VIII

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Io ed Harry ci dirigiamo a scontare la punizione per la Umbridge poiché anche lui ne ha dette di belle alla rana. -Non la reggo tutto l'anno- gli dico.
-Ti capisco- risponde lui. -Lei stava al mio processo al Ministero, sai?- mi racconta. -Già lì avevo percepito che persona di merda fosse-
-Beh almeno siamo insieme, se a uno dei due viene l'istinto omicida, l'altro può fermarlo-
-Io non ti fermerò, Em- risponde, e scoppiamo a ridere.
Arriviamo al suo studio, bussiamo alla porta ed entriamo. È letteralmente tutto rosa e pieno di gattini e decisamente in netto contrasto con il carattere della rana.
-Ehm ehm, accomodatevi pure- dice, sorseggiando del the.
Io ed Harry ci sediamo e il mio occhio cade subito sulla pergamena e la piuma dinanzi a me.
-Cosa dobbiamo fare?- domando.
-Scrivete sul foglio "Non devo dire bugie"-
Io e Harry ci guardiamo accigliati. -Quante volte?-
-Fino a quando il messaggio penetri-
La sua voce mi stizza, la sua presenza mi fa bollire dentro una rabbia inspiegabile.
Comincio a scrivere così velocemente la frase per uscire il prima possibile da qui, ma un dolore lancinante alla mano sinistra mi blocca alla seconda parola. Trattengo un gridolino di sofferenza mentre con la coda dell'occhio vedo Harry fare lo stesso: non possiamo dargliela vinta. Guardo poi la mia mano e noto comparire le due parole che ho scritto, con il mio sangue. Sgrano immediatamente gli occhi, cercando di soffocare lo spavento. Termino riluttante la frase, obbligandomi a non fiatare, tutto ciò sotto lo sguardo viscido di quella donna.
-Perfetto- squittisce. -Ci vediamo domani Potter, alla stessa ora. Weasley, per lei può bastare così-
Sto per ribattere, ma Harry poggia una mano sulla mia spalla. -A domani, professoressa- dice, e con lo sguardo mi costringe a stare muta.
Usciamo dallo studio, entrambi con la mano sinistra sanguinante e dolorante.
-Chi diavolo inventa una piuma che scrive col sangue di chi la usa?- domando, incredula.
-Il tipo di persona con cui non averci a che fare. Em, ignorala, altrimenti ti metterà di nuovo in punizione-
-Non posso non difenderti-
-Fa che apprezzo il pensiero- dice sorridendo.
-Stupido- dico, spintonandolo.
-Bene, le nostre strade si separano qui, compagna di punizione- dice, arrivando alla via di mezzo tra la mia Sala Comune e la sua. -Ci vediamo domani-
-A domani Harry-
Così ci separiamo ed io mi dirigo ai sotterranei, mantenendomi la mano sinistra: la ferita è piuttosto profonda e fa davvero male.
-Weasley, è tardi per stare in giro-
Ci mancava solo Malfoy. Da quando è prefetto non fa che ribadirlo in qualsiasi circostanza, e ora è al suo turno di guardia fuori la Sala Comune.
-Ero a scontare la mia punizione- rispondo.
-Quando imparerai a chiudere la bocca?-
-Quando gente come te imparerà a dire cose sensate-
Scuote la testa. -Fammi vedere la mano-
-No-
Mi prende poi il polso scoprendo la mia ferita.
-Beh, te lo sei meritata-
Mi libero dalla sua presa, facendo una smorfia di dolore.
-Dragonis- dico, e il muro si apre rilevando la Sala Comune.
Blaise mi corre incontro. -Cos'è successo? Cos'hai alla mano?-
-La mia punizione- dico, mostrandogli la ferita.
Lui mi prende la mano con delicatezza. -Ora chiuderai il becco, testarda che non sei altro?-
-Forse-
-Rimanete qui- mormora Malfoy. -Ho qualcosa che potrebbe aiutarti con quella ferita-
-Non mi serve il tuo aiuto- rispondo.
Lui mi ignora. -Blaise, non farla salire in dormitorio-, e così sale nella sua stanza.
Blaise fa spallucce e mi fa sedere su un divanetto. -Quanto ti fa male?-
-Un po'-
-Dobbiamo dirlo a Piton-
-Neanche per sogno- rispondo. -Sai cosa farà? Mi guarderà dall'alto verso il basso e se ne andrà sprezzante-
-Em-
-Lascia perdere, non è nulla di che-
-Tieni Weasley, essenza di Pervinculo- dice Malfoy, appena sceso dal dormitorio maschile, porgendomi la boccetta.
-Non senti, Malfoy? Non ho bisogno del tuo aiuto-
Blaise prende la fialetta, poi si alza. -Perché?-
-Funziona- risponde il biondo.
-Oh, lo so che funziona, e quindi appunto, perché vuoi aiutarla?-
-Perché sono prefetto-
-Certo. Vattene Draco-
Malfoy mi rivolge un'ultima occhiata prima di ritornare al suo turno di sorveglianza.
-Okay... Cos'è successo?- domando a Blaise.
Lui leva il tappo dalla boccetta e mi prende la mano. -Funziona- dice, versandomi il contenuto.
Il dolore sparisce del tutto e la ferita comincia pian piano a rimarginarsi, lasciando spazio ad una cicatrice rosa. Sono sorpresa, e non per la velocità con cui si è rimarginata la ferita, ma per l'aiuto inaspettato di Malfoy.
-Blaise?-
-Non ne ho idea- risponde, cupo. -Lascialo perdere, Em-
-Ovvio, non serve specificarlo- ammicco, ma lui è soprappensiero. -Tutto okay?-
Insomma, è Malfoy, perché dovrei rivolgergli un qualsiasi tipo di attenzione?

Emma WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora