Vivienne Randall, la mia madre biologica, era amica di Remus. Nata il 15 di gennaio del 1958, finì in Corvonero e si è sempre contraddistinta per essere una studentessa modello. Orfana di madre, suo padre morì poco prima che io nascessi. Conobbe Remus durante il suo quarto anno ad Hogwarts, quando lui era al secondo, e l'ha sempre trattato come se fosse suo fratello minore. Capì immediatamente dalle sue strane assenze e ferite che fosse un lupo mannaro e fu proprio lei a preparargli ogni mese la pozione anti-lupo. Nello stesso anno, incontrò anche mio padre, Edmund Blackwood, tre anni più grande di lei, che, appena mise occhio su mia madre, non riuscì a fare a meno di innamorarsi perdutamente e fece di tutto per conquistarla. Prese il massimo dei voti ai MAGO e aprì una piccola libreria a Diagon Alley, "Ghirigoro di Viv", dato che la sua passione era sempre stata la lettura ed era sempre stata affascinata dal mondo babbano. Di mio padre, Remus è riuscito a raccontarmi solo che fosse in Serpeverde e che, dopo Hogwarts, lavorasse al Ministero. Il motivo della loro morte, invece, era presente nella lettera: il Signore Oscuro voleva mio padre dalla sua parte e in seguito al suo rifiuto, li ha fatti uccidere entrambi. Mi rincuora il fatto che si fossero schierati dalla parte giusta della guerra, soprattutto mio padre, che doveva essere il più esposto dato l'appartenenza a Serpeverde.
Spesso mi dirigo a Diagon Alley, da sola, a guardare dall'esterno la biblioteca chiusa di mia madre. Non ci avevo mai fatto caso, eppure ci sono passata davanti così tante volte. Il solo osservare il luogo in cui mia madre ha lavorato mi rasserena e mi fa sentire la sua presenza. Non li ho mai conosciuti, ma mi sento molto fiera di essere loro figlia.•
-Sei sicura di non volerli salutare?- mi domanda Remus, che mi ha accompagnata a King's Cross, al che annuisco. Non ho intenzione di andare dai miei genitori o dai miei fratelli, non sono ancora pronta...Inoltre, non vedo neanche Fred e George da settimane... Non riesco, ecco tutto.
-Va bene- risponde Remus.
-Grazie di tutto- gli dico, abbracciandolo forte.
-Non ringraziarmi-
-E vedi di fare pace col tuo cervello- mormoro, distaccandomi.
Lui mi guarda confuso. -Cosa intendi?-
-Tonks-
Lui arrossisce. -Emma, non poss...-
-Possiamo stare insieme- concludo imitandolo. -Lei ti ama, non se ne frega che tu sia un lupo mannaro- mormoro.
-Vai che è tardi- dice.
-Pensaci, Remus. Sta per iniziare una guerra, dovresti stare con le persone che ami prima che sia troppo tardi-
-Dovresti farlo anche tu-
Sospiro pesantemente. -Ci vediamo, Rem-
Ci salutiamo e oltrepasso il muro per arrivare al binario 9 3/4. Salgo velocemente sul treno infilandomi in uno scompartimento vuoto, non ho intenzione di incontrare nessuno e tanto meno di parlare con qualcuno, tant'è che mi rilasso appena entrano dei ragazzi più piccoli che riempiono lo scompartimento, non lasciandomi sola con i miei pensieri.
Dopo qualche ora arriviamo ad Hogwarts, così mi dirigo fuori per aspettare le carrozze, che ho scoperto qualche mese fa essere trainate dai Thestral, che adesso posso vedere dato che ho... Ho visto Sirius morire. Cerco di non piangere mentre la carrozza trasporta me e dei ragazzi di Tassorosso al castello. Mi manca già Remus e ho paura di affrontare i miei fratelli e Blaise, a cui, beh, vorrei parlare. Mi sento così profondamente in colpa per essermela presa così tanto, insomma, è il mio migliore amico, non posso odiarlo per sempre.
In Sala Grande lo cerco con lo sguardo e lo noto seduto accanto a Daphne, Nott, Malfoy e co.
È strano, davvero strano. Blaise detesta Malfoy e i suoi scagnozzi, perché è seduto con loro?
Mi avvicino, torturandomi le mani per tutto il tragitto. In questo momento vorrei tanto essere rassicurata da Fred e George, ma non sono qui, e beh... Scaccio via i pensieri negativi. Blaise mi capirà, è l'unico ad averlo sempre fatto, e sono sicura che scusandomi tornerà tutto come prima.
-Blaise- mormoro, arrivando dietro di lui.
Non si gira.
Perché non si gira a salutarmi?
Il mio cuore comincia a battere velocemente.
-Weasley, noi qui non ti vogliamo- squittisce Pansy Parkinson.
Non può fare la stessa fine della Umbridge? La ignoro. -Blaise?-
-Non parliamo coi traditori del proprio sangue, vero, Blaise?- domanda la Parkinson. Ma cosa vuole quell'anatra.
-Bla...-
-Vattene, Weasley- sbotta lui, senza rivolgermi neanche uno sguardo, e non so se sia questo o il fatto che mi abbia chiamata Weasley come se non fossi nessuno per lui a spezzarmi di più il cuore, che è già rotto. Mi irrigidisco. Daphne neanche mi guarda.
-Hai sentito, Weasley? Qui nessuno ti vuole!- dice quell'oca della Parkinson, soddisfatta.
Non... Non capisco. Blaise... il mio migliore amico... la mia persona... Non, non è possibile. Non posso rimanere qui, l'aria sta diventando troppo pesante. Esco rapidamente dalla Sala Grande e mi dirigo nell'unico luogo in cui nessuno metterà piede, il bagno di Mirtilla Malcontenta.
Mi appoggio ai lavandini con tutto il peso del mio corpo, non riesco neanche a reggermi in piedi, il respiro si fa irregolare.
-Che succede?- squittisce Mirtilla Malcontenta, sbucando da un gabinetto.
Non riesco a risponderle, non mi escono le parole. Rimetto nel lavandino su cui sono poggiata.
-Eww- dice Mirtilla Malcontenta disgustata, ritornando da dove era venuta. Meglio. Non ho bisogno della compassione di uno stupido fantasma. Mi asciugo le labbra con il polsino della mia divisa.
La mia vita è una bugia. Non ho più nessuno. Sono definitivamente sola.•
-Grazie, professore- mormoro al professor Piton che mi ha accompagnata allo studio di Silente.
Lui annuisce e poi se ne va. Roteo gli occhi. Pensavo che, insegnando ora Difesa contro le arti oscure, si sarebbe addolcito, ma sottovalutavo l'apatia del professore.
Busso alla porta.
-Avanti, signorina Weasley- dice il preside.
-Può anche chiamarmi con il mio vero cognome, professore-
Silente alza lo sguardo su di me. -Lei sa- mormora.
Annuisco. -È questo il motivo per cui sono qui- dico, sedendomi di fronte a lui. -Chi li ha uccisi?- domando.
Silente si mette diritto con la schiena. -Purtroppo a questa domanda non ho una risposta, signorina Blackwood-
Un brivido mi percorre la schiena. Il mio vero cognome suona strano.
-Lei sa tutto, preside- insisto.
Lui sospira. -Lei sta soffrendo, signorina, e ricercare vendetta non la aiuterà-
-Non cerco vendetta, sarebbe un suicidio rivelare la mia identità attualmente, il Signore Oscuro potrebbe tornare e concludere il suo lavoro. Quello che cerco è... la verità-
Lui annuisce e mi racconta tutto. Conferma il racconto di Remus su mia madre e approfondisce la figura di mio padre. Lui era nato il 18 di aprile del 1955 ed era stato cresciuto solo da sua madre dato che il padre li aveva abbandonati quando lui era poco più di un neonato. Era portiere nella squadra di Serpeverde e il suo talento ha aiutato la squadra a vincere molte Coppe.
-Buffo...- sussurra poi il preside.
-Cosa?- domando, turbata.
-Se non ricordo male, suo padre e Lucius Malfoy erano migliori amici-
Sgrano gli occhi. -Impossibile- sbotto. Mio padre e quell'essere migliori amici?
-È tutto vero, signorina Blackwood, suo padre però è riuscito a scegliere la via del bene, non si dimentichi-
Annuisco. Giusto, per quando potesse trovare qualcosa di interessante in Lucius Malfoy, ha poi fatto le scelte giuste alla fine, e ciò mi rincuora, significa che lottato per i suoi ideali e non si è fatto influenzare da quelli degli altri.
-Signorina, le prometto che farò il possibile per scoprire chi ha causato la loro morte- mi dice poi, poggiando le sue mani sulle mie.
-Professore, cos'ha alla mano?- domando, vedendo la mano del preside nera.
-La vecchiaia, signorina Blackwood. Non si preoccupi...- dice alzandosi. -Ora può andare, i compiti non si fanno da soli- ammicca, al che sorrido.
-Grazie professore-
-Non è sola, signorina Blackwood... Sono stato io ad affidarla ai Weasley e so di aver fatto la scelta migliore... Ricordi che famiglia non è solo caratterizzata da un legame di sangue- dice, prima di congedarmi.Cosa sarà successo a Blaise? Perché assume questo atteggiamento nei confronti di Emma, secondo voi?
Leggendo lo scoprirete!
Intanto, se vi è piaciuto il capitolo, fatemelo sapere attraverso un commento e una stellina!
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Emma Weasley
FantasyEd eccomi qui, io, Emma Weasley, sullo sgabello nella Sala Grande con tutti gli occhi puntati addosso dopo l'esclamazione del Cappello Parlante -Serpeverde!-. Era proprio quello che non volevo causare, avere attenzioni su di me, ma in cuor mio so di...