La scuola è davvero semi deserta. Nel tragitto per raggiungere la Sala Grande ho incontrato pochissime persone, tutte con l'umore a terra. È la prima volta in sette anni che noto questo malcontento generale. Hogwarts è sempre stata per tutti casa, un posto sicuro che ci ha visti crescere. Fino ad oggi. Da qualche mese a questa parte, tutto è cambiato.
La prima lezione è quella di Pozioni con Lumacorno, e, come lo scorso anno, siamo in pochi a seguire il suo corso, dato che l'aula è stata decimata dai passati G.U.F.O.
Mi accomodo all'ultimo banco, non ho molta voglia di seguire la lezione. Blaise è invece seduto al primo, accanto ad un ragazzo di Corvonero di cui ignoro il nome.
Il professore inizia la lezione, al che prendo una pergamena e la piuma per fingere di prendere gli appunti.
Ad un tratto la porta si apre. -Scusi per il ritardo-
Mi volto. È Draco. Il mio cuore comincia a battere velocemente. Ancor di più quando i nostri sguardi si incrociano. Accelera ulteriormente quando prende posto accanto a me.
Il professore riprende la spiegazione, e se non ero intenzionata ad ascoltarlo prima, adesso non se ne parla assolutamente.
Con la coda dell'occhio lo vedo strappare della pergamena e scriverci qualcosa sopra. Mi guarda e mi passa il bigliettino.Dopo la lezione, aspetta che tutti escano. Devo parlarti.
Gli faccio un cenno con la mano. Cosa vorrà dirmi? Cosa gli dirò io?
Comincio a torturarmi le ginocchia. Nel mentre, Lumacorno sembra una moviola, parla più lentamente del solito... O forse sono io impaziente che finisca l'ora?
Rivolgo lo sguardo alla lavagna.
"Pozioni rituali"
Sai Draco, quella merda di tuo padre ha ucciso i miei genitori?
No. Troppo frettolosa. E poi, dovrei dirgli la verità.
"Le pozioni rituali si dividono in: pozione rituale della Seconda Possibilità e pozione rituale del Controllo creature"
E se non gli interessasse nulla di quello che voglio dirgli? Forse ha realizzato che ciò che è successo tra di noi è assurdo. Forse ci siamo spinti troppo oltre. Forse potremmo essere amici. O amichevoli l'uno con l'altro. O nulla. Forse... Ahhhh Emma! Chiudi questo cervello.
-Scrivetemi un riassunto con i passaggi chiave da eseguire per riuscire a creare le pozioni rituali. La prossima lezione sarà concentrata sulla pratica. Mi raccomando, studiate... E state attenti- dice Lumacorno, poi frettolosamente raccoglie le sue cose e esce dall'aula. Tutti lo seguono. Io ripongo lentamente le mie cose nella mia borsa, aspettando che la stanza si svuoti.
Draco si alza per chiudere la porta. Mi alzo anche io.
-Dimmi- gli dico, cercando di contenere la tensione che sta pian piano prendendo possesso del mio corpo.
-Ti vedo diversa- mormora.
-Come vuoi che sia? Forse ti sei perso qualche passaggio... Ti devo raccontare quello che è successo negli ultimi mesi?-
-Oh non fare la simpatica con me, Emma. Non è proprio il momento-
Mi poggio col sedere sul banco, incrociando le braccia al petto. -Allora di cosa vuoi parlarmi?-
Si avvicina a me. Sbatto le palpebre velocemente.
-Ho trovato qualcosa che mi ha turbato- mormora, poi prende la sua borsa e tira fuori una scatola. -Ho raccolto delle foto che ho trovato a casa. Voglio mostrartele-
Annuisco. Lui apre la scatola e riversa il contenuto sul banco. Poi prende una foto. -Guarda- dice ponendomela.
La raccolgo. Mi bastano pochi secondi.
-C... Come...-
-Sei identica a lui, Emma-
La foto raffigura due ragazzi. Uno biondo, alto e magrolino. L'altro castano e muscoloso, dal viso dolce e dallo sguardo intenso. Il primo, è un giovane Lucius Malfoy. L'altro è Edmund Blackwood. È il mio papà.
Le lacrime cominciano a cadere velocemente. Provo dolore. Tanto dolore. Era così bello e pieno di vita. Il mio papà.
-Ehi...- dice allungando un braccio verso il mio viso. -Em, chi è? Ho tantissime foto di mio padre e questo ragazzo in casa. Non mi ero mai soffermato così tanto, ma la somiglianza è allucinante-
Mi asciugo il viso. -È mio padre-
-Tuo padre? Scusa, non... Non capisco-
-È semplice in realtà. Non sono una Weasley. Il mio cognome è Blackwood, Draco-
Lo vedo cambiare espressione. -Quello è... Sei la figlia di Edmund e Vivienne Blackwood?-
-Li conosci?-
-Si... Beh, ne ho sentito parlare da mio padre. Edmund era il suo migliore amico-
Comincio a sentire il sangue ribollirmi dentro.
-Il suo migliore amico- mormoro. -La vuoi sapere una cosa?-
Non gli do il tempo neanche di rispondermi. Sono un vulcano pronto ad esplodere. -Tuo padre l'ha ucciso-
-Non dire cazzate- dice, scostando la mano dalla mia guancia.
-È vero-
-Sei solo scossa-
-Sono solo scossa?- domando incredula. -Non sai nulla, Draco. Nulla. Ho sofferto in solitudine. Ho accumulato in solitudine. Sono stata la spalla di me stessa. Non venirmi a dire che sono solo scossa, hai capito?-
-Ti sei dimenticata già di chi c'era per te lo scorso anno? Certo, non potevamo confidarci l'un l'altra, ma ti sono ugualmente stato vicino-
-Certo che non mi sono dimenticata! Ma per Merlino, Draco! Ti sembra un'accusa che farei se non avessi prove? So per certo che è stato tuo padre ad uccidere i miei genitori... E poi quadra tutto. Il Signore Oscuro voleva che mio padre si unisse a loro, lui ha rifiutato e quindi doveva essere fatto fuori. Chi meglio del suo migliore amico poteva farlo? Pensa un po', la stessa cosa è successa a James e Lily Potter. Draco, è così- dico, non fermandomi neanche per un secondo per prendere fiato.
Lui mi guarda incredulo.
-Ha condotto il padre di Blaise al suicidio, Draco. Devi accettarlo, tuo padre è un traditore e un assassino- concludo.
Poggia le mano sul banco. -Ed io sono suo figlio...- mormora.
-Esatto, sei suo figlio, non lui. Ti sei lasciato influenzare troppo da lui per tutta la tua vita... È arrivato il momento di prenderne le redini e proseguire verso il cammino che tu sceglierai-
-Non ho scelta, Emma. Sono costretto ad essere così. O ucciderà mia madre. Ucciderà me. Non voglio morire. Preferisco vivere così che morire-
-Che vita è una vita senza scelta?-
Scuote la testa. -Mi dispiace. Se è stato lui davvero, mi scuso io al posto suo-
-Le scuse non li riporteranno indietro- sussurro.
-Si... Hai ragione. Allora scusami se prima ti ho rinfacciato tutto ciò che è successo lo scorso anno... Non... Non lo pensavo. Non è stato un peso per me starti vicino, anzi, eri tu che alleggerivi le mie giornate-
La rabbia lascia lentamente il mio corpo. Sono carica di adrenalina, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno da parecchio e finalmente ho soddisfatto questo impulso, ma adesso so che sfogarmi non era l'unica cosa che volevo fare da tempo.
Dopo mesi è di nuovo vicino a me, i suoi occhi oceano fissi nei miei, il suo profumo inonda le mia narici. Non mi ero resa conto di quanto mi fosse mancato fino a questo momento. Ho provato a sopperirlo. A negarlo. Ho tutte le ragioni per farlo... Ma non riesco.
-Sono state settimane difficili Em- mormora. -Ho visto cose che non dimenticherò mai, cose che mi tormenteranno per sempre. Ma ho tenuto duro, grazie a te. Sei l'unica cosa che mi fa venir voglia di andare avanti-
-Oh, stai zitto...- sussurro, mentre sento il cuore uscirmi dal petto.
-Va bene- mormora, il naso che sfiora il mio. -Starò zitto-
Mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui, poi, entrambi impazienti, ci tuffiamo l'uno nelle labbra dell'altro, con rapido accesso alla lingua. Le nostre mani si muovono incontrollate, toccando tutto ciò che c'è da toccare. È un bacio lungo e prepotente.
-Em...- sussurra dopo essersi staccato. -Io... Io penso di amarti-
Sento mancarmi il respiro. La mia presa ai suoi capelli si fa sempre più debole.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- domanda allarmato.
-No! No... È solo che... Mi fa strano sentirtelo dire-
Un piccolo ghigno compiaciuto compare sul suo viso. In fondo, è sempre Draco Malfoy.
-Ti dirò io quando possiamo vederci. E fai attenzione, soprattutto ai gemelli Carrow. Sono il demonio. Sii riservata, cerca di stare sempre in compagnia e mai sola. E si, il tuo segreto è al sicuro con me, Emma Weasley. Nessuno riuscirà a leggermi nella mente, sono bravo nell'Occlumanzia-
Annuisco. -Tu ricordati sempre che non sei come la tua famiglia-
Lui mi accarezza il viso.
-Chiaro?- chiedo, premendo poi le mie labbra sulle sue. -E vediamoci presto, ti prego-
-Ti prometto che sarà il prima possibile-
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Emma Weasley
FantasyEd eccomi qui, io, Emma Weasley, sullo sgabello nella Sala Grande con tutti gli occhi puntati addosso dopo l'esclamazione del Cappello Parlante -Serpeverde!-. Era proprio quello che non volevo causare, avere attenzioni su di me, ma in cuor mio so di...