XIV

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-Emma, anche tu stai andando alla lezione di Lumacorno?- domanda alle mie spalle Harry.
Mi blocco sul posto. -Si- rispondo.
-Andiamo insieme?- domanda Ron, timido. Annuisco.
-Una fortuna che Lumacorno faccia accedere alla sua classe anche chi ha avuto un "Oltre ogni previsione", non trovi?- domanda Hermione.
-Beh, si- rispondo. -Spero solo che Piton quest'anno sia più sopportabile-
-Già... Hermione devo dirti una cosa...- dice Harry, prendendo Hermione sotto braccio e incamminandosi più velocemente, lasciando me e Ron dietro, soli.
-Mi distrugge vederti così-
-Ron...-
-Perché non sei venuta a salutarci in estate? Quando Remus è venuto e tu non c'eri hai fatto dispiacere tutti...-
-Vorresti farmi sentire in colpa?-
-No... No, per Merlino!-
-Cosa vuoi, Ron? Capisci che per me non è facile...-
-Non lo è solo per te!- esclama. -Insomma, Em, per 16 anni ho avuto una gemella e all'improvviso ho scoperto che non lo sei mai stata...-
-Grazie per il tatto- sbotto. -Sono io quella senza nessuno, non tu. Tu hai dei veri fratelli, dei veri genitori. Io di vero cos'ho? Nulla-
-Em, mi sono espresso male...-
-Lascia stare- dico, aumentando il passo fino a superare Harry e Hermione, che mi guardano riluttante. Entro in aula. Bene, ci sono Blaise, Malfoy, due ragazzi di Serpeverde di cui non so assolutamente il nome, Neville, quattro ragazzi di Corvonero e uno di Tassorosso. I GUFO hanno fatto una strage, perfino Daphne non è riuscita a passarli a quanto pare.

Da qui le settimane passano lentamente e lo studio non fa che renderle più pesanti. L'unico momento della giornata in cui sono in compagnia di qualcuno è prima di cena, quando mi dirigo nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Devo essere davvero disperata per confidarmi con un fantasma, ma è una buona ascoltatrice, ed è l'unica persona con cui mi sento libera di parlare, e, dato che nessuno le rivolge la parola, posso essere sicura che il mio segreto e i miei pensieri non vengano svelati.
Sto studiando in Biblioteca, al tavolo più isolato possibile. E no, Piton non si è affatto calmato, anzi, se con Pozioni non faceva altro che assegnarci pergamene su pergamene di ricerche, adesso è incontrollabile, tant'è che ho dovuto chiedere in prestito un libro in Biblioteca.
-Hai finito con il libro, Weasley?-
Se non fosse per il fatto che conosca la sua voce così bene, quasi non lo riconoscerei per il tono usato... Non si è mai posto così nei miei confronti, o almeno, prima di settembre non lo aveva mai fatto.
Mi giro per guardarlo. È diverso. -Ciao, Blaise-
-Hai finito?-
Scuoto la testa. -Possiamo usarlo insieme-
Lui si guarda intorno, poi si siede accanto a me, al che sussulto sul posto.
-Quando lo capirai che io e te non siamo amici?-
-Lo siamo stati per cinque anni, sai...-
-Sono stato un coglione per cinque anni, allora- sbotta. -Una Weasley... Cosa mi è saltato in testa!-
-Sembri Malfoy, smettila...- mormoro. Lui pare quasi offendersi. -Se è per quanto successo lo scorso anno, scusami, ho sbagliato, lo so... So che hai sempre cercato di proteggermi, in quel momento la rabbia ha preso il sopravvento... Come sempre-
-Non è questo, Weas...-
-Smettila di chiamarmi così- sussurro. Sento un nodo alla gola. Lo guardo negli occhi e non lo riconosco.
-Ho aperto gli occhi- dice, appoggiandosi allo schienale della sedia. -Ho sprecato già troppo del mio tempo con te, dammi questo libro- dice, ma io scatto più velocemente afferrandolo e stringendolo a me.
-Credevo tu fossi la mia persona, Blaise, che saremmo stati legati per sempre-
Lui storce la bocca.
-Non voglio credere che tu sia come loro, perché non lo sei, tu sei diverso-
-Zitta! Tu non sai niente!-
-Shhhhh- dice qualcuno dietro di noi.
-Tieni- dico, buttandogli il libro addosso e mettendo a posto le mie cose. Non ci voglio stare neanche un secondo in più vicino a lui. Non è Blaise, non è il mio migliore amico. Non so cosa gli sia successo, ma gli hanno fatto il lavaggio del cervello, e attualmente non reggo, il mio cuore non può sostenere ulteriore dolore. Me ne vado di corsa e, quando mi volto verso di lui, lo vedo ancora seduto, con il libro sulle gambe, che fissa dinanzi a sé.
Ho bisogno di aria, ho bisogno di... Non so cosa io stia avendo... Un... Un attacco di panico? Corro al sesto piano, nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
-Emma!- squittisce.
Non rispondo. Non ho voglia di parlare, di solito capisce quando ritornarsene nel suo gabinetto e lasciarmi in pace, ma oggi non lo fa, infatti si para avanti a me.
-C'è una cosa che devo dirti...-
-Mirtilla, non ho voglia di parlare- dico, asciugandomi le lacrime che scendono irrefrenabili.
Poi sento dei singhiozzi e mi blocco sul posto. C'è qualcuno.
Avanzo e, dietro i gabinetti, c'è Malfoy ricurvo sul davanzale della finestra, in preda ad un pianto isterico.
Mi avvicino con calma a lui ma il rumore dei miei passi sul pavimento bagnato lo fanno girare. Ha il viso distrutto dal pianto e dalle occhiaie.
-Malfoy...-
-Vattene- dice, voltandosi di nuovo verso la finestra asciugandosi le lacrime.
Daphne. Blaise. E ora Malfoy.
È da inizio anno che è distante, anche nelle lezioni. E non fa più il bullo come prima, nè con me, nè con quelli più piccoli. Ha risparmiato persino Roger Reyes.
Vado accanto a lui, cercando di guardarlo negli occhi, ma mi evita. Normalmente, mi avrebbe risposto solo come lui sa fare, dicendomi di farmi gli affari miei. Invece ora non fa altro che piangere a dirotto.
-Sta così da tanto tempo, ho provato a calmarlo...- mormora Mirtilla Malcontenta.
-Ci penso io, tranquilla- le dico, e lei se ne torna nel suo gabinetto.
-Malfoy, tutto okay?-
Lui si poggia una mano al petto, scuotendo la testa.
È davvero disperato e fuori di sé, e mi dispiace: al momento vedo un ragazzo di sedici anni in preda al panico e senza nessuno a dargli conforto.
Gli prendo la mano appoggiata al davanzale, al che lui sussulta al contatto e mi guarda confuso.
-Hai... Hai pianto anche tu, Weasley?- dice, guardandomi meglio in faccia.
Boccheggio, poi mi limito ad annuire. Lui inizia a calmarsi.
-Vieni spesso qui?-
Annuisco di nuovo.
-Allora io... forse è meglio se me ne vado-
-Puoi rimanere... O hai ancora paura della Camera dei Segreti?- ammicco, al che lui sorride.
Malfoy ha sorriso ad una mia battuta... Insomma, Malfoy ha sorriso ad una mia battuta. Pare accorgersi anche lui di quello che ha fatto, infatti si ricompone, ma la mia mano è ancora sulla sua. È come se in questo momento ci stesse dando forza l'un l'altro.
-Posso chiederti una cosa?- domando.
Lui annuisce. Mi fa un po' strano parlargli così civilmente, di solito di minacciamo di morte a vicenda. In questo momento, però, vedendolo così, non riesco ad odiarlo, e penso neanche lui riesca ad odiare me. Siamo solo due sedicenni in preda ai loro problemi che cercano un po' di conforto. Due anime solitarie.
-Perché Blaise... È cambiato?- chiedo, cercando di non piangere di nuovo, anche se i miei occhi iniziano a pizzicare.
-Non lo so- mormora. -E pure se lo sapessi, non sono io quello che dovrebbe dirtelo, ma lui-
Oh, da quando Malfoy è diventato un saggio?
-Capito-
-Posso chiederti io una cosa?-
-Si-
-Ti piace Blaise?-
Levo d'istinto la mano dalla sua. Cosa gli salta in testa? Piacermi Blaise... È... il mio migliore amico!
-Certo che no!-
-La mia è una supposizione più che lecita!-
-Perché?-
-Perché tutti lo pensano... In Sala Comune non si parlava di altro, sai?-
Arrossisco. All'esterno agli altri sembrava essere qualcosa in più?
-Che sia chiaro, a me non piace Blaise... In quel senso-
-Ti stai giustificando con me?-
-Non mi sto giustificando con te, ti sto solo rispondendo alla domanda... Che poi, a te perché interessa?-
-A me non interessa, Weasley. Ti ho vista star male e ho pensato che fosse colpa di Blaise-
Già, sto male per Blaise, ma il fardello che porto al momento è molto più grande. Nessuno deve saperlo, figuriamoci Malfoy.
-Siamo riusciti a non litigare per cinque minuti... Lo definirei un record- dico, per evitare di rispondere alla domanda.
-Già, meglio andare- mormora, dirigendosi verso l'uscita. Poi si volta. -Non è stato male... Non litigare, giusto?-
-Oh...- boccheggio. -Suppongo... Suppongo di si-
Lui annuisce e se ne va. Mi tocco la pancia, dove sento un brivido a me sconosciuto.
Mirtilla Malcontenta esce dal bagno.
-Carino il ragazzo!-
-Mirtilla! È Malfoy! È tutt'altro che carino!-

Emma WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora