Il weekend, stavolta, arriva in modo inaspettatamente veloce.
Bernie non ha mai telefonato durante la settimana, né per comunicazioni di servizio, né per parlare con i gemelli.
Non accadeva neanche prima, quando eravamo ancora una famiglia.Accadeva però, come ho già detto, che Bernie si lamentasse che non gli facessimo mai una chiamata, cosa in cui, però, ci liquidava in tutta fretta, quando capitava che ci provassimo.
I bambini non facevano caso alla cosa, impegnati come erano a fare anche altro durante le chiamate, ma io sì. Lo notavo eccome, ed ho anche iniziato a pensare che Bernie lo facesse di proposito, come per testare la mia pazienza.
Tutti questi dettagli li vedo in maniera definitivamente chiara e nitida solo adesso, e devo dire che mi fanno male.Prima, infatti, se anche Bernie non aveva tempo per noi, sapevo che comunque avrebbe rivisto i bambini il giorno successivo, se fosse tornato presto.
Adesso mi ha sorpreso e ferito il fatto che, non abitando più in casa con noi, non si sia nemmeno preoccupato di farci una telefonata di tanto in tanto.
Non glielo farei notare, comunque, poiché lui semplicemente sminuirebbe la cosa, dicendo che è mio il compito di chiamare lui quando i gemelli non sono distratti dai loro mille giochi e possono parlare al telefono. Sarebbe fiato sprecato...Perché ormai è così che era diventata la nostra quotidianità, un insieme di dibattiti sterili in cui ci accusavamo a vicenda di qualcosa, senza mai avere, da nessuna delle due parti, la reale volontà di risolvere la discussione, chiarendo le cose. E questo atteggiamento, che all'inizio mi feriva, col tempo mi ha fatto riscoprire totalmente indifferente, disarmata e inerme davanti alla realtà dei fatti: mio marito era cambiato e la metamorfosi era irreversibile.
La mia organizzazione, in questi giorni, comunque, è migliorata: ho dovuto solo un po' cambiare i miei orari e i miei ritmi, poiché ero già da prima l'unica ad occuparsi dei bambini e della casa.
Ora non mi resta che superare lo shock emotivo dovuto al fatto che prima o poi i miei figli sapranno di avere un fratellino o una sorellina, ma che non sarò io a partorirlo.
Questa cosa sarà più difficile da mandar giù e digerire.
Più del fatto che in effetti Bernie non mi ha ancora lasciata.Proprio così: dopo la nostra discussione, in cui gli ho intimato di passare la notte fuori casa, lui non è più tornato sull'argomento.
Credo ne abbia approfittato per far durare quell'unica sera che gli avevo chiesto la normalità, il pretesto per andare via di casa per sempre.Ma sono molto ingenua a sperare che potrebbe ancora tornare?
Forse sì, ma fa male rendersene conto...Quando Bernie arriva sotto casa, io e i gemelli usciamo in strada: ho il cuore che batte forte nel petto e sento che sto sudando, ansiosa di scoprire cosa leggerò negli occhi di Bernie non appena lo vedrò. E quali saranno le emozioni che proverò io vedendolo.
I bambini escono di casa prima di me, che intanto recupero l'enorme borsa che ho preparato per loro, per il weekend, piena di vestiti e giocattoli. L'ho fatto piangendo, mentre Brenda e Malcom erano impegnati a guardare un cartone in tv.
Mi avrebbero presa per pazza, se mi avessero visto piangere, e non voglio lasciare loro un simile ricordo...Non mi sono mai separata da loro, mai.
Non è mai capitato che dormissero fuori casa, senza di me. Sto male al solo pensiero di immaginarli di notte, impauriti, in una casa che non conoscono, alla ricerca di qualcuno che li consoli e li abbracci.Appena vedono Bernie, i bambini gli saltano letteralmente addosso. In questi giorni, ad un certo punto, per evitare che mi domandassero infinite volte dove fosse il padre, ho detto loro che lui era di nuovo in viaggio, fuori città.
Vedere la scena dell'abbraccio fra i miei figli e loro padre mi provoca una piccola fitta nel cuore: chissà come andrà il loro weekend, se sentiranno la mia mancanza, se domanderanno di me come hanno fatto col padre per l'intera settimana.
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Fractured - quello che non vedi
RomanceQual è l'impatto che una notizia inaspettata ha su un'intera vita costruita sulle certezze e la stabilità? E quanto è faticoso doversi ricostruire dei punti fermi dopo aver realizzato che quelli che avevamo sono persi per sempre? Con queste domande...