Non sono mai stata respinta. Da nessuno. Ogni volta che volevo qualcuno, lo ottenevo. Sempre. Bastava uno sguardo o una parola sussurrata e la mia preda cedeva.
Non sono la ragazza della porta accanto, quella di cui ti innamori perché dolce, sensibile e noiosa. Non sono la crocerossina che vuole dedicarsi all'uomo di cui si è innamorata, che vuole cambiarlo ed essere il motivo per cui si sveglia al mattino. A dirla tutta, queste cose mi danno il voltastomaco. E non sono neanche il tipo di persona che tenta di sedurre un uomo con scollature provocanti o atteggiamenti da adolescente in preda agli ormoni.
Certo, un bel corpo ha sempre il suo fascino ma è l'intelligenza che mi conquista.Io voglio solo una cosa dagli uomini.
Il sesso. Il dottor Risgef, non solo non mi ha scopata, mi ha anche ignorata.
Quando gli facevo le domande, mi rispondeva porgendomi un altra domanda. Cercava di entrare nella mia mente, di farmi parlare, verbo che odio.Per la prima mezz'ora, mi ha innervosita ma anche eccitata.
Mi attrae. È intelligente, bello, austero, rigido e oserei dire severo. E ha gusto.Sicuramente la professione che svolge non lo aiuta a lasciarsi andare e poi ha una ragazza. E lui, mi sembra troppo razionale e fedele a sé stesso per le follie. Sopratutto quelle di una notte.
Ma ci sarà tempo per fargli cambiare idea.
<<Allora, com'è andata?>> Bryan ed i suoi quesiti di merda.
<<Bene>> rispondo mentre mi preparo un panino al volo.
<<Sei stata in silenzio per tutto il tragitto, come ti è sembrato?>> chiede sgranocchiando un cracker.
<<Bene. Torno lunedì>> confesso sedendomi a tavola. Mio fratello mi segue e siede di fronte a me.
<<Brava sorellina, sono fiero di te. Vedrai che ti farà bene.>> dice con gli occhi fissi sul display del suo telefono.
<<Come mai mi hai aspettata in macchina?>> chiedo addentando la mia cena.
<<Mi ha chiamato Penelope e sono uscito. Ho pagato tranquilla>> afferma ironico con un mezzo sorriso.
<<Fai sul serio con lei?>>
<<Mi piace e voglio provare ad impegnarmi. Ho ventisette anni ormai>> risponde sospirando.
<<Cristo Bryan, parli come un cinquantenne. Nessuna legge ti dice che devi sistemarti e mettere su famiglia>> replico infastidita.
<<Sei gelosa sorellina?>> chiede inclinando la voce e allungando le braccia sul tavolo verso di me.
Arriccio il naso e scuoto la testa. Sarebbe una gran botta di culo se andasse a vivere con Penelope e mi lasciasse libera.
<<Fai come credi. Dico solo che non sei proprio il tipo di uomo che riesce a stare in una relazione per più di sei mesi>> ribatto alzandomi.
Bryan si volta seguendomi con lo sguardo.
<<Era, lei mi piace davvero e vorrei presentartela.>>
<<Domani sera andiamo a cena fuori. Io, tu, Penny e se vuoi, puoi portare qualcuno>> continua addolcendo il tono della voce.
Mi volto verso di lui e mi appoggio di schiena al frigorifero.
<<Va bene, porterò una persona>> concludo avviandomi verso le scale per andare in camera mia.
Non mi interessa conoscere la sua ragazza, non mi interessa giocare alla famigliola felice. Quella merda la lascio alle favole e ai film. Ho accettato solo perché quando vedrà il mio accompagnatore, rimpiangerà di aver avuto un idea del genere.
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INFERNO PARADISO
ChickLitEra ha 19 anni ed ha avuto un infanzia traumatica. Cresciuta con suo fratello Bryan e sua zia Lucy possiede un carattere forte e...particolare. Odia le regole ma ama i giochi di società. Giochi che conduce nella biblioteca scolastica della Columbia...