Epilogo

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Negli ultimi mesi sono accaduti tanti cambiamenti nella mia vita da quando Can mi ha chiesto di sposarlo.
Ho trovato lavoro in una libreria e devo dire che mi piace molto. Io adoro i libri e penso che non potevo trovare di meglio. Certo, sicuramente ci saranno posti migliori, però a me va bene questo. Inizialmente Can mi aveva proposto di aiutarlo con il club, e si era persino offeso quando rifiutai, poi però ha capito la mia voglia di realizzarmi poco per volta.

In questi mesi ho avuto modo di riallacciare il rapporto perso tra me e mio padre, decidendo di dargli una possibilità, visto che è stato lui a cercarmi, e vedo dire che c'è la stiamo facendo. Invece di mia madre non ho più saputo nulla. So per certo che si è trasferito, dove non saprei, però non abita più qui a Istanbul. Per troppo tempo ho cercato di capirla ma sono arrivata alla conclusione che lei amava solo se stessa, e nonostante è mia madre, non mi manca affatto.

Sospiro mentre passo le mani sul lungo abito da sposa.

Oggi mi sposo, motivo per cui negli ultimi giorni sono stata stressata per via degli ultimi preparativi. Però nonostante la stanchezza non ho mai trascurato Can. Quando la sera arrivavo a casa l'unica cosa che volevo era godermi le sue labbra, la sua pelle calda che ho sentito notte dopo notte negli ultimi sei mesi da quando mi ha fatto la proposta, le sue carezze notturne. Mi sdraiavo con la guancia sul suo petto nudo, intrecciando le mie gambe nude con le sue e ho ascoltato il suo battito cardiaco ininterrottamente, notte dopo notte, felice che lui sia mio.

Un brivido di piacere mi pervade al solo ricordando di tutte le cose belle accadute in questo periodo piuttosto lungo. Il tempo è passato così velocemente.

<<Demet, ti devi sbrigare a uscire. Sono tutti qui!>> la mia amica mi urla contro.

Mi guardo di nuovo allo specchio, sentendo le mie mani tremare in modo caotico. Melek, captando il mio umore, si piazza dietro di me e mette le sue mani sulle mie spalle ricoperte di pizzo bianco. Al polso ha un fiore, un bellissimo giglio, che ho ordinato per lei, unica damigella d'onore. Appoggia il mento sulla spalla e mi sorride nel riflesso dello specchio.

<<Sei un principessa. Non piangere>> si complimenta con me.

I miei capelli castani cadono liberamente in onde sciolte. Il lungo velo e fissato con un diadema da principessa, un gioiello che ho ricevuto dalla madre di Can che ho avuto modo di conoscere e che, come mi ha detto, è molto antico. Ereditato da molte, molte generazioni. Non mi stupirei se mi dicessero che apparteneva ad una nobildonna o a qualcuno che fa parte della famiglia reale.

Ripensando alle parole di Melek, è davvero così che mi sento. Una principessa con l'abito bianco, delicato e semplice. I gioielli raffinati, il trucco leggero, i miei occhi luminosi.

Si, sono bella e sexy, eppure anche così non è questo il motivo dell'eccitazione e delle emozioni. C'è qualcosa nella mia anima che devo condividere e ho scelto questo giorno per confessarlo, nonostante inizialmente avevo dei dubbi. Pensavo che non fosse una buona idea, arrivando a domandarmi se la mia confessione rovinasse tutta la felicità di Can.

Improvvisamente sento il mio cuore battere forte e la paura mi pervade nuovamente. Mi volto, costringendo Melek a indietreggiare.

<<Dimmi, cosa ti preoccupa?>> mi fissa nel momento in cui inizio ad agitarmi
Melek indossava un abito rosa pallido che sembra incredibile contro la sua pelle abbronzata.
Il suo sguardo è preoccupato, pensando sicuramente al peggio. Ebbene, avevo qualcosa da confessare. Lo avrei detto anche a lei, ma qualcun altro doveva scoprirlo prima. Quel qualcuno ha semplicemente premuto la maniglia e ha infilato la testa nella porta.

<<Ehi!>> Melek urla contro Can. <<Non ti è ancora permesso di vedere la sposa!>>

Can non l'ascolta ed entra, a quel punto rimango senza aria. Can era...è incredibile. La mia gola si secca e deglutisco a fatica.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora