Questo bambino è suo.Le parole della donna davanti a me continuano a ripetersi incessantemente nella mia mente, mentre lei continua a stare in piedi di fronte a me, a fissarmi con aria minacciosa.
Un istante dopo avverto distintamente la mia borsa, quella da cui cercavo di pescare le chiavi per aprire la porta del locale, cadere a terra, producendo un tonfo.Questo bambino è suo.
Mi guardo intorno in cerca di risposte, mentre, nella mia mente, ripercorro i momenti di un passato lontano, che questa donna davanti a me sembra volermi improvvisamente rubare.
Brenda e Malcom sono nati dopo anni di cure e tentativi, oltre che dopo tanti soldi spesi in tentativi di fecondazione.
Sono arrivati attraverso un concepimento naturale, in un periodo in cui, probabilmente, sia io che Bernie, avevamo quasi smesso di sperare di poter diventare genitori.Sono stati una vera e propria sorpresa, una di quelle belle e inaspettate che i riempiono il cuore di tanta meraviglia e un pizzico di terrore.
Il periodo della gravidanza ci ha uniti più che mai, sebbene io non confessassi mai ad alta voce la paura che avevo, né le perplessità legate al fatto che, nonostante il mio corpo stesse cambiando e si stesse arrotondando per creare la vita dei miei figli, io non provassi verso questa metamorfosi sensazioni positive o affettuose.
Ero anzi scocciata dalla cosa: ho sempre lottato con il mio corpo, non l'ho mai amato davvero.Da ragazzina ero più alta dei miei compagni, svettavo sul mio metro e settanta già a dodici anni, divenendo motivo di scherno da parte delle altre ragazzine della scuola.
Avevo poi un seno florido e già sviluppato, che faceva urlare di invidia persino le mie migliori amiche.
Ero però esile di corporatura, e ricordo ancora che, ormai alle scuole superiori, i miei compagni scelsero per me il soprannome di stambecco, ad indicare tutte le caratteristiche fisiche che più odiavo nel mio corpo.Non avevo idea di come valorizzarmi, né ricevevo aiuto da parte di mia madre o delle mie sorelle più grandi. In realtà neanche lo chiedevo, poiché, non sentendomi in armonia col mio corpo, tendevo principalmente a nasconderlo e a nascondermi.
Solo insieme a Bernie ho imparato a piacermi di più.
Lui adorava le mie gambe lunghe e sottili e il mio seno generoso e la cosa mi faceva sentire importante e amata.
Con la gravidanza, quindi, è stata dura dover accettare nuovi cambiamenti di un corpo in cui, in realtà, già vivevo male.
Ma Bernie sembrava adorarlo e allora io provavo a fare lo stesso.Questo bambino è suo.
Le parole della ragazza davanti a me tornano a dominare i miei pensieri.
La guardo negli occhi e realizzo ancora che forse non ha nemmeno i trenta anni che le ho attribuito a prima vista, quando si è materializzata davanti a me.
La mia mente prova a fare un calcolo molto veloce... potrà avere ventisei, ventotto anni...Bernie ne ha quarantaquattro.
Questo significa che avrebbe scelto una ragazza più giovane.Di nuovo, la mia mente torna indietro nel tempo, stavolta al periodo in cui i bambini avevano circa due anni e mezzo.
Erano in piena fase di negazione e stavo tentando il loro spannolinamento.
Non lavoravo, trascorrevo intere giornate con loro ricevendo solo sporadicamente l'aiuto di qualche amica.
Era un periodo davvero difficile e impegnativo, che aveva senza dubbio minato la vita di coppia con Bernie.
Lui aveva segretamente realizzato da un po' che non era tagliato per fare il padre, delegando tutto quello che riguardava i nostri figli alla mia responsabilità.Io facevo tutto, dal momento in cui, la mattina, si svegliavano, fino a quando finalmente, la sera, prendevano sonno, lasciandomi un po' di tregua.
Ma a quel punto ero distrutta, fisicamente e mentalmente.
Avevo sviluppato verso i miei figli un amore smisurato, ma avevo anche messo completamente da parte me stessa.
Avevo messo su dei chili, dovuti alla solitudine e al fatto che sfogavo le mie frustrazioni sul cibo, e questi si erano accumulati tutti sul mio punto vita, deformando ancora di più l'immagine che già odiavo molto.
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Fractured - quello che non vedi
RomanceQual è l'impatto che una notizia inaspettata ha su un'intera vita costruita sulle certezze e la stabilità? E quanto è faticoso doversi ricostruire dei punti fermi dopo aver realizzato che quelli che avevamo sono persi per sempre? Con queste domande...