XXIV

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-Ringrazia Merlino che non ti abbia fatto di peggio! Ginny, puoi mai essere così impulsiva?- le domando in camera nostra, alla Tana.
-Dovevo provare Em. Dovevo vedere se quella spada custodita nell'ufficio di Piton fosse effettivamente la spada di Godric Grifondoro-
-Si, perché un fedele seguace di Voldemort espone in bella vista un'arma del genere così potente-
-Ci ho provato-
-La prossima volta dimmelo. Non sopporto l'idea che tu faccia qualcosa di pericoloso senza di me-
-Per caso qualcuno ha detto pericoloso?- domanda George, affacciandosi alla porta.
-I tempi per gli scherzi sono finiti da tempo- borbotta Ginny.
George ci mostra il buco che c'è al posto dell'orecchio. -Lo so. Scendete, è arrivato Lupin-
Al sentire il suo nome, mi fiondo giù. Ho bisogno di parlargli.
Scendo velocemente le scale, ma mi blocco appena vedo mamma accarezzare la pancia di Tonks. Non pancia, ma PANCIONE.
-NON CI CREDO- urlo, fiondandomi tra le braccia di Remus. -Oh Remus, sono così contenta- dico, piangendo dalla felicità. Qualcosa di bello c'è davvero in questo periodo.
Tutti si congratulano con i quasi neo genitori, poi ceniamo e mentre papà e Remus discutono dei recenti aggiornamenti, io accarezzo il pancione di Tonks.
-So che non volete sapere il sesso- mormoro. -Ma secondo me sarà una femminuccia-
-Vuoi che sia femmina solo perché vuoi costringere Lupin a metterle il tuo nome- si intromette Fred.
Tonks ridacchia. -Remus vuole darle il nome di sua madre se sarà femmina- mormora. -Se sarà un maschio, lo chiamerò come mio padre, Edward. Spero solo che riuscirà a conoscerlo...-
Al Ministero stanno facendo pulizia di nati babbani e sangue marcio, quindi il padre di Tonks, Edward "Ted" Tonks, è in fuga da qualche mese.
-Ci riuscirà- dice Ginny, fiduciosa.
Remus termina la conversazione con papà, così gli chiedo se possiamo parlare in privato.
Con la scusa di fumare un sigaro, usciamo fuori. Sia chiaro, Remus, non io. Io non so neanche come si fuma un sigaro.
Il freddo di dicembre mi gela le ossa, e mi ritrovo in difficoltà a parlare dato che devo fare su con il naso numerose volte.
-Con i tuoi incubi, come va? Stai provando la Pozione Calmante che ti ho consigliato?-
-Non funziona, te l'avevo detto. I suoi occhi mi tormentano occhi notte-
-Hai messo una pietra sopra la tua vendetta?- mi domanda preoccupato, espirando il fumo.
-No- rispondo decisa.
-Hai la faccia da "ti devo dire qualcosa che sicuro non ti piacerà"-
-No, non ti piacerà affatto-
-Sputa il rospo-
-Mi sono innamorata-
Remus spalanca gli occhi. -Ma... Ma è fantastico, Em! Davvero! Perché non dovrebbe piacermi affatto? Lui per caso non ricambia? Ti ha spezzato il cuore?-
-Ricambia eccome... Per quanto riguarda il mio cuore, beh, ha scelto di innamorarsi di... Di qualcuno... Di qualcuno di inaspettato-
-Blaise?- chiede.
Arrossisco. -No! Per Merlino anche tu! No! Blaise rimarrà per sempre il mio migliore amico-
-E allora chi?-
-Malfoy-
Il suo sigaro cade a terra. -Stai scherzando?-
-No, è questa la parte grave. Sono un controsenso vivente. Voglio uccidere il padre per vendetta ma sono innamorata del figlio-
-Lo scherzo è bello quando dura poco, Emma- dice pestando il sigaro.
Lo guardo seria, cercando di sostenere lo sguardo.
-Non è uno scherzo- sussurra. -È pericoloso. Per Godric se è pericoloso... Lui... Lui sa?-
Annuisco.
-Vuoi suicidarti? A breve lo dirà a tu...-
-Non lo farà, fidati-
-Di Malfoy? Neanche morto. Ripongo un briciolo di speranza solo perché mi fido di te. Sta attenta, Emma, non si scherza con certa gente-
-So cosa faccio, Remus-
O almeno spero.
Rientriamo in casa, godendoci il tepore della mia casa riscaldata. Mi guardo intorno, soffermandomi su ogni membro della mia famiglia. Penso a Ron, e spero di rivederlo. Penso a Charlie, reclutando maghi in Romania. Penso a Bill, che tiene sottocchio la situazione al ministero. Li guardo e penso a quanto io sia grata a Silente per avermi permesso di crescere con loro e di ricevere un amore senza confini.

Gennaio vola in un batter d'occhio, e febbraio arriva più freddo che mai. Gli allestimenti di San Valentino, come quelli di Halloween e Natale sono stati completamente accantonati quest'anno, rendendo la scuola più cupa di quanto già non fosse diventata.
Per di più è da qualche giorno che sono state introdotte delle novità: usare i ragazzi del primo anno come cavie per esercitarsi con le maledizioni senza perdono, regole ancora più rigide circa il coprifuoco e torture crudeli per i Grifondoro.
Nessuno approva questi cambiamenti, ma in molti eseguono per non essere puniti.
Colui che prova pure piacere nel vedere i ragazzi contorcersi in seguito alla Maledizione Cruciatus è proprio Amycus Carrow, insegnante di Difesa contro le arti oscure, che adesso è praticamente Arti Oscure.
È viscido e perfido, è per questo che Draco mi ha avvisata di non attirare troppo la sua attenzione, anche se, in seguito a questi cambiamenti, mi risulterà difficile.
Nella pausa tra una lezione e l'altra, Draco mi indica di seguirlo. "Ho una piccola sorpresa" citava il bigliettino. Così a debita distanza gli sto dietro, arrivando al quinto piano. Lui mi fa il gesto con la mano di affiancarlo.
-Dragonis- mormora alla statua avanti a noi, che si sposta rivelando una porta che si apre. -Questo è il bagno dei prefetti-
Mi guardo intorno incantata dalla bellezza della piscina, piena di bolle di ogni colore, e dal candelabro che pende dal soffitto.
-Non sei più prefetto, come...-
-Sono pur sempre Draco Malfoy- dice.
-Hai notizie di mio fratello?- domando, al che lui scuote la testa. È una cosa positiva, significa che stanno nascondendo bene le loro tracce.
-Casa mia è un inferno, questi corridoi sono un inferno. Qui è l'unico posto di pace che mi è venuto in mente, e pensavo potesse servire anche a te-
-Hai pensato bene- mormoro, poggiando le braccia al suo collo.
-Questi occhi che hai- dice. -Io impazzisco-
Gli sorrido. -Vogliamo inaugurare anche questo bagno?- domando suadente.
Lui si sfila il maglioncino alla velocità della Nimbus 2001. -Non dovevi neanche chiederlo-
Gli sbottono bottone dopo bottone la camicia, aumentando il desiderio in entrambi. Gli accarezzo delicatamente il petto, poi gli addominali, leggermente scolpiti ma che toccherei per ore.
A questo punto mi sfila anche lui il maglioncino e, a differenza mia, ha una certa fretta di spogliarmi della mia camicia. Si fionda sui miei seni che inizia a baciare con foga, mentre mi libera anche del reggiseno. Dopo mi fa voltare, facendomi aderire alla sua schiena, mentre le sue mani sono impegnate a togliere gli ultimi indumenti che ho indosso; successivamente le sue dita cominciano a stuzzicarmi l' intimità bagnata, al che mi sfuggono numerosi sospiri di piacere.
-Oh- gemo, quando le infila dentro di me.
-Quanto mi volevi?- mi sussurra all'orecchio, mentre con l'altra mano mi stringe un seno.
Io mi limito a buttare il mio braccio all'indietro per stringergli i capelli.
-Quanto... Mi... Volevi...?- sussurra di nuovo, con voce più rauca mentre affonda le sue dita dentro di me ancora più velocemente e mi ritrovo a stringere la mia presa ancor di più.
I miei gemiti si fanno più costanti e rumorosi, e Draco si ritrova costretto ad ammutolirmi con un bacio per evitare che qualcuno possa sentirmi.
Ma questo segna il punto di non ritorno. Lui pare accorgersene perché si indirizza esclusivamente verso il mio clitoride.
-Draco- mormoro, mordendomi il labbro per non urlare.
-Vieni per me, amor mio-
E così avviene, come quando premi il pulsante di accensione della luce. Mi abbandono completamente al suo corpo, inaspettatamente libera e soddisfatta.
-Non abbiamo per nulla finito- sussurra sul mio collo, sfilandosi la cintura e facendo cadere i pantaloni a terra. Mi volto verso di lui, notando i boxer, che con delicatezza abbasso, che trattenevano il suo membro pronto ad esplodere, al che decido di alleviare la sua sofferenza massaggiandolo.
Lui sospira rumorosamente. -Ferma- dice poi, prendendomi per mano e invitandomi a seguirlo nell'enorme vasca ricoperta di bollicine.
-Sei una visione- mormora, guardandomi.
Il mio stomaco va subito in subbuglio.
Mette poi un sorriso sibillino che mi confonde. Mi prende per un braccio e mi tira verso di lui, immergendoci entrambi nella distesa di bollicine colorate. Colta dalla sorpresa, non riesco a divincolarmi ma solo a tapparmi il naso.
Quando emergiamo, lo sento ridere. Una risata pura e liberatoria, come se non lo facesse da tempo. Come se non lo avesse mai fatto.
-Ti diverti?- domando fingendomi contrariata.
Lui mi avvicina a sè. -Molto- dice baciandomi.
-Sono l'amore tuo?-
-Mi strapperei il cuore dal petto per te, forse non lo capisci-
Il mio cuore, dal canto suo, si sta sciogliendo.
Mi fiondo sulle sue labbra, stringendomi a lui, sentendo la sua erezione ancora lì.
Lo spingo verso il bordo dell'enorme vasca. -Siediti- sussurro, al che lui con un ghigno compiaciuto esegue. Mi siedo a cavalcioni su di lui, le bollicine che mi accarezzano la pelle.
Una volta dentro, mi aiuta nei movimenti, mentre le nostre mani si cercano ed esplorano i nostri corpi.
-Em...- soffoca.
-Aspettami- mormoro.
Basta qualche altro affondo, e veniamo entrambi, lasciando il bagno invaso solo dai nostri respiri pesanti.
-Sai...- dice, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Odio starti lontano così tanti giorni, ma se questo è il tuo saluto di bentornato, allora sono costretto ad andarmene più spesso-
-Se invece rimanessi con me, ti vizierei tutti i giorni-
Sorride amaro. -Mi dispiace non poterti dare una relazione normale-
Scuoto la testa. -Cos'è normale in questo periodo? Nulla. A me va bene così, fidati-

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Emma WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora