Capitolo 4

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<<Che bastardo>> mormoro mentre stringo i denti nervosa, per pochi secondi però, perché la rabbia passa in un secondo posto, e sembra quasi che non mi importi. Voglio continuare a divertirmi. Non lo so, voglio per una volta fare qualcosa di pazzesco. Qualcosa che non ho mai fatto. Che la droga sia la causa? Sicuramente.

<<Ascolta, non vorresti ballare?>> domando, ricevendo da parte sua uno sguardo impassibile, scuotendo in seguito la testa in segno di rifiuto.

Mio Dio, più lo guardo e più arrivo a pensare che
è proprio come una fragola ricoperta di cioccolato.

Delizioso!

Ora, da vicino, posso vedere quanto sia meraviglioso il colore dei suoi occhi. Una specie di cioccolato con iridescenze nere. Sono assolutamente convinta che il colore sia ancora più spettacolare alla luce naturale. Il modo penetrante con cui mi guarda, mi fa fare le fusa di piacere, pensando per un secondo che io sia un gatto. Rido da sola per la cosa stupida a cui ho appena pensato.

Cavolo, quella droga mi fa pensare a un sacco di stronzate. Dovrei invece arrabbiarmi terribilmente per quello che mi è appena successo, ma sono indifferente all'ottanta per cento. Forse domani sarò inorridita da quello che mi è successo, sempre se lo ricorderò. Non ho mai preso droghe prima, quindi non ho idea dell'effetto che ha su di me.

<<Che ne dici se ti porto a casa?>>

Oh, no. Non a casa. Mi viene da vomitare solo a pensarci. Ho di nuovo un breve capogiro, il che mi fa portare le mani alle tempie e mi fermo sul posto. Mi riprendo abbastanza velocemente e anche se mi disturba, ignoro la sensazione. Non posso fare un altro passo perché lui mi ferma.

<<Mi dispiace, festaiola, ma devi andare a casa! Non puoi passeggiare qui in queste condizioni>>

Alzo gli occhi al cielo, sbuffando. Sembra mia madre, sempre pronta a dirmi come mi devo comportare.

<<Non sembri il tipo che rifiuta il divertimento. In effetti, sembri proprio il contrario>> mi fermo sul posto, spingendogli un dito sul petto. Mi aspettavo che fosse forte, ma non proprio così. Amo così tanto la sensazione! Metto tutto il palmo della mano al centro del suo petto e lo sento fare un respiro profondo. Poi, all'improvviso, la sua mano stringe forte la mia. Mi aspettavo che mi allontanasse, ma lui preme ancora più forte la mia mano sui suoi muscoli.

Ora tocca a me inspirare l'aria carica di fumo, sentendo improvvisamente una pressione nel petto. Anche il piacevole calore che sento sul dorso del palmo, dove la nostra pelle si fonde, non aiuta. È una sensazione sensazionale. Per un attimo arrivo a pensare che mi sballerei ogni giorno, se potessi provare sempre questo piacere divino. È come se avessi bevuto da un albero proibito, in una giornata di digiuno.

<<Nemmeno tu sembri il tipo che fa festa fino a perdere la testa. Quindi immagino che stasera entrambi abbiamo infranto le nostre stesse regole>> dice vicino al mio orecchio.

<<Conosco le mie regole di vita, le accetto.
Ma quali sono le tue regole?>> inclino la testa, curiosa oltre misura.

<<La mia regola numero uno è trovare la ragazza
che risveglia in me il diavolo dei desideri>>

Potresti dire che sta scherzando, potresti immaginarlo sorridere, ma il suo sguardo è intenso, e le sue labbra ora sono in linea retta, dritta quanto lo consente il contorno di quelle labbra fulminanti.

<<E se ce ne fossero altre?>> chiedo e non so da dove provenga questa domanda senza senso.

Le sostanze dentro di me mi spingono a far scorrere le dita sulla sua mascella e ancora una volta, reagisce esattamente come voglio: il suo respiro accelera e il suo corpo diventa visibilmente teso. Ma sfortunatamente per me e fortunatamente per lui, il mio corpo traditore reagisce con la stessa intensità.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora