Capitolo 19

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Tutta la notte non ho fatto altro che fissare il soffitto, incapace di chiudere gli occhi. La mia mente non ha smesso per un secondo di pensare ai momenti passati insieme a Can, ma soprattutto si è focalizzato sulla sua confessione.

Lui amava una donna.

Non so perché questa confessione mi abbia destabilizzato così tanto. Quando alle mie orecchie erano arrivate quelle parole mi sono sentita strana. Una sensazione di...gelosia ha avvolto il mio umore.

<<Che stupidità>> borbotto mentre avvicino alla bocca la tazza che contiene il mio insostituibile cappuccino.

Questa mattina sono uscita presto di casa, incapace di restare ancora a letto. Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria, per questo sono venuta fin qui, nella mia caffetteria preferita. Non ricordo esattamente quando questo posto è diventato il mio preferito, però adesso non lo cambierei per nessun motivo. Mi piace perché è tranquillo e poi sono così fortunata di trovare sempre lo stesso tavolo. Posizionato vicino alla vetrata da dove si vede il Bosforo. Mi piace perché è silenzioso e poi il panorama è qualcosa di spettacolare, soprattutto quando cala il tramonto.

Era da tanto che non venivo qui. Questo posto mi era mancato.

Controllo in modo veloce il telefono, imprecando mentalmente quando non trovo alcuna risposta.

Si dice che la notte porta consigli quindi alle prime ore dell'alba ho scritto un messaggio a Mert, dicendogli che al suo arrivo avrei voluto parlargli di una cosa importante. Lo stronzo però non mi ha degnato neanche di una risposta. No che mi importasse più di tanto, però per educazione si risponde.

O forse non l'ha fatto perché infondo sa cosa vorrò dirgli? Se così fosse tutto per me sarebbe più semplice. Anche un tronco capirebbe che quando si tratta di sentimenti sono frenata, solo nei suoi confronti però.

Sospiro, passandomi le mani tra i capelli con fare nervoso, perché sono l'unica responsabile di questa complicata situazione.
Quando mio fratello mi ha confessato quello che aveva fatto il mio pensiero ero quello che l'avrei perso e non potevo permettere una cosa del genere, per questo quando Mert ha dimostrato interesse per me pensai che averlo vicino avrebbe giocato a nostro favore. Infondo si dice tieni gli amici vicini e i nemici ancora più vicini. Ed è ciò che io volevo fare, solamente che la situazione mi è sfuggita un pochettino dalle mani. Soltanto adesso mi rendo conto, da quando ho incontrato Can.
Prima non avevo niente, non provavo niente e pensavo di non meritare niente per questo stupidamente pensai che stare con Mert poteva andarmi bene, ma mi sono sbagliata di grosso. Per quanto ho provato di metterlo a tace, il mio cuore ha insistito, facendosi sentire. Per troppo tempo l'avevo imprigionato, adesso però non posso più negare tutto quello che provo...per Can.

<<Che io mi stia innamorando?>> questa domanda esce dalla mia bocca, sorprendendomi da sola. Che sia possibile una cosa del genere? Innamorarsi in così poco tempo di una persona che fa bene all'anima?

Can mi fa sentire viva attraverso ogni sguardo che mi rivolge, mi fa sorridere ogni qualvolta fa una stupida battuta, così come mi fa vibrare ogni parte del corpo quando mi accarezza, facendomi capire quanto in realtà lo voglio, sotto ogni punto di vista.

Sobbalzo, scattando all'impiedi quando sento una forte pressione sulle mie spalle. Mi giro di scatto, scontrandomi con un paio di occhi castani.

<<Mi hai fatto spaventare, idiota!>> colpisco il torace di Can, ricevendo una risata da parte sua.

<<Che bel modo di salutarmi. E io che pensavo di riceve un bacio>>

<<Lo avresti ricevuto se non mi avresti spaventato>> borbotto, fingendomi infastidita. La verità è che sono contenta di vederlo e impaziente di baciare quelle splendide labbra.

Il richiamo dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora