Victoria

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Ero in punizione per ben due settimane, il che significava niente feste e niente uscite con amici. I miei genitori erano infuriati quando ero tornata tardi a casa. Inutile dire che mi avevano fatto un discorso lungo due ore, ma almeno ne era valsa la pena.
La mattina seguente filai dritta a scuola e raccontai tutto ad Emily che disse: <<Stai attenta a Tom, magari ti sta solo illudendo come fa con tutte, fossi in te non ci spererei molto>> non so perché la ma sua frase mi fece sentire un pizzico di irritazione ma poi pensai "E se fosse vero?" "E se mi avesse usata?" <<Sembra sincero>> risposi, cercando di convivere più me stessa che lei <<"Sembra" ma non significa che lo é, cerco solo di farti aprire gli occhi>> <<Mi ha anche scritto ieri sera dopo quello che é successo>> <<Tom é un donnaiolo, non si innamorerà mai>> ribatté <<Vabbè, ora vado a lezione>> sorrisi e annuì. Appena entrai in classe presi posto vicino a Bill, mi rivolse uno sguardo divertito <<Lo sapevo! Tu e mio fratello, siete la coppia perfetta!>> <<Shhh!>> ridemmo insieme <<Sai, non pensavo che questo evento sarebbe mai accaduto, insomma... sai com'è Tom>> annuii <<Ma, non farti ingannare da chi vuole far vedere che sia, Tom è fragile e ha un cuore grande>> la sua espressione si addolcì, poi finì: <<Gli piaci davvero, Victoria, e non te lo dico perché voglio ingannarti ma lo vedo, anche quando vi odiavate, vi siete sempre piaciuti>> <<Forse la Coca-cola che ho rovesciato sulla sua maglietta é stato un segno del destino>> rise a scrollò le spalle.
Al termine della lezione mentre mi dirigevo verso il bagno una mano mi afferrò il braccio e mi trascinò con sé in una stanza. Mi tappò la bocca e disse: <<Rilassati, sono io>> la paura lasciò immediatamente il mio corpo e riconobbi la voce di Tom. <<Ma sei pazzo? Potevi venire da me senza trascinarmi in un'aula>> non rispose perché le sue labbra furono sulle mie in un secondo. La sua mano si posò sulla mia guancia e la sua lingua cercava la mia. Dopo qualche secondo ruppi il bacio, ma le sue labbra scesero lungo il mio collo, sorrisi e posai una mano sulla sua schiena <<Sai che abbiamo lezione tra due munti?>> <<Sai che non me ne frega un cazzo?>> rispose e ridacchiò. Gli presi il volto e lo baciai, le nostre bocche si muovevano con foga, come le sue dita che sbottonavano la mia camicetta, gli fermai la mano <<Non possiamo farlo qui>> sussurrai <<Perché no? L'aula é vuota>> mi morsi il labbro, non sapevo se dirgli la verità o no <<Ho troppa paura di essere scoperta>> mentii, Tom sembrò capirlo e disse: <<Ok, se non lo vuoi fare non sei obbligata, non farò mai nulla che non ti faccia sentire a tuo agio, specialmente con il tuo corpo>> "Basta, é l'uomo perfetto!" premetti le mie labbra sulle sue e poi annunciai che dovevamo andare a lezione. Alzò gli occhi al cielo e circondò le mie spalle con il suo braccio.
Quando le lezioni finirono uscii da scuola insieme a Bill e Tom, c'erano Gustav e Georg fuori, probabilmente ad aspettare i loro amici. Ci rivolsero un sorriso, a forma di saluto, che ricambiai <<Vic, noi andiamo a pranzo fuori oggi, vieni con noi?>> mi chiese il batterista e sospirai, risposi: <<Mi dispiace rifiutare, ma sono in punizione e non posso uscire>> tutti annuirono e Georg chiese: <<Per ieri?>> fece l'occhiolino a me e al chitarrista e risi <<Esatto>> <<Genitori severi?>> domandò sempre lo stesso ragazzo <<Lasciamo stare...>> sorrisi <<Quando la tua punizione finirà io e te dobbiamo per forza andare a fare shopping insieme eh>> fu Bill a dirlo è annuii <<Ovvio!>> <<Scusatemi ragazzi ma devo andare o i miei genitori mi decapitano direttamente>> ci salutammo e io mi avviai verso casa.
La sera, dopo aver cenato andai dritta in doccia. Mentre mi asciugavo i capelli il mio telefono vibrò, lo presi e vedi il nome di Tom sul display

Vieni da me?
Sto ancora in punizione!

I tuoi dormono??
No, sono in camera da pranzo

Cazzo però...
Aspetta.
Cosa aspetto?

Non ricevetti risposta, continuai ad asciugarmi i capelli ma poco dopo finalmente mi rispose

Affacciati dalla finestra

Oddio... Non ci credo! Mi sistemai l'accappatoio e mi diressi verso la finestra. Quando mi affacciai trovai Tom giù <<Scendi!>> disse <<Non posso!>> <<Allora salgo io>> fece per arrampicarsi ma dissi: <<Fermo! Scendo io, aspetta cinque minuti>> annuì. Scesi al piano di sotto e comunicai ai miei genitori che andavo a dormire. Quando risalii in camera mia presi dei cuscini, vari pupazzi e li sistemai sotto le coperte, poi mi vestii velocemente, legai i capelli in una coda e riaprii la finestra. <<Allora sei viva, pensavo che i tuoi genitori ti stessero sotterrando>> <<Idiota>> rise. <<Tom?>> <<Si?>> <<Ho paura dell'altezza>> <<Ma sei al secondo piano, non al quinto!>> <<Lo so, ma ho paura!>> <<Esci dalla finestra, siediti sul bordo e lanciati, ti prendo io>> mi istruì ma ero ancora titubante <<Non lo so... e se non mi prendi e muoio?>> rise nuovamente <<Ti prendo, fidati di me! Ho altri piani per ucciderti>> << Quanto sei divertente!>> <<Dai avanti>>. Presi un bel respiro e uscii dalla finestra, mi sedetti sul bordo della finestra e guardai giù, Tom mi rivolse un sorriso che mi rilassò leggermente <<Vado?>> <<Quando vuoi>>. Chiusi gli occhi e mi buttai, Tom mi prese e mi strinse a sé, mi mise giù e mi baciò <<Vedi? Sei ancora viva>> mormorò sulle mie labbra <<Grazie>> dissi. <<Vieni, voglio fare una passeggiata, almeno ho un po' di tempo solo con te>> sorrisi e incominciammo a camminare...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24 ⏰

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