ᯓᡣ𐭩 德國

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𝙰 𝚍𝚎𝚜𝚝𝚒𝚗𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎


Célina e David, dopo il lungo viaggio insieme in aereo, nella quale hanno dormito, si sono raccontati avventure che hanno passato con i loro rispettivi amici, hanno anche giocato a uno e la ragazza promise al ragazzo che gli avrebbe subito fatto c...

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Célina e David, dopo il lungo viaggio insieme in aereo, nella quale hanno dormito, si sono raccontati avventure che hanno passato con i loro rispettivi amici, hanno anche giocato a uno e la ragazza promise al ragazzo che gli avrebbe subito fatto conoscere il suo amico della germania, era il ragazzo con cui parlava sempre al cellulare quando stava a casa dei ragazzi, e Teo ne era sempre geloso ma questo dettaglio non lo disse a David.
Giunti al termine del viaggio, ad aspettarli c'era tutta la famiglia di Célina che era stata in precedenza avvisata che sarebbe tornata momentaneamente e ci sarebbe stato anche un ospite in più, David che manteneva anche le valigie di Célina diede uno sguardo ai genitori e una ragazzina bassina bionda, sarebbe dovuta essere la sorella di Célina pensò, avvicinandosi a loro per presentarsi sembrava contento e sorpreso, non riceveva un trattamento del genere da anni da quando i suoi genitori non c'erano, e vedere che la famiglia della ragazza si trovava lì per lei lo fece intenerire.
Anche la ragazza che si buttò per prima sul padre per abbracciarlo guardò David dispiaciuta, sapeva della situazione e di quanto lui fosse buono, cercava sempre un po' di amore familiare e ogni qualvolta che Nick andava dalla nonna lo accompagnava sempre.
Célina salutò tutti e tre e presentò i suoi genitori e la sorella al ragazzo «lui è mio padre si chiama José» «lei è mamma, Anita» e poggiando una mano sulla testa della piccola bionda; «e in fine lei è mia sorella Anastasiia, una peste ma ti ci troverai bene» fece ridere il ragazzo che le diede subito la mano sorridendo, la sorellina ricambiò stringendogliela «e quanti anni hai, Ana?» «quindici» «oh beh non sei piccola piccola, tua sorella ne ha diciassette» guardò la ragazza che in cambio gli fece una linguaccia, sentendosi sempre la sorella maggiore.
«E tu? quanti ne hai?» fece prima che il ragazzo potesse cambiare argomento, sembrava una ragazzina estroversa e curiosa «io ne ho diciannove» le sorrise gentile e in fine si rivolse di nuovo alla sorella più grande «e lui chi è invece?» «oh lui è Argo» «Argo? come il cane di Ulisse» disse mentre si chinava per dare una carezza al cagnetto che ricambiò subito leccando la mano del ragazzo.
In fine Célina prese in braccio il suo cagnolino e si spostarono tutti verso la macchina del padre, così da far vedere la casa al ragazzo, la mamma era contenta di mostrargli ogni angolo della casa e ogni oggetto e mobilio che aveva acquistato, «non farci caso mia mamma è una accumulatrice» «oh affatto non mi dispiace, sono abituato con Nick» per tutta la camminata e l'arrivo a casa in auto la sorellina di Célina non fece altro che parlare con sua sorella maggiore e chiederle mille cose una di seguito all'altra «Nick com'è? è cambiato? ma è più bello? non si è fidanzato vero?» faceva ridere il ragazzo mentre la sorella sbuffava già stanca di quei discorsi, così ad ogni domanda rispondeva lui gentile e divertito «beh con una ragazza sembra avere un certo feeling» «cosa? DAVVERO? ma questa è una pessima notizia Célina perchè non mi hai detto nulla» si girò offesa contro la sorellina che in risposta le disse che il ragazzo fosse troppo più grande di lei e che non avrebbe avuto speranze, così da ricevere una mano sulla spalla dal nuovo arrivato «invece non sei così piccola, magari se inizi a scrivergli potresti fargli cambiare idea» fece ridere anche i genitori nei posti davanti che avevano già afferrato fosse un bravo ragazzo, e conoscevano da anni la cotta della loro figlia minore per l'amico d'infanzia della più grande, e difatti, urlò chiedendo il numero al ragazzo che la stava accontentando, 'finalmente', sotto occhio di rimprovero di Célina.
Arrivati davanti la piccola villetta della ragazza i genitori parcheggiarono la macchina in garage mostrando come prima cosa il giardino al ragazzo, dove Argo giocava, c'erano anche delle altalene «su quelle giocavamo io e Ana da piccole» sbloccando un paio di ricordi al ragazzo.
La madre mostrò l'intera casa a David, dal salotto alla cucina, tutti i bagni, la stanza degli ospiti dove lui avrebbe dormito, la cameretta della piccola, quella di Célina, in fine quando si fermarono a quella di Cél la ragazza si fermò dal 'tour' per entrare in camera sua e chiese alla madre se poteva andare così avrebbe parlato con David di alcune cose che avrebbero dovuto fare, la madre accettò subito scusandosi per avergli fatto perdere tempo «state soli state soli, scappo» chiuse velocemente la porta lasciando capire ai ragazzi cosa stesse pensando, David rise subito «non farci caso» il ragazzo si sedette sul letto col piumoncino rosa della ragazza e si fermò a guardare la sua cameretta che non aveva mai visto prima, urlava di Célina secondo lui, stava scoprendo un mondo nuovo sulla ragazza, un mondo che lui non conosceva, i muri erano rosso scuro, un bordeaux, con sopra tutti i poster raffiguranti Célina con i guantoni in mano, anche molti dei guantoni rossi erano appesi al muro, vicino ad alcune foto appese nel più preciso dei modi, alcune con un ragazzo e una ragazza di cui non conosceva l'identità, altre con Anastasiia e altre ancora con Nick, una faccia finalmente familiare che conosceva benissimo.
Sulla scrivania c'erano ancora tutte le cose che Célina aveva lasciato, il suo computer, i libri di medicina, notò anche un peluche con su scritto 'ti amo' sul letto «e quello chi te lo ha dato?» «un mio amico, volevo parlarti proprio di lui, questa sera lo conoscerai si chiama Peter» «come si chiama?» sputò la frase sbalordito come se avesse sentito un nome impronunciabile, eppure Célina era convinta che fosse semplice da apprendere, cosa c'era che non andava in ciò che aveva detto? «Peter, cosa c'è che non va?» «nulla.. nulla, solo.. esperienze.» Sembrava scosso e Célina pensava avesse avuto delle brutte esperienze con qualche ragazzo con questo nome, o magari un suo parente si chiamava così, magari proprio il padre di David.
Continuarono a parlare e la ragazza che era ormai stanca e distrutta gli fece una proposta parecchio allettante per il ragazzo; «sono distrutta vorrei dormire, ti va di farci una doccia insieme prima?» «insieme?» «esatto» disse mentre già era pronta a prendere i vestiti, voleva dormire al buio col freddo del clima tedesco, e avrebbe invitato senza dubbio il ragazzo a dormire con lei, sperando che nessuna biondina bassa avrebbe disturbato, ma era convinta che fosse troppo presa dallo scrivere a Nikolai.
«Bene sì, andiamo, prendo i vestiti» fece per aprire la valigia, «prendili dopo tanto ho il bagno in camera, vieni direttamente» e mentre si girava in intimo in direzione della porta del bagno si girò con un sorriso malizioso per guardare David «ah e, ho la vasca.» Così entrò ridacchiando seguita dal ragazzo che ormai si trovava già in estasi con la mente da un'altra parte.

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