questa domanda, o forse se mai l'ho fatto non lo ricordo neanche. Questo perché prima non c'era spazio nella mia vita per questa emozione. Sin da quando ho memoria sono stata disprezzata e messa da parte, senza capire il motivo, e questo mi fa fatto sentire come se fossi sbagliata, pensando che non meritavo niente, neanche di essere salvata. Ricordo che quando scoprii di stare male, di avere bisogno di un trapianto, mi rifiutai persino di farmi mettere nella lista d'attesa. Ho penso che sicuramente qualcun'altro meglio di me avrebbe meritato l'opportunità di avere un nuovo cuore, di essere felice. Una cosa che io pensavo di non meritare. Eppure, adesso mentre cammino mano nella mano con Can, penso che ho sbagliato tutto, prima.
Ho sbagliato a pensare che per me non c'è niente di buono nella vita. Ho sbagliato a pensare che io non merito niente. Ho sbagliato...così tante cose, eppure in un certo senso non mi pento adesso.

Sento che tutto quello che è successo nella mia vita, le mie scelte, il mio cuore spezzato da tante persone che non mi meritavano, i miei rimpianti, qualunque cosa che mi fa fatto arrivare fin qui, penso che è stato destinato, affinché io incontrassi la mia felicità che porta il nome di Can. Penso che infondo il mio passato sembra valerne la pena, perché se avessi fatto qualcosa di diverso, probabilmente non l'avrei mai incontrato.

E adesso so, che posso trovare la felicità in ogni piccola cosa che ci fa sorridere. So che la felicità è un motivo per sorridere, per essere ottimisti, per essere sempre allegra, un motivo in più per rendermi conto di quanto sia bella la vita.

Penso che la felicità la posso paragonare a delle delicate bolle di sapone, e ogni palloncino è un momento di gioia. Alcuni sono più grandi, altri più piccoli, alcuni sono più durevoli, altri sono più fragili e si rompono anche prima di prendere il volo. Basta custodirli con cura, nello scrigno segreto del subconscio e pensare che anche dopo un grande dolore, arriva una grande gioia.

<<A cosa pensi?>> la voce di Can pone fine ai miei pensieri. Giro leggermente la testa, guardando e sorridendo. È questo l'effetto che mi fa da quando è arrivato nella mia vita.

<<A quanto sono felice>> confesso mentre mi fermo davanti a lui. La leggera brezza sposta delicatamente le ciocche dei suoi capelli, muovendole con grazia, come se stessero ballando. I suoi occhi brillano, e non so se per via del sole che possa maestosamente i suoi raggi su di lui, oppure brillano come sicuramente brilleranno i miei, per via di quello che lui mi fa provare.

<<Lo sei?>>

<<Da quando ho incontrato una persona che mi ha invaso la mente in così poco tempo. Una persona che detiene il mio cuore>>

<<La conosco?>> chiede serio. <<Conosco la persona a cui appartiene il tuo cuore?>>

<<Non so se lo conosci>> gli accarezzo una guancia. <<È un ragazzo troppo sicuro di sé, un po' brutto e mi ha dimostrato più volte di essere persuasivo, ma cosa posso fare? Non puoi scegliere di chi innamorarti>> sospiro teatralmente.

<<Brutto?!>> domanda, fingendosi scioccato.
<<Sei la prima donna a dirmi questo. Per caso mi sfidi a spogliarmi, per dimostrarti che non sono affatto brutto?>>

<<Oh, perché? Solo dalla vita in giù ti consideri attraente?>> ridacchio divertita.

<<Se la mia faccia non ti ha impressionato, dalla vita in giù ho qualcosa che ti impressionerà sicuramente>> mormora in modo seducente. Quando siamo passati dal confessare i miei sentimenti a parlare delle sue...doti?

<<Vai piano, cowboy!>> esclamo distogliendo lo sguardo per la vergogna. La sua risata sommessa mi riscalda il cuore. Quest'uomo è riuscito a fare quello che nessun altro ha fatto, conquistarmi.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora