﹏𓊝﹏ 美丽的

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La festa di capodanno era trascorsa al meglio, David era contento di rivedere Célina e da parte della ragazza era certamente ricambiato, Teo lasciava il cellulare spento, così da non ricevere chiamate da Micol ed evitare un problema in più che si ...

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La festa di capodanno era trascorsa al meglio, David era contento di rivedere Célina e da parte della ragazza era certamente ricambiato, Teo lasciava il cellulare spento, così da non ricevere chiamate da Micol ed evitare un problema in più che si sarebbe aggiunto alla sua ansia.
Sapeva che quando lo avrebbe aperto si sarebbe ritrovato una montagna di insulti e minacce dalla sua fidanzata che si adirava quando Teo faceva 'quel che voleva'. Ma l'avrebbe affrontata, lo avrebbe fatto dal vivo il giorno dopo.
E così, il due gennaio del nuovo anno Teo decise di andare a casa della fidanzata per mettere un punto alla prigionia, lo fece verso l'ora di pranzo, non aveva neppure fame e gli altri cinque amici compresa la ragazza erano preoccupati per la sua salute, mentale e non.
Michael lo aveva implorato più volte di mangiare prima di andare ma aveva bisogno di liberarsi da un 'male' il prima possibile;
così arrivò davanti casa di Micol, l'aria era gelida e non capiva bene se stesse tremando per il freddo o per l'agitazione, tintinnava a suonare il campanello ma contò dentro di sè fino a tre per poi schiacciare quel bottone, aprì la madre di Micol con un sorriso smagliante, era contenta di vedere Teo e pensava fosse venuto per gli auguri di capodanno e passare un momento insieme alla sua ragazza, ma così non era.
«Salgo da Micol» dopo aver salutato la madre la liquidò così, non voleva che scendesse lei, doveva andare lui. Doveva farlo prima che se ne potesse pentire.
E appena aprì la porta di camera sua, vedendola sul letto sorridere con quegli occhi azzurri felici, per un momento gli fece cambiare idea.
Era così bella mentre sorrideva, gli ricordava la prima volta che si sono visti a scuola, lei era così dolce con lui, prima che la loro relazione prendesse una brutta piega, Micol si girò subito verso di lui, era contenta di vederlo, 'stranamente non era arrabbiata per i messaggi?'
ma forse come un po' dentro di sé immaginava anche Teo, Micol aveva già capito per cosa fosse andato il ragazzo, e quella mossa era eccellente per farlo ricredere sul posto.
Micol saltò addosso il ragazzo letteralmente, abbracciandolo legando le braccia al suo collo, Teo era rigido ma fingeva di accennare un sorriso.
'Devo, devo, devo.. devo devo devo devo devo devo'
devo devo devo devo
devo
devo.
Doveva farlo, non poteva arrendersi, Micol era la ragazza che aveva sempre amato ma non poteva stare più con una persona ossessionata da lui, non era più amore quello da parte di Micol, ma ossessione.
E Teo l'aveva tradita, si sentiva sporco dentro non poteva rimanere con lei dopo aver marchiato la loro relazione.
Così prese fiato distogliendosi dall'abbraccio, mentre evitava di guardarla troppo negli occhi, era bella, era calma, se ne sarebbe pentito. Così parlò di getto, disse che la relazione non poteva continuare, che non riusciva, che si sentiva in gabbia. Cercò di essere il più calmo possibile, così da non agitare nessuno dei due, ma Micol stava già iniziando a piangere, era pronto a questo, se lo sarebbe aspettato quindi resistette anche in quel caso, aveva il mogone in gola e parlava a fatica abbassando sempre più la voce ma continuò, anche vedendola piangere «Mi dispiace Micol ti auguro il meglio» gli dispiaceva, tutti i momenti felici dei loro tre anni passavano tutti uno a uno nella sua testa, ma per ricredersi, fece passare anche quelli in cui 'per amore' Micol lo chiamava fallito, lo spingeva, lo minacciava di morte, controllava il suo cellulare, una volta gli evitò anche di vedere sua cugina. E Teo negli anni giustificò sempre tutto a parenti e amici con:
"è per amore, ha paura di perdermi"
ma quello, non è amore.
Le diede un veloce e 'ultimo' abbraccio, chiedendole scusa, in quelle scuse ospitava tutto, perfino il tradimento impuro che fece con la coinquilina, ma erano anche per lui, per non aver mai dato valore a se stesso prima di adesso.
Corse giù dalle scale per andare via il prima possibile da quella casa, salutò di fretta i genitori della ragazza, augurandogli di stare sempre bene.
Era l'ora di tornare a casa, doveva parlare con una persona.

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Lucifero: Che importa se il campo è perduto?non tutto è perduto; la volontà indomabile, il disegno della vendetta, l'odio immortale e il coraggio di non sottomettersi, mai,di non cedere

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Lucifero: Che importa se il campo è perduto?
non tutto è perduto;
la volontà indomabile,
il disegno della vendetta,
l'odio immortale e il coraggio di non sottomettersi,
mai,
di non cedere.
Che altro significa non essere sconfitti?

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