23 - NON SONO PRONTA PER QUESTO

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La lezione successiva di teatro mi trova impaziente e confusa.
E i giorni precedenti ad esso non sono stati migliori.

Non ho quasi per niente sentito Bernie, se non per le solite, veloci comunicazioni di servizio relative ai bambini.
Eppure ho provato, in un paio di occasioni, a creare l'opportunità per stare insieme a lui, cosa che si è rivelata inutile.

C'era Amy a casa, una volta in cui lui è passato a prenderli, e, nonostante questo ci avesse dato modo di poter stare da soli, Bernie si è mostrato schivo e sfuggente, non mi ha mai neanche guardato negli occhi.

Come ho interpretato questo suo atteggiamento? Bernie deve essere confuso, e non poco.
Dice di amarmi, di voler stare con me... ma di non poter lasciare Clarissa, al momento.
Cosa che mi fa sentire usata, lo ammetto.
Non solo: è come se fossi diventata io la seconda scelta, l'amante... e questo di sicuro non fa bene al mio amor proprio.
Né rappresenta un punto a favore del faticoso cammino che ho da fare per staccarmi da lui emotivamente, oltre che fisicamente.

Eppure, più penso a Bernie, più lo incontro, più mi tratta male... più realizzo che io a questa storia non voglio rinunciare.
Lo amo? Forse no, ma non riesco a lasciar andar via l'idea dell'obiettivo comune di famiglia che abbiamo avuto un tempo, e che servirebbe ai miei figli per avere una certa stabilità emotiva.
D'altra parte, cosa ne sarà della mia stabilità mentale, se mi dimostrassi troppo accondiscendente ad assecondare ancora una volta tutti gli umori di un uomo indeciso che non sa cosa vuole?

Ma Bernie non ha rappresentato il mio unico pensiero, in questi giorni.
Anche la situazione irrisolta con Christian mi ha dato del filo da torcere, tanto che adesso, che ho appena lasciato Malcom e sono andata a sedermi nella platea del teatro, ho scelto un posto diverso dal solito, in qualche fila più avanti, in modo tale da poter provare a parlare con Christian più rapidamente una volta che la lezione sarà terminata.

Non faccio che continuare a fissarlo con aria incantata durante tutta la lezione, sentendomi una totale imbranata che ha subito lo stesso incantesimo delle altre donne presenti in sala.
E tutte loro non fanno che commentare il suo corpo, la sua voce, il suo abbigliamento... continuamente, durante l'intera lezione.

Il carisma, la simpatia e la dolcezza di Christian sono davvero contagiose e disarmanti, tanto che, senza riuscire a resistere oltre, mi fiondo dietro le quinte nel bel mezzo della lezione, non appena lui comunica ai bambini di voler fare una piccolissima pausa per utilizzare il bagno.

Lo trovo che cammina in un corridoio stretto e anche abbastanza buio, quindi accelero il passo piazzandomi davanti alla sua figura.
«Dobbiamo parlare,» dico immediatamente braccandolo col corpo non appena riesco a superarlo.

Ho un po' di fiatone perché non sono mai stata dietro le quinte del teatro e mi sono mossa velocemente per paura di non riuscire ad incontrare Christian. E ho anche paura di quella che potrebbe essere la sua reazione a questo mio gesto avventato.

Lui quasi salta per la sorpresa, vedendomi.
Si ferma e mi fissa con aria meravigliata, ma i tratti del suo viso si addolciscono un istante dopo.
È parecchio più alto di me e la sua figura quasi mi sovrasta, mentre mi ritrovo a sentirmi un'ingenua adolescente che ammira il profilo del suo collo chinato verso di me.
Poi l'espressione di Christian si indurisce, ma intuisco che sta provando a mascherare i suoi reali sentimenti.

«A me sembra che non abbiamo nulla da dirci,» chiarisce cercando di usare un tono sprezzante, senza riuscirci. O sono io che voglio leggere una punta di tenerezza nel suo tono di voce?

Muovo un passo in avanti, poiché Christian stava cercando di divincolarsi e andare via.
«Io credo di sì, invece,» insisto.
Oddio, sento che non durerà.
Parlo della mia determinazione.
Non se Christian continuerà a fissarmi come sta facendo adesso, che continua a fingersi scocciato.

Fractured - quello che non vediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora