Capitolo 24

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Il telefono non smette di squillare da stamattina, tra chiamate e messaggi, motivo per cui l'ho messo su silenzioso. Se fosse per me l'avrei spento direttamente, evitando che il mittente chiami ancora, ma non posso farlo. Sto aspettando una risposta da parte di Can.

Questa mattina, dopo che abbiamo fatto colazione in terrazza, come ormai da abitudine, da quando abito qui, Can è andato via, dicendomi che doveva sbrigare delle cose, però che nel pomeriggio saremmo usciti insieme. Ancora però non si è fatto sentire, nonostante gli abbia mandato un...alcuni messaggi.

Giro per casa, pensando a che altro potrei fare per ammazzare il tempo. Ho chiamato anche Melek, sperando che almeno lei sia libera, ma anche lei oggi lavora.

<<Forse dovrei trovarmi un lavoro anche io>> borbotto tra me e me mentre mi butto a peso morto sul morbido divano, sprofondando in mezzo ai cuscini.

Da quando mia madre mi ha detto chiaramente che non mi voleva più a casa sua, perché adesso e solo casa sua dato che in seguito sono venute fuori alcune verità, sono passato alcune settimane. Ho saputo che subito dopo ha litigato con papà, e no, non per avermi impedito di entrare in casa, ma perché ha scoperto papà con l'amate. Un amante che in realtà ha sempre avuto, essendo la donna che lui aveva sempre amato, ma che non ha potuto mai sposare perché un giorno mia madre si presentò dai miei nonni, dicendo di essere incinta di loro figlio. I miei nonni essendo di vecchia stampa feci sposare mio padre con mia madre, ma mio padre ha continuato ad amare Zeynep. Si è venuto a sapere che io praticamente sono nata per "sbaglio" se così si può dire. Ero solo un piano affinché mia madre incastrasse mio padre, e averlo per se stessa. Motivo per cui adesso so del perché mia madre non mi ha mai amato.

<<Che assurdità>> sospiro profondamente mentre mi giro nel divano di casa.

Che strano chiamare la casa di Can anche casa mia. Quando sono venuta qui la prima volta dissi a Can che non sarei rimasta a lungo, pensando di trovare una sistemazione tutta mia, ma i giorni passavano senza che io in realtà cercasse qualcosa, come se non ne avessi di bisogno, sentendomi parte di questo posto come se fosse mio. E ho avuto la conferma quando è stato Can a chiedermi di restare qui, dicendomi che questo posto era anche casa mia.

Sorrido, pensando a quanto la nostra relazione sia cambiata in questo periodo. Siamo passati dal essere sconosciuti, all'essere innamorati ed infine ad una vera coppia in così poco tempo.

Ricordo come una settimane fa, quando ho fatto rientro a casa, dopo aver incontrato Melek, Can mi aveva accolto con una graziosa cena a lume di candela, dicendomi che era arrivato l'ora di ufficializzare la nostra relazione, anche se per lui era come se fossimo già una coppia.

Sorrido al solo ricordo, ma la mia felicità non dura tanto. Il telefono prende a vibrare e il numero di Mert appare sullo schermo. Questa volta però non mi sta chiamando, questa volta mi manda un altro messaggio.

Lo ignoro, come ho fatto anche con gli altri venticinque, saltando giù dal divano quando mi arriva finalmente un messaggio da Can.

"Ti aspetto al City Life"

<<Solo questo?>> domando tra me e me. Nient'altro? Perché mi aspetta la? Sarà successo qualcosa?

No, non penso. Altrimenti me lo avrebbe detto chiaramente. Giusto?

Scaccio via i pensieri dalla testa. Non posso pensare sempre negativo.

Tiro fuori dall'armadio un semplice vestito bianco. Raccolgo i capelli in modo veloce, indossando infine un paio di tacchi comodi.

Raggiungo l'androne il più veloce possibile, fermando in seguito il primo taxi disponibile.

Giro fra le mani il telefono, pensierosa. E se realmente è successo qualcosa?

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora