CAPITOLO 16

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"C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia: la volontà."

La teoria di Einstein recita queste parole e riflettendoci bene è lo stesso concetto della legge dell'attrazione.

Essa è una forza potente che lavora nell'universo. I nostri pensieri e le nostre emozioni influenzano la nostra vita e creano la nostra realtà. Noi, siamo in grado di attrarre ciò che desideriamo, siamo in sintonia con noi stessi.

Per sfruttare questa legge è fondamentale capire il potere della mente, non avere paura di esso ed essere consapevoli di quello che proviamo.

"Beh dovrai coltivare il pensiero di scoparti Edmund e l'universo, prima o poi, ti accontenterà"

Potrei usare qualche farmaco specifico, sedarlo e usare il suo corpo per placare la voglia che ho di lui ma non sarebbe abbastanza divertente e appagante per me.

Voglio che sia Ed, di sua spontanea volontà a cedere. Voglio sentirlo impazzire perché non può e non vuole più autocontrollarsi.

Sono diretta da Kelly e Diana, mi stanno aspettando davanti alla Columbia. Il mio telefono squilla incessantemente, si tratta di Bryan, ovviamente. Non l'ho più sentito dalla cena al ristorante e lui non si è fatto vedere. Non mi importa, devo concentrare le mie energie nella notte dei giochi. Ancora.

Manhattan è caotica, le strade sono un ammasso di gente, il suono dei clacson, l'odore del caffè e dei donut appena sfornati da qualche food Trucks si mescolano insieme e danno vita alla città che non dorme mai.

Arrivo alla Columbia alle 10, le mie amiche siedono sui gradini dell'ingresso. Hanno il broncio e giocherellano entrambe con una delle maniche del loro giubbotto.

<< Ragazze, buongiorno>> dico, con tono neutro poco prima di agitare una mano per farle alzare.

<<Ciao Era, allora qua' è la grande idea per questi giochi?>> Risponde Diana. Il tono che usa non mi piace, sbuffa e sembra infastidita. Avevo parlato ad entrambe ieri sera, via telefono, accennando loro cosa ho intenzione di fare per questa partita e anche in quella occasione, la principessa sembrava contrariata.

<< Cosa c'è bionda?>> Le domando, tirando fuori uno spinello dalla tasca del mio chiodo di pelle. Sento gli occhi di Kelly addosso e so che è abbastanza sconcertata.

<< E quella da dove salta fuori? Quando hai iniziato a drogarti?>> Chiede quest'ultima con la bocca spalancata e gli occhi pronti ad uscire dalle orbite. Inarco le labbra, non è un sorriso ma nemmeno una smorfia.

<<La solita tragica Kelly>> replico accendendo lo spinello e portandolo alla bocca. Inspiro a pieni polmoni, chiudo gli occhi e mi godo quella sensazione.

Scuote la testa e torna a sedersi, Diana la imita incerta.

<< Allora? Qualcosa non va?>> Domando alla biondina che tiene il capo chino tra le mani e i gomiti sulle ginocchia.

<<Quanto tempo andranno avanti questi giochi? Quanto ancora la gente dovrà soffrire per le tue manie di protagonismo?>> Sbotta tutto d'un fiato, la voce trema leggermente e anche le sue gambe. Kelly si alza di scatto portandosi una mano sulla bocca mentre io mi accovaccio davanti alla reginetta. Spengo lo spinello accanto alla sua scarpa e con due dita sotto al mento la invito ad alzare la testa. I suoi occhi luccicano quando incontrano i miei.

<< Le persone soffrono ogni giorno Diana. Dovresti saperlo bene. Mi diverto a fare male alle persone? Oh si ma ho un limite anche io il più delle volte. Un codice morale, chiamalo come vuoi.>>

INFERNO PARADISODove le storie prendono vita. Scoprilo ora