3. Quando un cuore si ferma"

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Patrick rientra a casa e la prima a correre da lui è Ari con la sua solita maledetta supponenza."Patrick stavamo impazzendo! Ti prego dimmi che non hai davvero consegnato tua sorella alla polizia."

"Ari smettila! Qualsiasi decisione io l'accetterò. Non mi perdonerò mai e poi mai per averti messo in questa situazione." Interviene Mencia.

"Smettila con questo pentimento fasullo, ancora una volta tu Benjamin e Ariadna siete cascati in piedi. Non finirai in prigione maledetta egoista che non sei altro." Tuona il ragazzo nonostante cerchi di tenere a bada la rabbia.

"Non ci credo! Avevi ragione tu, Ivan ti ama al punto di aver perdonato Mencia io non avrei mai pensato che fosse possibile." Lo incalza Ari.

"Tu non glielo hai detto? Ivan non sa la verità non è vero?" Si fa scappare la più piccola.

"Ho fatto di meglio, ho lasciato che credesse alla versione della
Polizia che mi vedeva colpevole.
Il tuo culo o meglio il vostro culo è salvo, ho scelto la famiglia che tanto vi ostinate a difendere anche se non esiste più ammesso che sia mai esistita."

"Gli devi assolutamente parlare e rimettere tutto al proprio posto andremo da lui e gli spiegherò tutto." Interviene Mencia.

"Tu non farai proprio nulla. Più Ivan sta lontano da questa maledetta famiglia e meglio sarà per lui." Sbotta Patrick afferrando le chiavi della sua auto.

"Dove stai andando ora non è prudente che tu ti metta alla guida." Sussurra Ari.

"Non ci resto un secondo di più in questa maledetta casa." Tuona Patrick andando verso la sua auto e dopo aver messo in moto decide di andare a procurarsi la sola cosa che in questo momento crede poterlo aiutare alcool e droga.
*
"Dannazione Mencia siamo ancora in tempo." Sussurra Ari mentre si trovano nell'albergo più lussuoso della città nella speranza che Ivan alloggi lì e non abbia raggiunto la famiglia da cui dovrebbe stare per lo scambio culturale. È nonostante Ari continui a dirle di non farlo cosa che ha ripetuto a Mencia per tutto il viaggio, le due chiedono il nome del brasiliano e come un gioco del destino Ivan è proprio lì vicino.

"Oh guarda un po' chi abbiamo qui, artiglieria pesante le sorelline di Patrick, se siete qua per difenderlo sappiate che è solo tempo sprecato." Sussurra Ivan spocchioso.

"Siamo qui per evitare che commetta una sciocchezza, Patrick si è messo alla guida e temo sia andato a rifornirsi di droga e alcol perché purtroppo quando sta male cerca di stare ancora peggio. Non è stato Patrick ad investirti e giuro che ti racconterò tutta la verità ma ti prego aiutaci a trovarlo prima che commetta una cavolata terribile." Sussurra Mencia in preda al panico.

E se prima Ivan si ostinava ad assumere indifferenza ora è visibilmente scosso, in poche ore sono successe mille cose diverse ma la verità è che il suo cuore ha iniziato a battere forte quando Mencia gli ha detto che Patrick ora potrebbe essere da qualche parte a farsi del male. Così senza perdere tempo segue le due in macchina di Ari, può avercela con Patrick ma se c'è in gioco la sua vita di sicuro non starà fermo a guardarlo mentre si distrugge."Voglio tutta la verità Mencia o ti giuro che apro questa maledetta portiera e mi getto fuori."

E quando Mencia nonostante le preghiere di Ari inizia a raccontare tutta la verità Ivan ha solo una certezza se succederà davvero qualcosa a Patrick ne sarà responsabile anche lui perché niente potrà mai cancellare le cose orribili che gli ha detto o peggio il modo in cui lo ha umiliato con quei dannatissimi soldi e si odia terribilmente in questo momento, devono trovarlo immediatamente.
*
Patrick rientra a casa dirigendosi verso la piscina al coperto dove le sue sorelle hanno organizzato una marea di feste per distrarlo mentre erano consapevoli di stargli rovinando la vita. Patrick non è in se ma ha solo una certezza vuole assolutamente spegnere il dolore che sente dentro, ha perso Ivan e stavolta per sempre così inizia a prendere pasticche come fossero caramelle, per poi bere alcol. Non si è mai sentito così stordito in vita sua, cerca di alzarsi barcollando un po' ritrovandosi sul bordo della piscina mentre il suo equilibrio è sempre più precario e la testa gli gira da impazzire. Sente il suo telefono squillare e quando legge il nome di Ivan sul display un sorriso si fa strada sul suo volto, fa per rispondere ma le gambe non gli rispondono più e le palpebre gli si chiudono, mentre quel telefono è troppo lontano, si sente cadere in piscina e poi tutto diventa nero.
*
"E se perdessimo solo tempo, infondo perché dovrebbe voler tornare a casa se è così arrabbiato con noi." Sbotta Ari mentre sta guidando verso casa loro.

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