永遠 𖠌

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Il giorno seguente,
Shayla uscì contenta da scuola, rimettendosi i guanti bianchi e il giubbottino del medesimo colore, quello che preferiva, dopo aver salutato Célina avvisandola che si sarebbero sentite nel pomeriggio, e dopo aver dato un veloce saluto ad Haeun e i ragazzi, si incamminò sola soletta per il ritorno verso casa.
«Hey Shayla»
Christopher la rincorreva contento, come se avesse appena svolto una maratona per raggiungerla, aveva lasciato i ragazzi in macchina per andare da lei e continuare insieme il tragitto, aveva gli occhioni marroni puntati verso la ragazza, una giacca in pelle color castagna che volava via col vento.
«Ciao Chris, perchè sei qui? non vai con i ragazzi?»
cercò quindi di sporgere la testa dietro di lui per vedere se la macchina fosse ancora lì ma erano già partiti via,
«no, oggi volevo andare a pranzo con te, vieni?» e mentre la prendeva per mano senza aspettare risposta, Shayla dentro di sè aveva già accettato.
Arrivati si presentò davanti Shay un'insegna rosa graziosa che presentava vari pasti del posto, mentre giù sulla lavagnetta erano segnati in caratteri coreani i pasti tipici.
Aveva delle lucine sia fuori che dentro che davano ancora l'idea del natale, d'altronde era passato da lì a poco, erano ancora a gennaio e fuori c'era buio sebbene fosse giorno, così entrarono in questo locale che dentro presentava dei muri in legno scuro e i tavolini rotondi tappezzati da centrini rossi.
«Oh che bel posto mi ricorda il natale, è la mia festa preferita»
«anche la mia, oh guarda Shay lì c'è un bambino con la maglia di Spiderman» indicò il ragazzo,
«lì dove?» si girò Shayla, e Christopher le stampò un bacio veloce sulla guancia per poi ridere sfoggiando i dentini da coniglio davanti, anche Shayla aveva riso a quella sua ingenua azione.
Si sedettero a un tavolino in fondo al locale che aveva scelto Christopher per stare un po' da soli e godersi il camino caldo di quel posticino in proprietà di due dolci anziani che Chris conosceva da tempo.
«Sono sposati? mi presenti sempre anziani tu» riferendosi alla signora di mezza età dalla quale il ragazzo comprò la cagnolina, Chris le aveva appena presentato il marito che dolcemente con la sua barba bianca e ben curata era andato al tavolo a prendere degli ordini, Shayla aveva scelto del cibo italiano, mentre Christopher prese dei noodles molto caldi piccanti.
«Oggi è proprio una fredda giornata invernale»
«è vero, indossiamo entrambi le felpe, guarda, la mia è uguale alla tua» Christopher si comportava come un vero bambino di fronte alla maggiore, si sentiva a suo agio e lo dava a notare, sparando discorsi di ogni tipo, come la sua passione per la cinematografia di cui parlava sempre a Shayla, il film di chiamatemi Anna, nana, braccialetti rossi. Era il ragazzo perfetto per Shayla che adorava starsene a casa a guardare film in inverno, e detestava l'estate con i vestiti sudaticci e le goccioline di sudore sulla fronte.
«Ti ho portata qui per un motivo però, volevo dirti una cosa, ma ecco.. ehm..» la guardava timido col viso completamente rosso e gli occhioni agitati, balbettava e non si lasciava molto capire, stringeva le maniche della felpa nelle mani. «Sì?» moriva dall'ansia anche lei che non sapeva cosa aspettarsi, aveva da non molto stretto un magnifico rapporto col ragazzo che le era sempre piaciuto, e in quel momento quello stesso ragazzo stava per dirle qualcosa, che fosse un'altra sopresa? o finalmente ciò che Shayla aspettava da tempo. «Che ecco.. ok andrò veloce, ci.. ci provo; tu mi piaci da molto Shayla, cioè.. ecco, mi interessavi anche prima, ti guardavo sempre in classe, ehm, cioè, non intendo che ti spiavo non sono un pazzo, però ecco sembravi interessante, e ora che ti ho conosciuta, e quella volta che ci siamo baciati, ho capito che... che mi piaci? mi piaci molto» e distolse velocemente lo sguardo ammirando il soffitto, che non aveva niente di speciale.
Shayla rise alla vista di quella reazione del suo ormai non più amico, aveva inteso dove volesse arrivare con quel discorso, e così lo incoraggiò a continuare facendogli capire che anche lei provava qualcosa, e non poco, ma da ben quattro anni, dettaglio al quale però non si soffermò molto.
«Anche tu mi piaci Chistopher, e non devi imbarazzarti non ti mangerò il naso se adesso ti giri e torni a guardarmi» e così, timidamente, fece tornare lo sguardo di Chris su di sè, «davvero?» «sì da molto» fece scattare la mano del più piccolo sulla sua che contento, alzandosi di poco dalla sedia, entusiasta, continuò «è grandioso Shayla, pensavo mi dicessi di no, o ecco, di aspettare. VUOI ESSERE LA MIA RAGAZZA?»
lo avevano sentito tutti.
Molti ragazzi giovani intenti a studiare in quel posto rilassante si girarono con fare incuriosito, facendo ridere Shayla che per niente era timida, mentre Christopher si rimise composto sulla sedia, mantenendo la mano di Shayla, completamente imbarazzato.
«Sì voglio.. però non urlare»
«chiedo scusa..» disse l'altro mentre si grattava il retro della nuca con fare buffo, era contento, erano contenti, ed entrambi lo sapevano, continuarono così a parlare e chiacchierare come se nulla fosse in quel locale. Come se l'amore fosse tornato ai tempi dei bambini, dove le proposte erano ingenue e spontanee, prive di secondi fini.

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©𝙲𝚑𝚛𝚒𝚜 𝚊𝚗𝚍 𝚂𝚑𝚊𝚢𝚕𝚊 𝚟𝚎𝚛𝚜𝚒𝚘𝚗

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