IV

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Finalmente arriva la mia lezione preferita, non vedevo l'ora!
Il nuovo professore di Difesa contro le arti oscure è un tipo abbastanza stravagante, ma non voglio trarre giudizi affrettati. Noi Serpeverde ci dirigiamo coi Tassorosso nell'aula, e attendiamo il professore che si presenta con un leggero ritardo.
-Buongiorno ragazzi, scusate per il ritardo. Seguitemi-
Tutti un po' accigliati lo seguiamo, fino ad arrivare al suo studio. Nel frattempo sento delle occhiatacce pesanti da parte di Malfoy, ma figuriamoci, è Malfoy. Sono passati giorni da quanto si è dimesso da quel graffietto che si è procurato, e se non ci fossi stata io, starebbe messo anche peggio! E nemmeno un grazie!
Entriamo nello studio del professore, molto spoglio, ornato di poche cianfrusaglie sparse, e poi c'è un armadio al centro della stanza.
-Ragazzi, sapete dirmi cosa sono i Mollicci?-
Blaise, Nott e qualche ragazzino di Tassorosso alzano la mano.
Il professore indica proprio Blaise. -Tu, ragazzo, qual è il tuo nome?-
-Blaise Zabini, signore. Il Molliccio è una creatura Mutaforma che assume l'aspetto di ciò che ritiene possa più spaventare chi lo guarda-
-Eccellente, 10 punti a Serpeverde-
Blaise sorride fiero, io e Daphne invece ormai ci arrendiamo dinanzi alla sua mostruosa intelligenza.
Il professore continua la spiegazione, poi aggiunge che per annientare il Molliccio l'incantesimo deve essere accompagnato da delle risate, che lo indeboliscono. -Ora ripete insieme a me, RIDDIKULUS!-
-RIDDICULUS!-ripetiamo tutti.
-Questa lezione è ridicola- mormora Draco, facendo ridere quegli scimmioni di Crabbe e Goyle.
-Chi vuole provare per primo?- domanda il professore.
Tutti indietreggiamo e personalmente non vorrei assolutamente esporre la mia paura più grande, soprattutto davanti ai Serpeverde.
-Weasley? Giusto?- domanda il professore. Sono famosa!
-Si, professore- faccio un passetto avanti, lui mi osserva attentamente.
-Vuoi provare?-
No. -Si-
Respiro. Il professore apre l'armadio ed il Molliccio esce, e cambia subito forma diventando una figura umana molto pallida senza viso, che avanza e si siede a terra. La solitudine.
-RIDDIKULUS!- esclamo, e questa figura si trasforma nel Barone Sanguinario che balla il tip tap.
Tutti fortunatamente scoppiano a ridere e quindi l'effetto permane. Modestamente, essendo una Weasley, la simpatia è il mio forte.
-Complimenti! Ancora!-esclama il professore, facendo mettere gli altri in fila per provare, mentre io lo affianco.
-Complimenti, signorina Weasley- mi dice.
-Grazie professore-
Il professore si dirige ad aiutare gli altri e penso proprio che questa sia una delle mie lezioni preferite in assoluto.

I primi mesi passano tranquillamente, e le nuove materie scelte, Babbanologia, Cura delle creature magiche e Divinazione proseguono abbastanza bene. Abbastanza. Poiché per colpa di Malfoy ora Hagrid è nei guai e anche quella povera creatura di Fierobecco. Abbastanza, anche perché ci siamo resi conto che la professoressa di Divinazione, la Cooman, è una pazza: infatti, Ron mi ha raccontato che ha previsto la morte di Harry. Ottimo direi.
-A che pensi?- chiedo a Ginny.
Siamo nell'atrio del castello, io sto finendo un compito che ha assegnato Piton per la lezione di Difesa contro le arti oscure, dato che ha sostituito il professor Lupin, con mio dispiacere, per qualche giorno. È capitato anche il mese scorso e spero solo che non succeda di nuovo.
-Ho paura per Harry, Em- mi risponde mia sorella.
E lo sono anche io. La sera di Halloween siamo stati costretti tutti a dormire in Sala Grande dato che la Signora Grassa aveva avvistato Sirius Black che le aveva addirittura lacerato il quadro. Abbiamo tutti paura nel castello, non c'è un attimo di tregua, tra l'anno scorso e questo.
Mi scorre un brivido di freddo, nonostante la giornata soleggiata: siamo a metà novembre e le temperature qui ad Hogwarts sono sempre più basse del normale.
-Finché c'è Silente, non dobbiamo preoccuparci-
Lei annuisce. -Si, giusto-
-Non è intenzionata a passarti la tua cotta per Harry, giusto?- le chiedo, stuzzicandola. Adoro quanto si innervosisca appena le parlo del ragazzo. È palesemente cotta ma Harry pare non farci caso.
Lei diventa rossa come i suoi capelli. -Siamo amici!-
esclama.
-Non ho detto che non lo siate, ho semplicemente detto che ti piace ancora- continuo, facendole un sorriso di intesa.
-Per Godric, smettila- dice, chiudendo i suoi occhietti marroni e nascondendo il suo bel viso dietro le mani.
-Quanto sei permalosa sorellina-
-Oh e secondo te da chi ho preso- mi risponde lei, scoprendosi il viso, questa volta è lei a sfidarmi.
-Permalosa io?- chiedo stizzita, poi mi rilasso. -Si lo sono, e ora ti conviene andare da quella tua amica Corvonero prima che ti strozzi con le sue stesse mani. Un Weasley in più, uno in meno, non fa la differenza- le dico, mentre mia sorella, schiaffeggiandosi in fronte, ripone tutte le sue cose nella borsa.
-Povera Luna, mi starà aspettando!- impreca. Le ho infatti appena ricordato del suo appuntamento con la sua amica di Corvonero per una ricerca per Trasfigurazioni.
-Prego sorellina- le dico, rivolgendo poi lo sguardo sul mio compito che è pari a 0, devo muovermi. Ho rifiutato categoricamente l'aiuto di Blaise perché voglio dimostrargli che riesco a studiare anche senza di lui (al che lui mi ha detto che in realtà non vivo senza di lui, e forse non ha nemmeno torto), ma mi ritrovo a fare uno sforzo enorme perché i compiti assegnati da Piton sono sempre complessi.
Ginny mi fa la linguaccia prima di correre via dalla sua amica.
-Bene Emma, concentrata ora-, apro così il libro per affiancarlo ai miei appunti presi durante la lezione, così inizio a schematizzare un discorso.
-Non è troppo mal ridotto questo libro per studiarci su?- domanda qualcuno alle mie spalle. La sua voce la riconoscerei tra mille, perché è l'unica voce che mi fa venire l'istinto omicida nei confronti del suo proprietario.
-Divertente, Malfoy. Non hai nient'altro da fare?- gli chiedo, girandomi e guardandolo dal basso dato che è seduto sul muretto dietro di me.
-Ma se sei tu la mia vittima preferita, Weasley. Dopo Potter ovviamente- dice arrogantemente.
Sbuffo e mi rigiro sui miei compiti.
-Non ignorarmi- dice, e lo sento scendere e avvicinarsi. Prendo velocemente la bacchetta e mi alzo.
-Mi devi lasciare stare- gli dico. -Non ho aperto bocca su quanto successo a giugno, non ti creo in alcun modo fastidio... Devi solo lasciarmi stare-
-La tua sola esistenza mi crea fastidio, Weasley. Guardati, sei tutto ciò che non dovrebbe essere un Purosangue-
-Va al diavolo, Malfoy! Ma quando la smetterai di limitarti a guardare il cognome o la purezza del sangue per definire una persona! Sei troppo accecato dai tuoi insulsi ideali per capire che ognuno è speciale a modo suo!- esclamo.
Lui avanza scontroso. -A me non interessa un cazzo di quello che dici, devo continuare a rendere la tua vita, quella di Potter e dei suoi amici un inferno-
-Devi?- chiedo spingendolo per aumentare di nuovo la distanza tra di noi. -Ma cosa ti passa per quel minuscolo cervello che ti ritrovi! Non ci conosciamo nemmeno, Malfoy, ci limitiamo solo a soffermarci sui nostri cognomi e se non lo facessimo, forse potremmo anche essere amici-
Quasi quasi stavo per urlare, fortunatamente ho cercato di tenere un tono basso dato che non voglio attirare sguardi su di noi, soprattutto dopo quanto successo alla lezione di Cura delle Creature magiche.
-Io e te... amici?- mi domanda, sgranando gli occhi.
-Cosa? Non sai cosa significa? Crabbe, Goyle e Nott cosa sono?-
-Non sono miei amici-
-Ma come no, state sempre ins...-
-Non sono miei amici- ripete fermo.
Lo squadro, e rivedo il Malfoy di giugno.
-Volevo solo dirti- riprende, scuotendo il capo -Che ora siamo pari, io ti ho aiutata, tu mi hai aiutato. Nessun debito da scontare-
-Non c'era nessun debito da scontare, mi sono parata avanti a Fierobecco perché per quanto tu sia uno stronzo non meritavi di farti male-
-Cercherò di non trattarti più così tanto male- risponde -Così da limitare qualsiasi tipo di interazione-
-Mi hai detto 5 minuti fa che sono la tua vittima preferita dopo Harry e ora te ne esci così?-
-Ne sei dispiaciuta, Weasley?- domanda, mettendo su un ghigno che è però diverso dal solito.
Non rispondo, ma cerco di fissarlo negli occhi per farlo cedere. Ha gli occhi chiarissimi, di un azzurro così limpido che mi ricorda le belle giornate invernali. Perché si, Malfoy è come l'inverno, è freddo, gelido, turbolento e incompreso.
-La conversazione finisce qui- dice, e se ne va.
Non so cosa mi aspettassi, magari una scusa, una spiegazione, una semplice resa da parte sua in seguito al mio discorso. Non lo so ma so solo che ci ho sperato tanto, e non me ne capacito del perché.
-Al diavolo- sussurro, guardandolo scomparire dietro un angolo. -Non si merita nulla-
Raccolgo le mie cose e le metto nella borsa. Mi sa che ho davvero bisogno dell'aiuto di Blaise, e non solo in Pozioni.

Emma WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora